Cessione del credito superbonus: cosa accadrà dopo il DL Aiuti?
I possibili scenari aperti sulla cessione del credito superbonus dopo la conversione in legge del Decreto Aiuti. Si andrà verso lo sblocco dei crediti oppure no?
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In questi ultimi mesi, il comparto dell’edilizia ha sperato a lungo che qualcosa cambiasse per quanto riguarda la cessione del credito superbonus. Il DL aiuti, dopo essere stato convertito in legge e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, aveva contribuito a riaccendere questa speranza. Tuttavia, il testo del decreto non ha soddisfatto appieno gli imprenditori edili che da qualche giorno vivono con l’ansia del futuro.
Ma cosa è cambiato dopo la conversione in legge del DL Aiuti Bis sulla cessione del credito superbonus? Quali sono gli scenari futuri che si stanno aprendo o che si potrebbero aprire in questi giorni?
Abbiamo cercato di rispondere a queste domande insieme ai nostri esperti qui di seguito.
Se vuoi saperne di più sulle novità introdotte dal Decreto Legge 11/2023 sul blocco della cessione del credito d’imposta, clicca qui per leggere il nostro aggiornamento
Cessione del credito superbonus cosa è successo con il Decreto Aiuti?
La conversione in legge del Decreto aiuti ha introdotto due importanti novità:
- la proroga della scadenza del superbonus 110% per le unifamiliari al 30 settembre 2022 a patto che abbiano effettuato almeno il 30% dei lavori,
- la nuova possibilità di cessione del credito superbonus. In particolare questa novità prevede che le banche possano cedere i crediti ai loro correntisti business (professionisti, imprese, partite IVA).
Queste novità però sono state accolte senza troppo entusiasmo da chi, oramai da diversi mesi attende quei cambiamenti che gli consentano di cedere il credito indiretto maturato a seguito di sconto in fattura. Insomma, lo sblocco dei crediti non è arrivato, una grave problematica che già si aggiunge alle numerose problematiche del superbonus 110.
La nuova cessione potrà essere applicata solo ai crediti d’imposta comunicate sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate a partire dall’1 maggio 2022. Ciò che abbiamo appena spiegato significa per le cessioni comunicate fino al 30 aprile 2022 restano in vigore i regimi transitori generati dai Decreti Legge che hanno modificato la cessione del credito. Quelle successive, dal 1 maggio 2022, potranno invece godere delle nove regole del Decreto Aiuti. Tuttavia rimane tutta da verificare la possibilità, per le banche, di destinare dei fondi aggiuntivi da dedicare all’acquisto dei crediti fiscali.
Cosa accadrà al Superbonus 110% dopo il Decreto aiuti?
Le dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi e del suo Governo, con il conseguente scioglimento delle camere, hanno contribuito a complicare, e non di poco, la situazione.
In questo contesto è dunque lecito chiedersi se sarà possibile trovare una soluzione al blocco dei crediti edilizi nel più breve tempo possibile. La risposta a questo quesito, in realtà, non è affatto semplice. Per rispondere infatti è prima necessario capire quali siano le reali possibilità legislative di un Governo dimissionario e un Parlamento sciolto.
Tuttavia non tutto è perduto in quanto il governo, come riportato da una nota del Quirinale: “rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti“. Una considerazione che vale anche per il Parlamento, che può comunque continuare ad operare dando precedenza alla conversione in legge dei provvedimenti d’urgenza del Governo. In sostanza, Montecitorio, non potrà più discutere progetti e disegni di legge, una situazione che a dir la verità è già in atto da diverso tempo considerato che negli ultimi tempi il parlamento si è occupato prevalentemente di convertire in legge i Decreti Legge emanati dal Governo.
Gli intenti del Governo fino allo scioglimento delle camere
In considerazione che le elezioni sono state indette per il 25 settembre 2022 c’è anche un altro aspetto da prendere in esame. L’aspetto in questione può essere riassunto con una domanda: “Si riuscirà a trovare una soluzione al blocco dei crediti edilizi nel più breve tempo possibile?”. Per fortuna, modificare la cessione del credito superbonus per consentire lo sblocco dei crediti è ancora possibile.
Prendiamo a questo proposito in esame alcune ipotesi che partono dalle ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio Draghi alla Camera dei Deputati:
“Per quanto riguarda le misure per l’efficientamento energetico e più in generale i bonus per l’edilizia intendiamo affrontare le criticità nella cessione dei crediti fiscali, ma al contempo ridurre la generosità dei contributi”;
“Voi sapete cosa ho sempre pensato il problema non è il superbonus ma il meccanismo di cessione. Chi ha disegnato quel meccanismo senza discrimine e senza discernimento è colpevole di questa situazione in cui migliaia di imprese stanno aspettando i crediti. Ora, bisogna riparare al malfatto, bisogna far uscire dal pasticcio quelle migliaia di imprese che si trovano in difficoltà”.
Nell intenzioni del premier quindi, almeno a giudicare dalle sue dichiarazioni, c’è la volontà di trovare una soluzione che porti allo sblocco della cessione del credito superbonus prima della fine del governo.
Modifiche possibili alla cessione del credito superbonus per lo sblocco dei crediti
Modificare la cessione del credito superbonus in modo da permettere lo sblocco dei crediti è quindi, almeno in teoria, possibile. Per renderlo tale però è necessario che queste affermazioni appena riportate passino da un Decreto Legge emanato d’urgenza che preveda:
- l’abrogazione dell’art. 57, comma 3 del Decreto Aiuti, in modo da verificare se le nuove aperture sortiscano degli effetti sul blocco dei crediti fiscali.
- la proroga dell’orizzonte temporale per tutti i soggetti beneficiari ma con aliquote crescenti e con vincolo di utilizzo del bonus sulla prima casa.
Queste sono soluzioni che potrebbero senza dubbio semplificare l’iter della cessione del credito superbonus con conseguente sblocco dei crediti. Soluzioni che devono essere percorse, non tanto per una questione politica, ma perché ce n’è davvero bisogno. L’edilizia tutta infatti è in forte difficoltà e sono molte le imprese a rischiare di chiudere nei prossimi mesi.
Con il Decreto Legge n. 11 del 16 febbraio 2023 è arrivato il tanto temuto “Blocco della cessione del credito”. Ma cosa significa? Scoprilo qui!