Author archives: Simone Cirone

Mi chiamo Simone Cirone, e sono il titolare di Evo Sistemi, un'azienda che ho fondato con la passione di portare l'innovazione tecnologica e la trasformazione digitale a un nuovo livello. Nel corso degli anni, ho sviluppato una solida esperienza in vari settori cruciali per il successo online delle imprese.SEO (Search Engine Optimization): Grazie a una profonda conoscenza delle dinamiche dei motori di ricerca, sono in grado di aiutare le aziende a migliorare la loro visibilità online, ottimizzando i contenuti e le strutture dei loro siti web per scalare le classifiche di ricerca.Google Ads e campagne pubblicitarie: Ho una vasta esperienza nella gestione di campagne pubblicitarie online, in particolare attraverso Google Ads. Il mio obiettivo è sempre quello di massimizzare il ritorno sull'investimento per i miei clienti, creando annunci mirati che raggiungono il pubblico giusto al momento giusto.Social Media Marketing: Nel panorama digitale odierno, una strategia efficace sui social media è fondamentale. Aiuto le aziende a costruire la loro presenza online attraverso contenuti coinvolgenti e strategie di marketing personalizzate, sfruttando le potenzialità delle piattaforme social per aumentare la visibilità e l'interazione con i clienti.IT e sicurezza informatica: Con una formazione solida nel settore IT, ho una conoscenza approfondita delle infrastrutture tecnologiche aziendali e della loro gestione. Sono particolarmente attento agli aspetti di sicurezza informatica, garantendo che le soluzioni implementate siano non solo efficienti ma anche sicure, proteggendo i dati sensibili delle aziende da minacce esterne.Con Evo Sistemi, mi impegno a fornire soluzioni complete e personalizzate che aiutano le imprese a crescere e prosperare nel mondo digitale. Credo fermamente nell'importanza di rimanere sempre aggiornato sulle ultime tendenze e tecnologie per offrire il massimo valore ai miei clienti.Se vuoi scoprire di più su come posso aiutarti a portare la tua attività al livello successivo, non esitare a contattarmi.

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Impianto fotovoltaico per Comunità Energetiche finalmente al via!

Partono le comunità energetiche rinnovabili. Fotovoltaico da 37 KW in costruzione in Umbria

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L’arrivo del nuovo anno, forse lo saprai anche tu, non sempre porta buone novità. Se stai seguendo i telegiornali, probabilmente avrai sentito dei rincari che colpiranno le bollette dell’energia e del riscaldamento nel 2022. Aumenti che arrivano fino al 55% in più rispetto allo scorso anno e che andranno ad incidere pesantemente sui bilanci delle aziende e familiari.
Ma come è possibile mettersi al riparo da questi improvvisi e repentini aumenti? 
Sicuramente ricorrendo alle energie rinnovabili. Installare un impianto fotovoltaico con o senza batterie di accumulo (Clicca qui se vuoi scoprire di più sugli incentivi 2022) può sicuramente farti risparmiare sulle bollette elettriche. Tuttavia, il risparmio che potresti ottenere potrebbe non essere sufficiente, specie se magari non disponi di abbastanza superficie per installarne uno che ti renda autonomo.Per ottenere ancora più vantaggi e risparmiare ancora di più, la soluzione migliore è quella di entrare a far parte di una comunità energetica rinnovabile. Ma cosa significa? Quali sono i vantaggi che è possibile ottenere entrando a far parte di una comunità energetica rinnovabile?Abbiamo cercato di fare il punto sui vantaggi dell’entrare a far parte di una comunità energetica prendendo in esame una casistica particolare. Un’impresa umbra, più precisamente di Magione, ci ha infatti richiesto di installare un impianto fotovoltaico da 37 kW ed essere così il primo mattone di una comunità energetica.Se sei curioso continua a leggere!

Le comunità energetiche rinnovabili adesso sono realtà

Prima di procedere oltre riteniamo opportuno ricapitolare brevemente in cosa consistono le comunità energetiche rinnovabili (ne parliamo anche qui).

Il concetto di comunità energetica è basato su quello di autoconsumo collettivo. In sostanza i soggetti che partecipano ad una comunità energetica consumano in loco l’energia prodotta dagli impianti di produzione dell’energia locali per far fronte ai propri fabbisogni energetici.

La comunità energetica rinnovabile è quindi un’associazione fra più utenti che decidono di collaborare tra loro per la produzione, per il consumo, e per la gestione dell’energia prodotta da impianti locali. Per partecipare alle comunità energetiche rinnovabili non è necessario possedere un impianto, ma vi si può prendere parte anche come soggetti consumatori.

Se oggi le comunità energetiche rinnovabili possono essere attuate pienamente è merito della recente approvazione del Decreto Red II (Clicca qui per scoprire di più). Il decreto infatti recepisce le normative europee Red II che normano le comunità energetiche rinnovabili ampliandone le potenzialità.

La nostra prima Comunità energetica rinnovabile

Ma veniamo adesso nel caso specifico che ci riguarda più da vicino.

Se infatti possiamo realizzare la nostra prima comunità energetica è merito della lungimiranza di un’impresa di medie dimensioni che si trova a Magione, in Umbria. Il processo produttivo dell’impresa è particolarmente energivoro, con un conseguente peso sostanzioso sul bilancio. Un peso che un impianto fotovoltaico da solo potrebbe non alleviare in maniera soddisfacente.

L’azienda ha quindi deciso di richiederci una consulenza in merito con l’obiettivo di trovare la soluzione migliore per risparmiare sui propri costi energetici. La soluzione che gli abbiamo prospettato è quella appunto di realizzare un impianto fotovoltaico adeguatamente dimensionato, con potenza di 37 kW, che sarà il fulcro produttivo di una nuova C.E.

In qualità di soggetto produttore, l’impresa in questo caso può beneficiare sia degli incentivi statali per l’installazione di impianti fotovoltaici che delle tariffe incentivanti per le C.E.R. previste da ARERA così come di quelle per l’immissione di energia elettrica nella rete nazionale.

I vantaggi però non saranno circoscritti all’impresa ma anche a coloro che, trovandosi nelle vicinanze della stessa, decideranno di entrare nella Comunità Energetica Rinnovabile. Costoro infatti potranno beneficiare di particolare tariffe incentivanti per il consumo dell’energia prelevata all’interno della comunità, tariffe molto più basse rispetto a quelle di un qualsiasi altro fornitore. Sono infatti queste tariffe a permettere anche a chi non possiede impianti di produzione di energia da F.E.R. ad ottenere dei consistenti risparmi in bolletta.

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Crescita significa anche formazione

Le imprese del settore energetico non possono crescere senza formazione. Ti spieghiamo perché

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Quando un’impresa vuole crescere deve raggiungere degli alti standard qualitativi. Per raggiungere questi standard deve per forza di cose investire nella formazione delle proprie risorse. Noi di Valore Energia lo sappiamo bene, per questo richiediamo ai membri del nostro staff  di formarsi costantemente e continuamente.

Se la formazione è importante, lo è ancora di più per tutte quelle aziende del settore energetico. Il settore è infatti in continua evoluzione, sia dal punto di vista tecnologico che normativo pertanto c’è bisogno di conoscere questi cambiamenti in maniera abbastanza approfondita per essere sempre al passo con i tempi. Se ci pensiamo un secondo in effetti, il settore dell’energia, è stato praticamente rivoluzionato negli ultimi tre decenni visto che c’è sempre più la necessità di effettuare un percorso di transizione ecologica. Transizione che dal petrolio e dai combustibili fossili va sempre più verso le energie rinnovabili.

Un cambiamento così epocale, seppur dilazionato in diversi anni, non può far rimanere indifferente il tessuto imprenditoriale. Per poter continuare a presidiare il mercato efficacemente infatti le imprese devono intuire e quindi conoscere la direzione su cui muoversi. Conoscenza che solo con un’adeguata formazione sono in grado di ottenere. Una formazione che non deve essere rivolta solo agli operai ma a tutta l’organizzazione aziendale per poter ottenere l’efficacia sperata.

La normativa deve essere esaminata a fondo per non incappare in grossolani errori dalle pesanti conseguenze pecuniarie o peggio, penali. Le nuove tecnologie devono essere studiate e comprese appieno prima di poter essere implementate all’interno del proprio ciclo produttivo o dei propri servizi. Gli standard di sicurezza devono essere mantenuti elevati e pertanto gli operai devono essere formati ecc.

Abbiamo pertanto preso in esame, qui di seguito i vari aspetti della formazione dei nostri dipendenti e come essa impatti sulla nostra crescita aziendale.

L’importanza della formazione tecnica

Le innovazioni tecnologiche, soprattutto a partire da qualche anno a questa parte, si stanno susseguendo ad un ritmo eccezionale e ciò riguarda un po’ tutti i settori. Quello energetico è un settore che forse più di altri è stato oggetto di innovazioni in questo ultimo periodo, complici anche le problematiche, sempre più evidenti, apportate dai cambiamenti climatici. Problematiche che sicuramente hanno fatto emergere sempre di più la necessità di affidarsi alle energie rinnovabili.

Se è vero che i principi di funzionamento degli impianti ad energie rinnovabili rimangono grosso modo sempre gli stessi, è altrettanto vero che i componenti che li compongono diventano sempre più sofisticati. Ad esempio, il semplice inverter può essere dotato di componenti in grado di ottimizzare il prelievo o l’immissione di energia in rete efficientando notevolmente tutto l’impianto fotovoltaico.

E’ evidente quindi che le imprese come Valore Energia debbano avvalersi di risorse che conoscano queste nuove funzioni e che siano in grado di applicarle sia in fase progettuale che in fase di installazione. Per questo motivo Valore Energia si avvale solamente di personale formato ed aggiornato sulle ultime novità per garantire un alto livello di competenze tecniche o hard skills. Sono proprio queste competenze tecniche a permettere alla nostra azienda di raggiungere quegli elevati standard qualitativi che ci permettono di realizzare i sogni dei nostri clienti.

Accanto a ciò c’è anche la questione degli obblighi formativi da rispettare per legge. I nostri tecnici sono comunque dei professionisti iscritti agli albi di categoria e quando non lo sono necessitano di essere in possesso di alcuni certificati per poter esercitare. Per questo siamo felici di offrire loro corsi formativi ad hoc che sicuramente contribuiscono ad incidere sulla loro formazione.

Formarsi per essere al passo con la normativa

Non solo innovazioni tecnologiche a cascata, ma anche nuove normative o modifiche a quelle esistenti soprattutto per quanto riguarda gli impianti a fonti rinnovabili. Evoluzione che si sta verificando in maniera esponenziale soprattutto a partire dal 2020 e dall’avvento del Decreto Rilancio in poi.

L’epidemia di coronavirus, con la conseguente crisi economica, ha stravolto, in positivo, tutti i vari meccanismi normativi che ruotavano attorno alle energie rinnovabili. I governi che si sono succeduti hanno dovuto premere il piede sull’acceleratore della transizione ecologica per favorire la ripresa economica. Nel giro di due anni infatti sono state introdotte, prorogate o estese, misure come:

  • Superbonus 110%;
  • ecobonus al 50-65%;
  • cessione del credito d’imposta;
  • sconto in fattura;
  • il credito d’imposta per le imprese (piano di transizione 4.0);
  • Bonus sud;
  • bonus facciate.

A questo proposito, per essere aggiornato sugli ecobonus in vigore nel 2022 puoi cliccare qui!

Misure il cui nobile intento non è stato accompagnato da un’altrettanto efficiente chiarezza. Sono stati molti infatti gli interventi che gli enti preposti come ad esempio l’Agenzia delle Entrate, volti a chiarificare le normative. Motivo per cui, oltre alle hard skills, è necessario anche avere una certa competenza ed aggiornamento sulle normative del settore.

Del resto sarebbe del tutto inutile saper progettare ed installare impianti se la legge non ne permette la posa in opera. Un aspetto, quest’ultimo, sul quale puntiamo molto, anche perché il nostro business consiste nell’offrire servizi di consulenza per l’ottenimento delle detrazioni indicando se l’utente è in possesso di tutte le carte in regola per farlo.

La formazione sulla sicurezza è un investimento

Molto importante, in tema di formazione, è anche quella che riguarda la sicurezza sul lavoro che, come stabilisce il D.Lgs 81/08 è obbligatoria per tutti i lavoratori. 

Investiamo molto sulla sicurezza delle nostre risorse fornendogli tutti gli adeguati D.P.I. ma anche tutta la formazione necessaria assicurandoci che vengano sempre rispettate le procedure di prevenzione dei rischi che abbiamo adottato in azienda. Procedure che tra le altre cose vengono aggiornate costantemente secondo i più rigidi standard in vigore. Solo i  lavoratori che hanno acquisito un insieme di conoscenze e competenze adeguate possono essere in grado di gestire e risolvere le situazioni di emergenza che possono verificarsi soprattutto nei cantieri.

Crediamo che garantire ai nostri lavoratori, preposti, responsabili e dirigenti, una formazione adeguata sull’importanza delle norme di sicurezza non sia solamente un obbligo da rispettare ma anche e soprattutto un investimento fra i più importanti. Attraverso la formazione sulla sicurezza possiamo infatti proteggere le nostre risorse dal momento che riduciamo sensibilmente il rischio di infortuni sul lavoro, malattie croniche ma anche danni economici e sanzioni penali pesanti per l’azienda.

Il ruolo delle soft skills

La formazione sulle competenze tecniche, o hard skills, è senza dubbio importante. Tuttavia non possiamo tralasciare quella sulle soft skills.

Quando si lavora in un’azienda di medie e grandi dimensioni, specie se in forte espansione come Valore Energia, non è strano che possano sorgere i conflitti al suo interno. Conflitti che devono se possibile, essere disinnescati o quantomeno gestiti per fare in modo che non ne risenta l’attività produttiva dell’azienda. In altre parole, quello che stiamo dicendo è che è necessario fare team building. Solo creando delle giuste dinamiche di gruppo possiamo ottenere il massimo dai nostri collaboratori e dalle nostre risorse.

Le dinamiche di conflitto cui ci siamo appena riferiti, spesso, sono dannose anche perché si riflettono all’esterno dell’azienda. Ciò significa che queste tensioni possono trasparire nei rapporti con i clienti e conseguentemente arrecare danni d’immagine all’azienda. E’ quindi importante formare le nostre risorse anche in questo senso cercando di aiutarli a stabilire delle relazioni trasparenti e serene con i clienti. Questo è infatti la base per quel rapporto cliente-impresa basato sulla fiducia che non solo è sinonimo di qualità ma che è il vero nostro obiettivo.

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I numeri della crescita aziendale di Valore Energia

Il 2021 ha segnato una crescita aziendale importante ed improntata sulla qualità per Valore Energia tanto che abbiamo anche ottenuto la certificazione ISO 9001

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Quello che si è appena concluso, per Valore Energia è stato un anno di soddisfazioni dal momento che il 2021 ha segnato una svolta per la nostra azienda.

Senza dubbio, se siamo riusciti ad ottenere dei risultati così importanti è anche merito della nostra attenzione alle novità del settore delle energia rinnovabili. Novità che fin dalla nostra nascita ci hanno sempre portato a mettere a punto dei modelli di business innovativi, il vero fulcro della nostra crescita aziendale.

In questi anni abbiamo infatti avuto modo di approntare e rodare al meglio i meccanismi del Conto Termico e degli Ecobonus (leggi le ultime novità qui) essendo fra i primi a credere nel meccanismo dello sconto in fattura e della cessione del credito d’imposta. Due meccanismi che ci avevano permesso, già prima della pandemia, di ottenere dei risultati eccellenti nel nostro mercato di riferimento visto che erano poco conosciuti alla concorrenza.

Ed è proprio questa nostra predisposizione alla novità che ci ha permesso di non farci cogliere totalmente impreparati rispetto a quello che sarebbe successo a marzo 2020. Con la pandemia in corso infatti, l’allora governo Conte ha cercato di fronteggiare con qualsiasi mezzo i danni economici che il lockdown avrebbe provocato. Grazie all’approvazione del DL Rilancio e del Superbonus 110%, il settore dell’edilizia e dell’efficientamento energetico ha ricevuto una spinta non indifferente. Spinta che, soprattutto grazie all’estensione della platea dei beneficiari per la cessione del credito e lo sconto in fattura, ha contribuito decisamente alla ripresa dei settori.

E’ infatti merito di quest’ultimo fattore che nonostante la pandemia abbiamo potuto consolidare la nostra attività in questo ultimo biennio. Un consolidamento che si traduce in un aumento del fatturato del 400% rispetto all’anno precedente che speriamo possa replicarsi anche in futuro.

Proviamo a fare il punto della crescita aziendale che abbiamo attraversato in questi ultimi anni attraverso alcuni numeri.

E’ grazie ai nostri clienti che abbiamo raggiunto una crescita aziendali così importante

La pandemia non ha provocato solamente una contrazione economica ma ha anche regalato nuove opportunità che, per nostra fortuna, abbiamo saputo cogliere.

Sono oltre 600 i clienti che si sono rivolti a noi di cui ovviamente, la maggior parte ha richiesto i servizi legati al Superbonus 110%. Rimangono comunque molti coloro che hanno richiesto i nostri servizi di installazione di impianti a fonti rinnovabili tramite i vari ecobonus e bonus casa. Non sempre infatti è possibile fruire della maxi-detrazione fiscale causa dei vincoli della normativa, per questo in molti hanno dovuto rinunciarvi ed optare per gli ecobonus per il fotovoltaico e per gli impianti termici.

Quello degli oltre 600 clienti è un risultato straordinario, soprattutto se confrontato con i dati pre-pandemia. Un risultato il cui merito va condiviso con la nostra squadra e del suo know-how tecnico e commerciale. Un risultato straordinario che ha avuto come effetto quello di aumentare enormemente la nostra mole di lavoro. Per questo motivo abbiamo dovuto ampliare il nostro staff, che oggi conta circa 30 persone, oltre a migliorare la nostra struttura organizzativa.

La squadra dei nostri tecnici

Per processare la mole di lavoro che abbiamo raccolto in questo ultimo anno abbiamo deciso di puntare in maniera decisa sull’implementare il know-how dei nostri tecnici. Abbiamo quindi deciso di incrementare in maniera significativa lo staff del nostro ufficio tecnico oltre a prevedere al nostro interno figure come quelle del direttore tecnico o del project manager.

Accanto a ciò abbiamo anche ampliato il nostro reparto tecnico-installativo. Oggi infatti Valore Energia può disporre di ben 3 diversi team d’intervento: uno relativo agli impianti termici, uno relativo a quelle fotovoltaici, ed uno relativo ai sopralluoghi necessari a raccogliere le informazioni per poi dare il via ai cantieri. La scelta di creare queste tre squadre è una scelta strategica: in questo modo possiamo permetterci di gestire internamente alcune installazioni oltre che alcune manutenzioni e di intervenire tempestivamente.

Compito dei nostri tecnici inoltre è anche quello di interfacciarsi con i nostri partner, installatori, fornitori, imprese edili e professionisti del settore edilizio. Valore Energia si avvale infatti, oltre che delle proprie risorse interne, di una rete di collaboratori attiva su gran parte del Centro Italia ed in Sicilia che è in forte espansione. Sono infatti più di 20 i nostri tecnici urbanistici e impiantistici che collaborano con Solar Cash s.r.l. così come circa 30 sono gli installatori e 10 le imprese edili.

La rete commerciale

Anche la nostra rete commerciale ha subito una forte crescita parallelamente all’aumento della nostra mole di lavoro ma anche all’ingrandimento della nostra rete di tecnici. Al momento possiamo contare su circa 30 collaboratori commerciali tutti formati adeguatamente ed altamente professionali.

Ma la nostra rete commerciale non può essere lasciata a se stessa. Ha infatti bisogno di una leadership ben definita e di una costante attività di marketing che si avvalga anche dei social network. Grazie al web infatti abbiamo potuto raccogliere moltissimi dei lead che poi sono diventati nostri clienti anche grazie al nostro nuovo servizio di customer care. Un servizio indispensabile quest’ultimo dal momento che permette di interfacciare il cliente, collaboratore commerciale e la squadra che andrà poi ad effettuare il sopraluogo.

I nostri risultati di crescita aziendale

La nostra crescita aziendale non è tanto testimoniata dall’ingrandimento del nostro staff ma anche e soprattutto dai risultati che abbiamo raggiunto. 

Nel 2021 infatti siamo stati in grado di lavorare su circa 80 cantieri superbonus così suddivisi:

  • 25 cantieri già portati a termine,
  • 35 in fase avanzata,
  • 20 sono in procinto di essere aperti.

Ma non solo questi sono i cantieri su cui abbiamo lavorato nel corso dell’anno che si è appena concluso. Dobbiamo infatti tenere conto dei cantieri sui quali stiamo lavorando al di fuori del Superbonus 110%. In particolare questi sono circa:

  • 40 quelli relativi all’installazione di impianti fotovoltaici;
  • 25 quelli relativi agli impianti termici (sostituzione caldaia e pompe di calore).

Questi numeri sono a dir poco straordinari, impensabili al momento dello scoppio della pandemia. Tuttavia questi numeri sono anche frutto della nostra capacità di anticipare le nuove tendenze del mercato e della nostra continua voglia di innovare e di individuare nuovi modelli di business, ma non solo. Numeri di questo genere sono anche frutto della nostra voglia di eccellere che si traduce in un miglioramento continuo di quelle che sono le nostre procedure operative e dei nostri standard qualitativi.

Grazie a queste scelte vincenti Valore Energia è riuscita non solo a quadruplicare il fatturato nel corso di un anno ma anche ad ottenere la certificazione ISO 9001 che sicuramente è il coronamento migliore degli sforzi profusi per la nostra crescita aziendale.

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Quali sono le detrazioni fiscali 2022?

Ecco tutte le detrazioni fiscali 2022 che sarà possibile richiedere fino al 31 dicembre di questo anno

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L’approvazione delle Legge di Bilancio 2022 (trovi il testo qui) arrivata nell’ultimo giorno del 2021 disponibile porta con sé numerose novità in merito alle detrazioni fiscali 2022 per la riqualificazione energetica.

D’altronde era inevitabile che queste agevolazioni venissero prese in considerazione dalla nuova Legge di Bilancio visto l’attuale scenario macro-economico. La situazione economica mondiale, non solo italiana, necessita di misure di sostegno dopo l’avvento della pandemia dovuta al covid-19. Misure di sostegno che il governo ha pensato di fornire anche tramite la proroga della validità delle detrazioni fiscali 2022 per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici. Misure che tra l’altro sono in linea con gli accordi per la riduzione dell’inquinamento stipulati proprio in questi ultimi anni con l’Europa.

Ma quali sono le detrazioni fiscali 2022 per la riqualificazione energetica degli edifici?

Abbiamo cercato di fare il punto su questi incentivi insieme ai nostri esperti qui di seguito.

Sei curioso di scoprire quali sono gli incentivi per il riscaldamento domestico in vigore nel 2024? Allora clicca qui e scoprili subito!

Detrazioni fiscali 2022: le novità del Superbonus 110%

Le novità sul superbonus 110% introdotte dalla legge di Bilancio 2022 non sono affatto poche.

La più importante riguarda senza dubbio la proroga delle scadenze della misura. In particolare sarà possibile fruire della maxi-detrazione fino al:

  • 31 dicembre 2022, per gli interventi effettuati su unità immobiliari dalle persone fisiche. Importantissimo, per questa tipologia di interventi non è necessario rispettare alcun tetto ISEE come invece era stato paventato.
  • fine dicembre 2023, per gli interventi effettuati dagli IACP ed enti equivalenti, compresi quelli effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all’interno dello stesso edificio, e dalle cooperative a proprietà indivisa;
  • 31 dicembre 2025, per gli interventi effettuati dai condomìni, dalle persone fisiche proprietarie (o comproprietarie) di edifici composti fino a 4 unità immobiliari e da ONLUS, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, compresi gli interventi effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all’interno dello stesso condominio o dello stesso edificio interamente posseduto. La percentuale di detrazione sarà pari al 110% fino al 31 dicembre 2023, al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025;
  • Infine anche gli interventi di miglioramento antisismico degli edifici, nei casi in cui essi trovino in una zona dichiarata di emergenza, potranno fruire della maxi-detrazione fino al 31 dicembre 2025.

Le altre detrazioni

Ad essere riconfermato fra le altre detrazioni fiscali 2022, anche se con le importanti modifiche, non è stato solo il Superbonus 110%. La legge di Bilancio individua anche le seguenti misure volte ad incentivare sia la riqualificazione energetica degli edifici che alcuni loro interventi edili:

  • gli ecobonus, sono fra le detrazioni fiscali 2022 prorogate al 2024. Fra queste detrazioni figurano sia la detrazione al 50% per gli impianti fotovoltaici di cui parliamo qui, sia quella per la sostizione o installazione di nuovi impianti di climatizzazione invernale a caldaia a biomassa o condensazione oppure con pompa di calore al 65% di cui parliamo meglio qui.
  • Il bonus facciate figurerà ancora fra le detrazioni fiscali 2022. A cambiare sarà però la sua aliquota di detrazione che passerà dal 90 al 60%.
  • bonus casa per gli interventi di ristrutturazione edilizia che da diritto ad una detrazione IRPEF del 50% con un limite a 96.000 € viene prorogato al 2024;
  • Per quanto riguarda il normale sisma bonus al 50-70-75-80-85% la scadenza è prevista per 31 dicembre 2024;
  • bonus mobili prorogato fino al 2024. La spesa massima detraibile sarà però di 10.000 euro nel 2022 e di 5.000 euro nel 2023/2024;
  • anche il bonus verde e la sua detrazione IRPEF del 36% sono prorogati di altri 2 anni;

Nuove detrazioni fiscali 2022 per l’abbattimento delle barriere architettoniche

Le detrazioni fiscali 2022 non saranno solo per la riqualificazione energetica degli edifici. La Legge di Bilancio 2022 introduce infatti nuova detrazione al 75%, valida fino al 31 dicembre 2022 per la realizzazione dei seguenti interventi:

  • lavori finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti;
  • automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche. Sono ammesse anche le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.

I limiti di spesa per cui sarà possibile richiedere queste detrazioni sono i seguenti:

  • 30.000 euro per unità immobiliare nel caso di edifici composti da più di 8 unità immobiliari;
  • 40.000 euro per unità immobiliare nel caso di edifici composti da 2 a 8 unità immobiliari;
  • 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti o dispongano di uno o più accesso esterno autonomo.

Proroga della validità della cessione del credito d’imposta e dello sconto in fattura

Sarebbe stato praticamente inutile se la Legge di Bilancio avesse prorogato o introdotto nuove detrazioni fiscali 2022 senza concedere la possibilità ai beneficiari di optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.

Possibilità che è stata prontamente prorogata sino alla scadenza dei rispettivi bonus. In sostanza quindi sarà possibile cedere il credito d’imposta cui avrebbe avuto diritto il beneficiario, oppure optare per lo sconto in fattura fino al 2024, fatta eccezione per il Superbonus per il quale sarà possibile farlo fino al 2025.

Gli obblighi del Decreto Antifrodi

Assieme alle modifiche ed alle nuove detrazioni fiscali 2022, la nuova Legge di Bilancio recepisce anche i contenuti del D.L. n. 157/2021 o decreto antifrode.

Questo significa che tutti i bonus edilizi diversi dal Superbonus dovranno rispettare l’obbligo del visto di conformità e di asseverazione della congruità dei prezzi. Documentazione che dovrà essere rilasciata dagli appositi tecnici abilitati nel caso in cui il beneficiario decida di optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.

Tuttavia, se la spesa per gli interventi da sostenere non supera i 10.000 euro sarà possibile evitare di presentare la precedente documentazione. Precisiamo infine che quest’ultima norma non si applica al caso del bonus facciate.

Il visto di conformità è invece richiesto per il superbonus 110% anche nel caso in cui le detrazioni fiscali 2022 siano utilizzate dal beneficiario nella dichiarazione dei redditi. Il visto non sarà necessario se la dichiarazione è presentata direttamente dal contribuente, attraverso l’utilizzo della dichiarazione precompilata predisposta dall’Agenzia delle entrate, ovvero tramite il sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale.

Se vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sulle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica compila il form che trovi in questa pagina con i tuoi dati!

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Proroga cessione del credito 2022: ecco tutte le scadenze!

La Legge di Bilancio proroga la cessione del credito al 2022 ma anche oltre. Scopri tutte le scadenze per i vari bonus fiscali!

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La Legge di Bilancio introduce importanti novità in merito alle detrazioni fiscali in vigore fino al 2021. Non solo nuovi adempimenti o limitazioni, ma soprattutto una revisione delle scadenze per poterne godere. Di pari passo al cambiamento di queste scadenze è anche arrivata la proroga cessione del credito 2022 e dello sconto in fattura ovvero delle alternative alla detrazione dei bonus in dichiarazione dei redditi.

Accanto alla proroga delle scadenze dei bonus per la riqualificazione energetica ovviamente la Legge di Bilancio recepisce anche le modifiche apportate dal Decreto Antifrode che però non esamineremo in questa sede.

Cosa comporta quindi la proroga cessione del credito 2022? Quali sono le nuove scadenze per usufruire della cessione del credito e dello sconto in fattura?

Abbiamo provato a fare ordine in questo approfondimento qui di seguito a cura dei nostri esperti.

Proroga cessione del credito 2022: le nuove scadenze per gli ecobonus 50% e 65%

Una delle novità più importanti apportate dalla nuova Legge di Bilancio è la modifica delle scadenze dei classici ecobonus, in particolare di quello per i pannelli solari al 50% e dell’ecobonus 65%. Entrambi i bonus infatti, visto anche il discreto successo che hanno raccolto in questi anni sono stati prorogati fino al 31 dicembre 2024.

Più che di proroga cessione del credito 2022 quindi sarebbe più corretto parlare di proroga sconto in fattura e cessione del credito al 2024. Una proroga che riguarderà tutti gli interventi di installazione di nuovi impianti fotovoltaici o di sostituzione o realizzazione di impianti di climatizzazione invernale con pompa di calore, solare termico e caldaie a condensazione.

Scadenze cessione del credito d’imposta per il superbonus

La proroga cessione del credito 2022 non riguarda solo i classici ecobonus ma anche il tanto richiesto Superbonus 110%. Più che di una proroga in realtà dovremo parlare al plurale. Le scadenze della maxi-detrazione sono adesso diverse in base alla tipologia di edificio su cui si effettuano gli interventi. 

Ma cosa significa tutto ciò? Quello che stiamo provando a spiegare è che questo:

Per gli interventi sostenuti dai condomini sarà possibile una detrazione per gli interventi previsti dalla normativa con queste differenti aliquote:

  • 110% per quelli sostenuti entro il 31 dicembre 2023;
  • 70% per quelli sostenuti entro il  2024;
  • 65% per quelli sostenuti entro il 2025.

Per quanto riguarda il superbonus 110% per gli interventi sui condomini quindi possiamo affermare che la proroga cessione del credito è al 2025.

La proroga cessione del credito 2022 riguarda invece soprattutto gli interventi effettuati su edifici o abitazioni unifamiliari, ovvero sulle classiche villette. In questo caso, la Legge di Bilancio ne ha prorogato la scadenza al 30 giugno 2022. Tuttavia, nel caso in cui a questa data risultino sostenuti almeno il 30% dei lavori dell’intervento complessivo, allora sarà possibile cedere il credito fino al 31 dicembre di questo anno.

Dobbiamo invece parlare di una proroga della validità dell’opzione per la cessione del credito al 2023 per quanto riguarda gli interventi effettuati dagli IACP. In questo caso la scadenza per lo sconto in fattura e la cessione del credito è il 30 giugno 2023, che però diventa il 31 dicembre del 2023 nel caso in cui al 30 giugno del prossimo anno siano stati effettuati almeno il 60% dei lavori.

Proroga cessione del credito 2022 per il bonus facciate

La Legge di Bilancio interviene anche modificando il bonus facciate soprattutto riducendone l’aliquota di detrazione che dal 90% passerà al 60%. 

La nuova scadenza del bonus sarà quella del 31 dicembre di questo anno che sarà contestuale alla proroga cessione del credito 2022.

Proroga cessione del credito 2022 per abbattimento barriere architettoniche

Possiamo anche parlare di proroga cessione del credito 2022 anche per la nuova detrazione, che sarà possibile richiedere nel corso di questo anno, per l’abbattimento di barriere architettoniche. Questi interventi potranno dare diritto ad una detrazione con aliquota che ammonta al 75% della spesa totale.

Ma in cosa consiste questa nuova detrazione?

Proviamo a spiegarlo brevemente.

L’abbattimento di barriere architettoniche può dare diritto alla detrazione solo se gli interventi sono sostenuti su edifici già esistenti. In alternativa può essere impiegata per l’installazione di sistemi di automazione degli edifici funzionali ad abbattere queste barriere.

I massimali di spesa previsti variano in base al numero delle unità immobiliari ed ammontano a:

  • 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti o dispongano di uno o più accesso esterno autonomo;
  • 40.000 euro per unità immobiliare nel caso di edifici composti da 2 a 8 unità immobiliari;
  • 30.000 euro per unità immobiliare nel caso di edifici composti da più di 8 unità immobiliari.

Proroga cessione del credito 2024 per gli altri interventi edili

La legge di Bilancio posticipa la scadenza anche per molti altri interventi edili. In questo caso però, anziché posticiparla di solo un anno introduce un limite di più ampio respiro, il 2024. Di seguito abbiamo riportato la lista dei bonus per i quali sarà possibile cedere il credito d’imposta fino al 2024 In particolare le modifiche introdotte sono le seguenti:

  • sisma bonus al 50-70-75-80-85%;
  • bonus mobili con il limite della spesa massima detraibile di 10.000 euro nel 2022 e di 5.000 euro nel 2023/2024;
  • bonus verde e la sua detrazione IRPEF del 36%.

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Ecobonus 65 2022. La guida per ottenerlo e le novità sulla proroga al 2024!

Ecobonus 65 % 2022: la Legge di Bilancio proroga la detrazione al 65% fino al 2024! Scopri come ottenerlo in questa semplice guida

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Se sei interessato agli Ecobonus 65% 2022 probabilmente è perché, visti i recenti rincari di luce e gas (ne parliamo qui), stai cercando un modo per risparmiare sulle bollette. Magari, fra le altre cose, stai anche cercando una soluzione che ti permetta anche di inquinare di meno.

Sfruttare gli incentivi e le detrazioni disposte dal legislatore e dall’Agenzia delle Entrate potrebbe essere quindi un’ottima idea. Potresti infatti ottenere il duplice vantaggio di risparmiare sulle bollette e di ridurre notevolmente il costo dell’investimento che ti appresti a sostenere. Una detrazione al 65% infatti, tramite lo sconto in fattura, significa il tuo investimento ammonterà a solo il 35% del totale.

Tuttavia fare chiarezza sulla normativa che regola l’Ecobonus 65 2022 non è una questione da poco. Le normative infatti possono essere a volte contradditorie fra loro oltre ad intervenire su più aspetti che fra loro si sovrappongono. Per questo motivo abbiamo cercato riportare in maniera più semplice possibile quando stabilito dalla normativa in questo approfondimento.

Ma prima una buona notizia, giusto per iniziare questo approfondimento con più serenità. La detrazione al 65%, grazie all’approvazione della Legge di Bilancio 2022, non finirà il 31 dicembre 2022. L’ecobonus al 65% sarà infatti valido fino al 2024, perciò hai tutto il tempo a disposizione per rientrare nella detrazione!

Sei curioso di scoprire quali sono gli incentivi per il riscaldamento domestico in vigore nel 2024? Allora clicca qui e scoprili subito!

Ecobonus 65 2022: gli interventi che danno diritto alla detrazione

L’ecobonus 65 2022 è sostanzialmente un’agevolazione fiscale a cui si accede quando si effettuano dei lavori di riqualificazione energetica su di un immobile. Non importa se questo edificio sia unifamiliare o un condominio.

La misura è rivolta a tutti i cittadini che possiedono un diritto reale di usufrutto dell’immobile in questione. Ovviamente non tutti i lavori di riqualificazione energetica danno diritto alla detrazione in oggetto. Abbiamo pertanto riportato qui di seguito la lista di quelli che possono far ottenere la detrazione al 65%:

  • interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti.
  • gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione;
  • sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con generatori d’aria calda a condensazione;
  • l’acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti che producano un risparmio di energia di almeno il 20%, fino a un valore massimo della detrazione di 100.000 euro;
  • rifacimento dell’impianto di riscaldamento;
  • gli interventi di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia;
  • sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria;
  • l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto (building automation) degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda o di climatizzazione delle unità abitative;
  • interventi di riqualificazione energetica;
  • gli interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari, riguardanti strutture opache verticali (muri), strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti);
  • installazione di impianto solare termico per la produzione di acqua calda.

Sconto in fattura e cessione del credito.

La Legge di Bilancio proroga al 2024 la validità dell’ecobonus 65% 2022 e conseguentemente proroga alla stessa data anche la possibilità, per il beneficiario, di optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.

Richiedere lo sconto in fattura di fatto significa far anticipare all’impresa, quindi a noi, i soldi della detrazione. In cambio di questo sconto però dovrai cedere alla stessa il credito d’imposta che ti spetta. In questo modo noi, diventando creditore d’imposta, avremo di fatto pagato in anticipo le tasse allo stato o, detta in altro modo, avremo uno sconto sulle future tasse da pagare.

Ma il Decreto Rilancio, con il quale è stata ampliata la platea dei beneficiari non prevede solo questo. Prevede anche la possibilità di cedere questo credito ad altri soggetti, compresi gli Istituti di credito (banche ecc.) ed altri Intermediari finanziari. Una cessione che di fatto potrebbe far ottenere la liquidità necessaria alle aziende.

IMPORTANTISSIMO. Con il DL Antifrodi, anche per l’ecobonus 65 2022, è diventata obbligatoria la congruità dei prezzi, oltre all’apposizione del visto di conformità da parte del CAF o del commercialista nel caso in cui il beneficiario decida di optare per lo sconto in fattura o il credito d’imposta.

Requisiti per l’accesso alla detrazione

Per accedere all’ecobonus 65 2022 è necessario che un tecnico abilitato produca una asseverazione di congruità delle spese oltre che un A.P.E. o Attestato di prestazione energetica degli edifici.

Oltre al visto di conformità (per interventi superiori ai 10.000 €) è necessario anche produrre la documentazione necessaria alla Legge 10.

Un altro requisito fondamentale per ottenere l’accesso all’ecobonus 65 2022 è inoltre quello di eseguire gli interventi di riqualificazione energetica su unità immobiliari o edifici esistenti. La categoria catastale di appartenenza di questi edifici non è importante, pertanto possono esservi compresi sia gli edifici rurali che quelli strumentali per un’attività d’impresa o professione. Si all’ecobonus 65 quindi anche per negozi, abitazioni, laboratori, uffici, capannoni industriali, magazzini.

Infine, l’ultimo requisito. Le unità immobiliari su cui si effettuano questi interventi devono essere riscaldate prima che inizino i lavori. Ambienti al grezzo, quindi senza sistema di riscaldamento, non possono quindi farvi accedere alla detrazione.

I massimali di spesa

A questo punto è venuto il momento di rispondere alla domanda delle domande quando si parla di detrazioni ovvero la seguente: qual è l’importo massimo detraibile?

I massimali di spesa per il risparmio energetico sono variabili, in base alla tipologia di intervento. L’ammontare massimo della detrazione va da 30.000 €, per la sostituzione degli impianti termici, ai 60.000 €, per gli interventi su involucro e impianti solari. Qui di seguito abbiamo provato a riassumere i massimali di spesa dell’ecobonus 65 2022.

INTERVENTO

SPESA MAX

DETRAZIONE MAX

Riqualificazione energetica edifici esistenti 153.846,15 €100.000 €
Isolamento termico92.307,69 €60.000 €
Sostituzione infissi120.000 €60.000 €
Pannelli solari termici92.307,69 €60.000 €
Schermature solari120.000 €60.000 €
Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione46.153,84 € (con regolazione) 60.000 € (senza regolazione)30.000 €
Sostituzione impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza o impianti geotermici 46.153,84 €30.000 €
Sostituzione impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi46.153,84 €30.000 €
Sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore.46.153,84 €30.000 €
Acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti153.846,15 €100.000 €
Sostituzione o nuova installazione di impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore alimentati a biomasse46.153,84 €30.000 €
Installazione di sistemi di building automation23.076 €15.000 €

Precisiamo inoltre che è possibile cumulare le varie detrazioni a patto che queste siano richieste per lavorazioni diverse. Non è quindi possibile richiedere più detrazioni per lo stesso intervento!

Gli adempimenti per ottenere l’ecobonus 65 2022

Per ottenere la detrazione al 65% in vigore nel 2022 è innanzitutto necessario inviare un’apposita comunicazione all’Enea. Ad essa dovrà essere allegata l’asseverazione prodotta da un tecnico abilitato che certifichi il rispetto dei requisiti richiesti dalla legge. L’invio di questa comunicazione dovrà avvenire entro i 90 gg successivi al termine dei lavori e dovrà essere effettuato in modalità telematica.

Non sempre però è necessario presentare anche l’asseverazione. In particolare non ce n’è bisogno nel caso di una sostituzione degli infissi in un’unità immobiliare, oppure la sostituzione del generatore di calore sempre in un’unità immobiliare. Altri casi sono i seguenti:

  • sostituzione caldaia a condensazione sotto 100 kW: l’asseverazione può essere sostituita dalla dichiarazione del fornitore circa ns (efficienza energetica stagionale per il riscaldamento) maggiore o uguale al 90%. Lo stesso vale per i generatori di aria calda a condensazione;
  • pompe di calore di potenza termica utile non superiore a 100 kW, l’asseverazione può essere sostituita da una dichiarazione del fornitore attestante il rispetto dei requisiti tecnici;
  • sistemi ibridi con potenza termica utile della caldaia minore o uguale a 100 kW. L’asseverazione può essere sostituita da una dichiarazione del fornitore attestante il rispetto dei requisiti tecnici;
  • sostituzione delle finestre in singole unità immobiliari. L’ asseverazione può essere sostituita da una dichiarazione dei fornitori o assemblatori o installatori di detti elementi, attestante il rispetto dei valori individuati tabella 1 dell’allegato E;

In ogni caso, le documentazioni raccolte, comprese le Asseverazioni a firma del tecnico incaricato, andranno poi consegnate al proprio consulente fiscale/CAF entro la data di presentazione della Dichiarazione dei redditi.

I beneficiari dell’ecobonus 65 2022

Chiudiamo il nostro approfondimento prendendo in esame i soggetti che possono fruire della detrazione prevista dalla normativa che regola gli ecobonus 65 2022.

L’agevolazione spetta non soltanto ai proprietari degli immobili, ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese. Riassumendo, possono quindi richiedere la detrazione:

  • le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni e i nudi proprietari;
  • i titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • tutti i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali) con riferimento ai fabbricati strumentali che utilizzano nell’esercizio della loro attività imprenditoriale;
  • locatari (affittuari) o comodatari;
  • enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
  • associazioni tra professionisti;
  • Istituti autonomi per le case popolari e le cooperative di abitazione a proprietà indivisa;

Possono inoltre fruire della detrazione, qualora sostengano le spese per la realizzazione degli interventi i seguenti soggetti:

  • familiari convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado)
  • il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato.

Valore energia la scelta giusta quando si parla di riqualificazione energetica

Se vuoi usufruire dell’ecobonus 65 2022 il nostro consiglio è quello di affidarti a dei professionisti come noi per ottenere la detrazione. La nostra squadra di tecnici ed il nostro personale amministrativo, grazie all’esperienza ed al know-how accumulato in anni sul campo, sono diventati dei veri esperti in materia di detrazioni fiscali e credito d’imposta.

Affidarsi a Valore Energia significa infatti fruire della detrazione del 65% in maniera certa ma soprattutto in tempi brevi, anzi brevissimi!

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Bonus pannelli solari 2022. Tutte le ultime novità!

E’ arrivata la tanto attesa proroga bonus pannelli solari 2022 e per i sistemi di accumulo di energia ad essi connessi. Scopri le ultime novità!

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Una delle novità più importanti del settore della riqualificazione energetica di questo nuovo anno è senza dubbio quella che riguarda il bonus pannelli solari 2022. La detrazione IRPEF del 50% che si può ottenere qualora si decida di installare un nuovo impianto fotovoltaico è infatti stata prorogata anche per tutto il 2022. Anzi, per molto di più: la Legge di Bilancio 2022 infatti proroga gli ecobonus al 50% per i pannelli solari fino al 2024!

Se non rientri quindi nella maxi-detrazione prevista dal Superbonus 110% potrai comunque avere accesso al bonus pannelli solari 2022 o alle detrazioni per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali (Ecobonus 2022). In particolare, prendendo in esame le detrazioni per gli impianti fotovoltaici, rimane in vigore la possibilità di fruire delle detrazioni anche per l’installazione delle batterie di accumulo dell’energia.

Sottolineiamo inoltre come questo sia stato possibile essenzialmente per un motivo soltanto. La proroga al 2024, ed al 2025 per il Superbonus 110%, delle modalità alternative alla detrazione in dichiarazione dei redditi. Quello che stiamo cercando di dire è quindi che sia lo sconto in fattura che la cessione del credito saranno valide fino al 2024 per la gioia di chi come te, sta pensando di effettuare interventi di riqualificazione energetica.

Ma come funziona il bonus pannelli solari 2022 e quello per i sistemi di accumulo? Chi sono i beneficiari di questa detrazione?

Abbiamo chiesto ai nostri esperti di fare il punto della situazione in questo approfondimento. Continua a leggere per scoprire di più!

Come funziona il bonus pannelli solari 2022?

Il bonus pannelli solari 2022 può essere erogato in caso di installazione di un nuovo impianto di fotovoltaico con oppure senza un concomitante sistema di accumulo dell’energia. Il bonus, come abbiamo già avuto modo di anticipare, non è altro che una detrazione IRPEF che ammonta al 50% della spesa totale che hai sostenuto per l’installazione.

Prima dell’introduzione della possibilità della cessione del credito d’imposta era possibile recuperare in dichiarazione dei redditi sotto forma di detrazioni l’ammontare del bonus. Era in particolare possibile recuperare la cifra spettante dividendola in 10 quote di pari importo da recuperare nei successivi 10 anni.

L’introduzione della cessione del credito e dello sconto in fattura però ha cambiato notevolmente le carte in tavola. Oggi non è più necessario attendere 10 anni per recuperare la cifra ma è possibile farlo subito. L’impresa che effettua i lavori, come ad esempio noi di Valore Energia, potrà offrirti direttamente uno sconto del 50% sulla spesa totale in cambio dell’acquisizione del credito d’imposta spettante al beneficiario. In questo modo non solo potrai risparmiare sul costo dell’investimento, ma potrai anche risparmiare sul costo delle bollette!

Limiti per usufruire della detrazione

Ovviamente la normativa del bonus pannelli solari 2022 pone dei limiti per poterne usufruire. Limiti che riguardano soprattutto la spesa massima ammissibile alla detrazione.

In particolare, il limite di spesa è fissato a € 96.000 per unità immobiliare. Ciò significa quindi che installando un impianto fotovoltaico con batterie di accumulo del valore di 96.000 Euro, potremo detrarre un massimo di 48.000 € per ogni unità immobiliare che compone l’edificio. Un’ottima notizia per i condomini che, qualora dispongano di una superficie abbastanza ampia, possono usufruire di una detrazione di 48.000€ moltiplicata per il numero degli appartamenti di cui è composto l’immobile.

Chi sono i beneficiari del bonus pannelli solari 2022?

Solo chi detiene i diritti reali di godimento dell’immobile soggetto a ristrutturazione o riqualificazione energetica può usufruire del bonus pannelli solari 2022. Ciò significa che oltre al proprietario dell’immobile, può godere della detrazione anche un familiare convivente, sempre ovviamente che a questo familiare siano intestate le fatture relative agli interventi effettuati.

Esiste anche un caso particolare che ci sentiamo di approfondire. Cosa succederebbe infatti se, decidendo di optare per la detrazione in dichiarazione dei redditi, l’immobile oggetto degli interventi viene venduto prima di aver recuperato le 10 quote?

In questo caso sarà l’acquirente ad fruire delle detrazioni fiscali. Pertanto il cedente potrebbe calcolare nel prezzo di vendita anche il valore delle detrazioni fiscali di cui non ha potuto godere facendo di fatto aumentare il valore dell’immobile. Al netto di tutto ciò, ovviamente, entrambe le parti sono libere di accordarsi diversamente.

Qual’è la procedura per richiedere il bonus impianto fotovoltaico 2022?

Contrariamente alle procedure per richiedere altre detrazioni fiscali, quella per richiedere il bonus pannelli fotovoltaici 2022 è abbastanza semplice. Un motivo in più per provare a richiederla!

La procedura di Valore Energia si articola in 3 fasi distinte:

  • I nostri tecnici qualificati installeranno l’impianto fotovoltaico con o senza batterie di accumulo presso l’immobile oggetto degli interventi;
  • Dopo aver allacciato l’impianto alla rete dovrà essere effettuato il pagamento tramite bonifico. Qualora il beneficiario dovesse optare per lo sconto in fattura dovrà cedere il credito d’imposta del valore del 50% della spesa totale degli interventi a Valore Energia spendendo quindi la metà;
  • E’ necessario seguire un’apposita procedura bancaria senza errori visto che i pagamenti devono essere effettuati tramite “bonifici parlanti”. Niente paura, Valore Energia sarà sempre al tuo fianco e ti fornirà supporto in modo da non incorrere in errori. Infine il beneficiario dovrà conservare le apposite ricevute di pagamento per evitare problemi di sorta in caso di successivi controlli.

Nel caso in cui il beneficiario sceglierà di usufruire della detrazione tramite la dichiarazione dei redditi dovrà compilarla inserendo i dati catastali dell’immobile, le fatture e le ricevute di pagamento.

L’obbligo del visto di conformità

In materia di ecobonus, e quindi anche per il bonus pannelli solari 2022 la Legge di Bilancio recepisce quanto stabilito dal Decreto Antifrodi. Qualora il beneficiario di una detrazione decida di optare per la cessione del credito o per sconto in fattura dovrà obbligatoriamente produrre anche un visto di conformità.

L’obbligo vale, oltre che per i lavori relativi al Superbonus 110%, anche per tutte le altre agevolazioni per la riqualificazione energetica o lavori edilizi. Attenzione però sarà necessario produrre questa documentazione solo nel caso in cui gli interventi superino l’importo complessivo di 10.000 euro. Se quindi ti stai apprestando ad installare semplicemente una batteria di accumulo di piccole/medie dimensioni potresti non dover produrre il visto di conformità.

Specifichiamo inoltre che, nei casi in cui è prevista la redazione del visto di conformità, è necessario anche reperire un’asseverazione di congruità dei prezzi. Compito di produrre questa asseverazione ricade sulle spalle dei tecnici abilitati.

Valore energia la scelta giusta quando si parla di riqualificazione energetica

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Perché aspettare 10 anni per recuperare i tuoi soldi quando puoi farlo subito tramite uno sconto della metà dell’intero importo dei lavori senza anticipare nulla?

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Ecobonus 2022: tutte le novità in Legge di Bilancio

Ecobonus 2022: tutte le novità sul superbonus e sugli altri bonus per la riqualificazione energetica contenute nella Legge di Bilancio 2022

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Finalmente, la tanto attesa Legge di Bilancio 2022 è giunta alle sue battute finali. Tra oggi e domani infatti dovrebbe essere definitivamente approvata in parlamento.

Come abbiamo già spiegato, la legge di Bilancio non è altro che un documento programmatico all’interno del quale vengono previste entrate ed uscite dal bilancio dello stato per l’anno successivo alla sua approvazione. Se vengono previste sia entrate che uscite significa che al suo interno sono contenute tutte quelle misure che hanno un forte impatto nell’economia italiana come gli ecobonus 2022.

In questo approfondimento prendiamo appunto in esame le maggiori novità introdotte dalla Legge di Bilancio in materia di ecobonus 2022. In particolare analizzeremo le modifiche apportate a normative come quella del Superbonus 110% ma anche a quelle degli altri ecobonus 50-65% cui ci siamo “affezionati” in questi anni.

Di pari passo cercheremo di capire quali sono le novità che investiranno anche i meccanismi di fruizione di queste agevolazioni fiscali. Ad esempio faremo il punto della situazione sulla proroga dello sconto in fattura e della cessione del credito, meccanismi che hanno determinato l’importante successo di una misura come il Superbonus 110%.

Pronto a scoprire le novità riguardanti tutti gli Ecobonus 2022?

Allora continua a leggere il nostro approfondimento!

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Ecobonus 2022: tutte le novità sul superbonus 110%

Quella del superbonus 110% è senza dubbio la misura che più tutte ha fatto da traino all’economia nel corso del 2021, nonostante le sue criticità. Criticità che di certo non abbiamo mancato di riportare fra le nostre pagine. Tuttavia, sono proprio queste criticità che hanno reso necessaria una revisione della misura che si va ad inserire nel quadro degli ecobonus 2022.

Qui di seguito abbiamo cercato di fare il punto della situazione sui cambiamenti inerenti al superbonus 110%.

Superbonus 110% per i condomini

La novità più grande riguarda senza dubbio la sua proroga al 31 dicembre 2025 per gli interventi effettuati dai condomini e dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all’interno dello stesso condominio o edificio. A cambiare saranno però le aliquote di agevolazione che diminuiranno nel corso del tempo seguendo questo schema:

  • 110% per quelle sostenute entro il 31 dicembre 2023;
  • 70% per quelle sostenute nell’anno 2024;
  • 65% per quelle sostenute nell’anno 2025.

Superbonus 110% per gli interventi in unità unifamiliari

Un’altra importante novità degli ecobonus 2022 riguarda la proroga del Superbonus 110% anche per gli interventi su unità unifamiliari. In particolare, per gli interventi effettuati da persone fisiche su unità immobiliari la detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 a condizione che alla data del 30 giugno 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30 per cento dell’intervento complessivo.

Importantissimo: a fronte del dibattito scatenato sull’introduzione o meno di un tetto ISEE per l’accesso alla maxi-detrazione, alla fine il legislatore ha ritenuto più opportuno non introdurne alcuno.

Superbonus 110% per gli interventi sostenuti da IACP

C’è stata anche una proroga per gli interventi effettuati dagli istituti autonomi case popolari (IACP) e dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa. Se alla data del 30 giugno 2023 questi soggetti hanno effettuato lavori corrispondenti almeno al 60 per cento dell’intervento complessivo, la
detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023.

Ecobonus 2022: le detrazioni al 50 ed al 65%

Proroga al 2024 delle detrazione e di Cessione del credito e sconto in fattura

La novità più importante per quanto riguarda gli ecobonus 2022 al 50 ed al 65% riguarda senza dubbio la loro proroga fino al 2024. Questo significa che sarà sempre possibile effettuare interventi miglioramento dell’efficienza energetica come l’installazione di impianti fotovoltaici e batterie di accumulo, o di sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale usufruendo di un agevolazione del 50 o 65% del totale.

Importantissimo, sarà possibile usufruire di questa agevolazione anche tramite lo sconto in fattura e la cessione del credito, come predisposto dal DL Rilancio.

Ecobonus 2022: l’obbligo del visto di conformità

In materia di ecobonus 2022 è stato inoltre introdotto l’obbligo del visto di conformità anche in caso di opzione per la cessione del credito o sconto in fattura. L’obbligo vale, oltre che per i lavori relativi al Superbonus 110% anche per tutte le altre agevolazioni per la riqualificazione energetica o lavori edilizi.

Contestualmente è stato introdotto l’obbligo di asseverazione della congruità di prezzi, da operarsi a cura dei tecnici abilitati.

Il visto di conformità non sarà invece obbligatorio per tutte le opere di edilizia libera e per gli interventi di importo complessivo non superiore a 10.000 euro. Ciò sarà valido a prescindere che i lavori siano eseguiti sulle singole unità immobiliari o sulle parti comuni dell’edificio, fatta eccezione per gli interventi relativi al cd. bonus facciate.

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I contatori non bastano a dimostrare l’indipendenza funzionale per il superbonus 110

Per dimostrare l’indipendenza funzionale per accedere al superbonus 110 per cento tre impianti su quattro, tra idrico gas, energia elettrica e climatizzazione invernale devono essere di proprietà esclusiva

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Dimostrare l’indipendenza funzionale di una unità immobiliare per poter accedere al Superbonus 110 non è una cosa così semplice come si possa pensare. I contatori intestati a proprietari diversi infatti non sono sufficienti, ma è necessario dimostrare la proprietà esclusiva.

A chiarire questo aspetto è la risposta all’interpello numero 810 del 15 dicembre 2021 che approfondisce la definizione di unità immobiliare funzionalmente indipendente. In particolare, una u.i. può essere così classificata solo se esiste la completa proprietà delle utenze. Con questa risposta vengono in particolare fugati i dubbi che sono emersi dopo l’introduzione dei nuovi requisiti nel comma 1 bis dell’articolo 119 del decreto Rilancio dalla Legge di Bilancio 2021.

In altre parole, qualora i proprietari delle u.i. abbiano delle utenze condivise, come nel caso delle case vacanze, non potranno accedere alla maxi-detrazione.

Ma cosa stabilisce di preciso questo chiarimento dell’Agenzia delle Entrate sull’indipendenza funzionale delle unità immobiliari?

Abbiamo analizzato la risposta all’interpello insieme ai nostri esperti qui di seguito.

 Risposta all’interpello numero 810 del 15 dicembre 2021

Lo spunto per i chiarimenti sull’indipendenza funzionale arriva, come al solito da un interpello posta da un istante in carne ed ossa.

In particolare, in questo caso, l’istante è il proprietario di un appartamento situato in un complesso turistico residenziale, suddiviso in edifici separati con otto appartamenti ciascuno, tutti con accesso indipendente. In questo contesto, l’istante specifica che gli impianti di acqua, energia elettrica e gas sono di proprietà dell’abitazione solo fino al contatore e di proprietà condivisa con il complesso turistico, per la parte che si estende dal contatore a monte verso l’allaccio condominiale.

Inoltre, l’istante specifica che le utenze elettriche sono dotate di contatori “a defalco” per ciascun appartamento, in questo modo è possibile determinare le spese in base all’effettivo consumo dell’appartamento. Un sistema che potrebbe essere previsto, qualora ci fosse la necessità, anche per le utenze di acqua e gas.

La risposta dell’Agenzia delle Entrate

Nella risposta numero 810 del 15 dicembre 2021 che verte sull’indipendenza funzionale, l’Agenzia spiega che non esistono i requisiti necessari ad accedere alla maxi-detrazione. Ciò perché l’ultima parte degli impianti è di proprietà condivisa.

Nella motivazione della risposta all’interpello vengono richiamati sia il quadro normativo che i principali documenti che chiariscono la norma sull’indipendenza funzionale. Riportiamo qui di seguito cosa sottolinea il documento di prassi:

“Tanto premesso considerato che in base a quanto rappresentato in istanza, gli impianti (acqua, energia elettrica e gas) sono di proprietà delle singole abitazioni dall’interno delle stesse fino al punto di installazione dei contatori, mentre sono di proprietà condivisa con il complesso turistico per le tratte che vanno dai predetti contatori fino all’allaccio condominiale, si ritiene che l’unità abitativa in questione non può ritenersi “funzionalmente indipendente” ai sensi dell’ultimo periodo del citato comma 1-bis dell’articolo 119 del decreto Rilancio”

Risulta quindi evidente che, in basa alla normativa vigente, l’unità immobiliare è funzionalmente indipendente quando è dotata di tre impianti di proprietà esclusiva. Ciò significa che gli impianti non devono essere serviti da un’utenza comune.

Un riepilogo sul requisito dell’indipendenza funzionale

L’Agenzia delle Entrate coglie inoltre l’occasione fornita dal quesito posto dall’istante per fornire un riepilogo sulla normativa che regola il requisito dell’indipendenza funzionale delle unità immobiliare. In particolare, richiama il contenuto della circolare numero 24 del 2020 ed ai suoi chiarimenti sugli interventi di riqualificazione energetica e antisismici, che rientrano nell’agevolazione.

All’interno della circolare viene ribadito come agli interventi trainanti si aggiungano quelli trainati. Questi ultimi, per essere tali, devono essere sostenuti congiuntamente ai primi. Tuttavia, in entrambi i casi i lavori devono essere realizzati su:

  • unità immobiliari residenziali funzionalmente indipendenti e con uno o più accessi autonomi dall’esterno site all’interno di edifici plurifamiliari e relative pertinenze (sia trainanti, sia trainati);
  • edifici residenziali unifamiliari e relative pertinenze (sia trainanti, sia trainati);
  • parti comuni di edifici residenziali in “condominio” (sia trainanti, sia trainati);
  • singole unità immobiliari residenziali e relative pertinenze all’interno di edifici in condominio (solo trainati).

Inoltre, in merito al concetto di indipendenza funzionale, devono essere considerate le modifiche apportate all’articolo 119 del decreto Rilancio che prevede che:

“Un’unità immobiliare può ritenersi “funzionalmente indipendente” qualora sia dotata di almeno tre delle seguenti installazioni o manufatti di proprietà esclusiva: impianti per l’approvvigionamento idrico; impianti per il gas; impianti per l’energia elettrica; impianto di climatizzazione invernale.”

Conclusioni

Per poter accedere alla maxi-detrazione devono quindi essere verificati due requisiti:

Non importa quindi se l’edificio plurifamiliare di cui la unità immobiliare fa parte sia considerato un condominio. L’importante, affinché il requisito di indipendenza funzionale sia valido, è che ci sia la proprietà esclusiva di almeno tre impianti su quattro. Le unità immobiliari all’interno dell’edificio quindi non devono essere servite da un’utenza in comune.

Pertanto, la casa vacanze a cui si riferiva l’istante, non può accedere alla maxi-detrazione.

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Pro e contro riscaldamenti a pavimento

Alla scoperta dei pro e contro riscaldamenti a pavimento con Valore Energia

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Gli impianti di riscaldamento a pavimento non sono proprio l’ultima novità in termini di impianti termici. I suoi primi impieghi risalgono infatti agli anni 50 e 70 anche se oggi possiamo affermare che siano finalmente competitivi dal momento che possono godere di quelli migliori tecnologiche che rendono il loro funzionamento davvero efficiente.

In questo approfondimento abbiamo cercato di elencare i pro e contro riscaldamenti a pavimento, anche perché si tratta di un sistema che sta tornando di moda. Non solo per quanto riguarda le nuove costruzioni, ma anche per la ristrutturazione di edifici esistenti, ristrutturazioni che possono beneficiare delle agevolazioni in vigore.

Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi del riscaldamento a pavimento? 

Lo abbiamo chiesto ai nostri esperti ed insieme a loro abbiamo cercato di fare il punto della situazione.

Caratteristiche di un sistema di riscaldamento a pavimento

Prima di analizzare i pro ed i contro di un sistema di riscaldamento a pavimento, detto anche “a pannelli radianti”, è forse necessario descriverlo brevemente.

Questo sistema di riscaldamento si chiama “a pavimento”, perché è costituito da tubazioni (nel caso di impianto ad acqua a circuito chiuso) o resistenze elettriche (nel caso di impianto elettrico), disposte sotto il pavimento ed appoggiate a pannelli isolanti. L’acqua calda che scorre all’interno delle tubazioni, o la corrente che scorre all’interno delle resistenze scaldandole, per induzione, permetto al pavimento di riscaldarsi. Questo calore, viene così distribuito in maniera uniforme negli ambienti dal basso verso l’alto.

La tipologia più diffusa di riscaldamenti a “pannelli radianti” è quella ad acqua. L’acqua in questo caso può venire riscaldata in diversi modi:

Queste possibilità possono essere addirittura combinate tra di loro come ad esempio del caso del fotovoltaico che alimenta la pompa di calore che scalda l’acqua dell’impianto a pavimento. Ovviamente le possibilità sono molteplici ed ognuna offre più o meno benefici ambientali.

Sostenibilità ambientale che deriva anche dal fatto che, per funzionare bene, la temperatura dell’acqua o delle resistenze, non deve raggiungere temperature elevate. In particolare, basta che raggiunga i 30 o i 40°C, praticamente la metà dell’acqua che circola all’interno dei tradizionali termosifoni. Ciò ovviamente contribuirà a ridurre i costi delle bollette per il riscaldamento.

Quali sono gli elementi di cui è composto un riscaldamento a pavimento?

Prima ancora di elencare i pro ed i contro di un riscaldamento a pavimento o di elencare gli elementi che lo costituiscono è necessario rivolgersi ad una ditta specializzata come la nostra. Fatta questa doverosa premessa possiamo adesso elencare gli elementi che costituiscono un impianto di riscaldamento a pavimento:

  • Le tubazioni. Queste sono un dei fattori più critici dell’impianto perché devono presentare caratteristiche di particolare resistenza allo schiacciamento ed alla corrosione. Si solito sono realizzate in polietilene o di materiali parzialmente di metallo e di plastica. Di solito sono posizionate sopra un pannello isolante a forma di serpentine o cmq in modo occupare uniformemente lo spazio.
  • Pannello isolante. Viene posto sopra la soletta ed è realizzato solitamente in polistirolo sagomato anche se in alcuni casi si ricorre al sughero che garantisce anche un ottimo isolamento acustico.
  • Foglio in PVC rigido. Seve per rendere impermeabile il pannello isolante proteggendolo dall’umidità.
  • Sistema di riscaldamento dell’acqua. Caldaia a condensazione, pompa di calore o solare termico non è particolarmente importante, basta riscaldi l’acqua ad una temperatura compresa tra i 30 ed i 40°C.
  • Collettori. Sono le valvole che regolano l’apertura e la chiusura del flusso d’acqua calda dalla caldaia alle tubazioni e viceversa.
  • Massetto. Lo strato in calcestruzzo che è nei fatti il vero e proprio elemento riscaldante.

Riscaldamento a pavimento: pro e contro

Dopo aver elencato brevemente caratteristiche e composizione di un impianto a pannelli radianti, possiamo finalmente cominciare ad esaminare i pro e contro dei riscaldamenti a pavimento. Questi infatti, se realizzati a dovere, presentano un ottimo profilo costi-benefici.

Pro e contro riscaldamenti a pavimento: i vantaggi

Nella nostra disamina dei vantaggi e degli svantaggi dei sistemi di riscaldamento a pavimento procediamo come prima cosa con l’esaminarne i pro:

  • Vantaggi economici ed ambientali. Se è vero che questo sistema costa molto di più rispetto a quelli tradizionali (anche il 50%) è altrettanto vero che è possibile ammortizzare i costi in un periodo di tempo limitato. E’ infatti possibile stimare in un 25% il risparmio annuale sulle bollette di riscaldamento che, moltiplicandolo per la durata pluriennale del sistema di riscaldamento, può portare ad un risparmio del 35% del totale dei costi di periodo.
  • Riscaldamento ma anche raffrescamento al tempo stesso. Un sistema di riscaldamento a pavimento ha l’incredibile vantaggio di potersi convertire anche in un sistema di raffrescamento. Come? Semplicemente facendo circolare acqua fredda, tra i 15 ed i 17 °C all’interno delle sue tubature al posto dell’acqua calda. In questo modo è possibile evitare i consumi energetici legati ai condizionatori.
  • Distribuzione del calore uniforme. Questo è senza dubbio uno dei maggiori pro del riscaldamento a pavimento, al contrario di quanto avviene coi radiatori.
  • Possibilità di utilizzare energie rinnovabili. In questo modo è possibile abbattere i costi che normalmente si dovrebbero sostenere per riscaldare l’acqua che scorre all’interno delle tubature
  • Niente acari, polveri o muffe. Grazie al sistema di riscaldamento a pavimento, la produzione di polveri nocive che potresti respirare è ridotta al minimo dal momento che l’aria conserverà sempre quel tasso di umidità indispensabile per fare cadere le particelle nocive nell’aria. Chi soffre di allergie può quindi tirare un sospiro di sollievo!
  • Manutenzione minima. Un impianto a pannelli radianti necessita senza dubbio di meno interventi di manutenzione rispetto ai tradizionali sistemi di riscaldamento. Tuttavia è comunque necessario, periodicamente, effettuare un lavaggio completo dell’impianto.

Pro e contro riscaldamenti a pavimento: gli svantaggi

Nella nostra disamina dei pro e contro del riscaldamento a pavimento procediamo adesso con l’esaminare gli svantaggi:

  • Costi di realizzazione alti. Senza dubbio incidono notevolmente i materiali con i quali vengono realizzate installate le serpentine e la manodopera necessaria ad installare tutto l’impianto.
  • Eventuale rimozione del pavimento. Se l’impianto dovesse avere dei problemi alle tubazioni potrebbe essere necessario rimuovere, almeno in parte, il pavimento. Meglio quindi conservare delle mattonelle in più oltre ad una piantina del progetto per minimizzare i danni.
  • Innalzamento della pavimentazione. Questo sistema obbliga ad alzare la pavimentazione di almeno 5 cm, un fattore da tenere conto se si possiedono dei mobili su misura.
  • Accensione continua. Un sistema radiante, affinché sia efficace, deve essere acceso o almeno per un giorno affinché riscaldi l’ambiente e va tenuto in funzione una volta raggiunta la temperatura desiderata. Nonostante questo consente risparmi energetici di tutto rispetto.

Conclusione

Nonostante abbiamo analizzato i pro e contro del riscaldamento a pavimento non è possibile dire con certezza se questo sistema conviene o no. Il risparmio che potrebbe garantire, il comfort quali vantaggi sia realmente in grado di apportare dipendono in realtà da molti fattori diversi.

Per questo motivo, prima di decidere se installarne uno o no dovresti ricorrere alla consulenza di un esperto come noi di Valore Energia.

Solo una ditta specializzata è in grado di fornirvi una soluzione ottimale per i vostri consumi e, al tempo stesso, farvi accedere agli incentivi fiscali previsti per gli impianti termici come ad esempio le detrazioni del 65%. Detrazioni che si vanno a sommare a quelle del Superbonus 110%. Da non sottovalutare inoltre il fatto che anche le detrazioni in questione riguardano anche le opere murarie da realizzare per la posa in opera di questi sistemi di riscaldamento!

Per richiedere più informazioni sui pro e contro dei riscaldamenti a pavimento compila il modulo che trovi qui sotto con i tuoi dati!

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