Author archives: Simone Cirone

Mi chiamo Simone Cirone, e sono il titolare di Evo Sistemi, un'azienda che ho fondato con la passione di portare l'innovazione tecnologica e la trasformazione digitale a un nuovo livello. Nel corso degli anni, ho sviluppato una solida esperienza in vari settori cruciali per il successo online delle imprese.SEO (Search Engine Optimization): Grazie a una profonda conoscenza delle dinamiche dei motori di ricerca, sono in grado di aiutare le aziende a migliorare la loro visibilità online, ottimizzando i contenuti e le strutture dei loro siti web per scalare le classifiche di ricerca.Google Ads e campagne pubblicitarie: Ho una vasta esperienza nella gestione di campagne pubblicitarie online, in particolare attraverso Google Ads. Il mio obiettivo è sempre quello di massimizzare il ritorno sull'investimento per i miei clienti, creando annunci mirati che raggiungono il pubblico giusto al momento giusto.Social Media Marketing: Nel panorama digitale odierno, una strategia efficace sui social media è fondamentale. Aiuto le aziende a costruire la loro presenza online attraverso contenuti coinvolgenti e strategie di marketing personalizzate, sfruttando le potenzialità delle piattaforme social per aumentare la visibilità e l'interazione con i clienti.IT e sicurezza informatica: Con una formazione solida nel settore IT, ho una conoscenza approfondita delle infrastrutture tecnologiche aziendali e della loro gestione. Sono particolarmente attento agli aspetti di sicurezza informatica, garantendo che le soluzioni implementate siano non solo efficienti ma anche sicure, proteggendo i dati sensibili delle aziende da minacce esterne.Con Evo Sistemi, mi impegno a fornire soluzioni complete e personalizzate che aiutano le imprese a crescere e prosperare nel mondo digitale. Credo fermamente nell'importanza di rimanere sempre aggiornato sulle ultime tendenze e tecnologie per offrire il massimo valore ai miei clienti.Se vuoi scoprire di più su come posso aiutarti a portare la tua attività al livello successivo, non esitare a contattarmi.

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Ecologisti: “Stop caldaie a gas dal 2025”

La rete di associazioni Coolproduct spinge per lo stop caldaie a gas facendo pressione sulla Commissione Europea

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L’Unione Europea. come hai già avuto modo di leggere fra queste pagine, si è posta l’ambizioso obiettivo di azzerare le proprie emissioni di CO2 entro il 2050. In particolare, l’obiettivo prefissato evidenzia come l’Europa possa e debba avere un ruolo guida per conseguire un impatto climatico zero.  Un ruolo guida che verrà raggiunto investendo in soluzioni tecnologiche realistiche, coinvolgendo i cittadini e armonizzando gli interventi in settori fondamentali, garantendo una transizione ecologica giusta. Tuttavia, le nuove regole che la Commissione Europea sta per adottare non prevedono lo stop caldaie a gas almeno fino al 2030.

Per approfondire l’argomento con le ultime novità clicca qui!

A denunciarlo è la coalizione di ong Coolproduct, secondo cui le nuove regole non solo non prevedono lo stop alle caldaie a gas ma ne permetteranno l’installazione almeno fino al 2050. Una pratica che è in forte contrasto con gli obiettivi di impatto climatico zero da raggiungere, secondo Bruxelles, entro il 2050.

Alcuni dati a sostegno dello stop caldaie a gas

Lo stop alle caldaie a gas viene inserito in un contesto più ampio frutto di un’attenta analisi. Secondo la rete di ong Coolproduct infatti:

“Attualmente ci sono circa 129 milioni di caldaie (di tutti i tipi) installate nell’Ue… Più del 50% delle quali sono molto inefficienti, classificate in classe energetica C o inferiore… più dell’80% di tutti gli impianti di riscaldamento installati in Europa sono alimentati da fonti fossili”.

Anche l’Agenzia Internazionale dell’Energia lo scorso maggio è intervenuta sulla questione ribadendo la sua posizione a favore dello stop caldaie a gas e ad altri combustibili fossili entro il 2025. La data del 2025 non è una data simbolica ma è una data frutto di ricerche che dimostrano come:

“permettere la vendita di caldaie e riscaldatori a combustibili fossili nell’Ue dopo quell’anno rischia di compromettere gli sforzi che diversi Stati membri stanno facendo per impedire nuove vendite di vecchie tecnologie di riscaldamento inquinanti”.

Le richieste di Coolproduct

Come si evince dalla situazione sopra riportata è facile capire come mai la rete di O.N.G. Coolproduct sostenga in maniera decisa lo stop caldaie a gas. Le O.N.G. infatti richiedono un’eliminazione graduale degli apparecchi di riscaldamento a combustibile fossile entro il 2025 attraverso le norme sull’ecodesign. Norme che la Commissione Europea dovrebbe approvare entro la fine del 2021 come più volte garantito dalla Commissione stessa.

In particolare, fra le richieste delle O.N.G. ce ne sarebbe una specifica in quanto vorrebbero far cessare l’installazione di nuove caldaie a combustibili fossili al di sotto dei 400 kW entro il 2025.

La situazione italiana

Coolproduct ha anche prodotto un quadro completo della situazione italiana sul riscaldamento degli edifici residenziali, commerciali e pubblici citando i dati Ispra.

In particolare, questo settore pesa per oltre il 17,7% delle emissioni di anidride carbonica totali. Ha dunque un ruolo particolarmente decisivo nell’inquinamento atmosferico (secondo i dati del 2018) in quanto è responsabile del:

  • 64% della quantità di polveri sottili PM 2,5,
  • 53% di PM10
  • 60% di monossido di carbonio emessi

Le soluzioni dopo lo stop caldaie a gas

La scelta di obbligare ad uno stop caldaie a gas è quindi, secondo gli ecologisti una scelta da prendere nel più breve tempo possibile e da non rinviare al 2030. Ma se ci sarà lo stop alle caldaie a gas, quali saranno le modalità con cui sarà possibile riscaldare gli ambienti di lavoro o di casa tua?

Le soluzioni sono sostanzialmente 2:

  • Caldaie a condensazione: ovvero una caldaia ad acqua calda nella quale si riesce ad ottenere la condensazione del vapore acqueo dei fumi di scarico. In questo modo si ha il recupero del calore latente di condensazione e di conseguenza maggiore efficienza energetica rispetto ad una caldaia tradizionale. Se è un dispositivo molto efficiente e dall’inquinamento ridotto, è pur vero che per scaldare l’acqua è comunque necessario l’utilizzo di gas e pertanto non è la soluzione migliore.
  • Caldaie a biomassa: il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria per la casa è fornita dalla combustione della biomassa ovvero trucioli di legno. Il combustibile produce per combustione il calore che viene poi utilizzato per riscaldare l’acqua. Il vantaggio di questo sistema è l’enorme facilità del combustibile che spesso si trova a prezzi bassissimi e che quindi permette di ridurre drasticamente i costi della gestione della caldaia.

Accanto a queste soluzioni di facile implementazione ne esistono altre basate su diverse tecnologie come le pompe di calore o come il solare termico. Soluzioni di sicura affidabilità che però, in questa sede non ci interessa approfondire.

Gli incentivi per la sostituzione della caldaia

Non aspettare lo stop caldaie a gas per sostituire la tua!

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Come difendersi dal rincaro luce e gas?

In questi mesi è previsto un rincaro luce e gas che potrebbe arrivare fino al 40%. Come difendersi da questi aumenti delle bollette?

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Dopo un anno terribile come quello del 2020, il 2021 sembra volgere al termine meglio di come ci si aspettasse. O meglio, sembrava. Se infatti il 2020 è stato segnato dalla pandemia con la chiusura di molte attività produttive durante il lock-down, il 2021 ha segnato una netta ripresa economica. Tuttavia questa è solamente un analisi superficiale del quadro complessivo.

Focalizzandoci sui consumi energetici, la situazione è un po’ più complessa di quanto abbiamo appena riportato. La chiusura di molte attività ha infatti fatto calare drasticamente la domanda di energia, pertanto il costo delle materie prime necessarie a produrla è calato in maniera sostanziale. Ciò ha quindi contribuito a fare in modo che le bollette delle utenze subissero una riduzione significativa.

Tuttavia, la ripresa delle attività produttive, ha contribuito ad innalzare la domanda delle materie prime contribuendo a farne alzare nuovamente il costo. In questo momento quindi si sta verificando un rincaro luce e gas che potrebbe colpire duramente le utenze domestiche ed aziendali.

Probabilmente a questo punto, come noi del resto, avrai diverse domande che ti frullano in testa. Forse ti starai chiedendo: “E’ possibile che la pandemia sia stata l’unica causa del rincaro luce e gas?” anche se la domanda più importante di tutte è probabilmente un altra. Forse infatti ti starai chiedendo: “Come faccio a proteggermi dal rincaro luce e gas una volta per tutte?”.

Abbiamo cercato di analizzare a fondo la questione insieme ai nostri esperti ed abbiamo riassunto le nostre considerazioni qui di seguito.

LA PANDEMIA DA SOLA È SUFFICIENTE A GIUSTIFICARE UN RINCARO LUCE E GAS COSÌ ALTO?

Come abbiamo cercato di spiegare poco fa, l’effetto pandemia sul costo dell’energia inizia a farsi sentire prepotentemente in questi giorni. Se infatti il costo delle materie prime necessarie alla produzione di energia era sceso al suo minimo storico nel corso del 2020, ora sta risalendo in maniera esponenziale. D’altronde un calo della domanda provoca sempre un calo dei prezzi così come è altrettanto vero il contrario. Tuttavia, può questa ragione essere sufficiente a provocare un rincaro così alto?

A ben vedere esistono anche altri motivi dietro al rincaro luce e gas tra cui i seguenti:

  1. Gazprom, colosso russo del settore del gas naturale, ha, oramai da qualche tempo, tagliato le forniture all’Europa. Risale infatti al dicembre 2020 la notizia secondo cui, i volumi di gas che viaggiavano verso l’Europa sono diminuiti di un terzo. Il calo della fornitura di gas, al pari della stessa domanda ha provocato un innalzamento dei prezzi dello stesso che non può non riflettersi sulle bollette.
  2. Le centrali nucleari francesi stanno attraversando una fase di manutenzione piuttosto importante. Come è noto, l’Italia acquista ogni anno parte dell’energia di cui ha bisogno dalla Francia. Quest’anno, e forse anche il prossimo, la Francia non potrà quindi garantire la stessa produzione di energia pertanto, inevitabilmente, l’energia acquistata dai transalpini costerà di più.
  3. Infine c’è da considerare un fattore strutturale italiano che riguarda le energie rinnovabili. La maggior parte degli impianti fotovoltaici installati sui tetti delle case e delle imprese italiane sono stati installati tra il 2007 ed il 2014. Si tratta quindi di impianti dotati di una tecnologia oramai datata e, soprattutto per i più vecchi, soggetti ad un calo di efficienza. Se a questo aggiungiamo la scarsa ventosità del 2020 è evidente come l’apporto energetico delle energie rinnovabili nel 2020 si sia ridotto notevolmente.

E’ evidente quindi che la sola pandemia non è sufficiente a giustificare un rincaro luce e gas così alto ma c’è tutto un insieme di cause che lo determinano. Non ultima una volontà di speculare che, come sempre nei momenti di crisi, torna a farsi prepotente a discapito dei normali cittadini.

Come è possibile tutelarsi dall’aumento delle bollette per sempre?

La soluzione per risolvere il problema del rincaro luce e gas una volta per tutte è solo una: l’autoconsumo di energia. Tramite questo concetto intendiamo la possibilità di produrre da soli l’energia che si consuma tramite le energie rinnovabili.

Con un fotovoltaico abbinato ad una batteria di accumulo ad esempio, sarai in grado di produrre gran parte dell’energia elettrica di cui hai bisogno per far funzionare gli elettrodomestici di casa tua. Un impianto solare termico invece potrebbe essere in grado di farti ottenere acqua calda sanitaria gratuitamente senza dover utilizzare il gas per riscaldarla. Con una pompa di calore abbinata ad un fotovoltaico invece potresti produrre l’energia elettrica necessaria al funzionamento della PDC oltre che quella per i tuoi elettrodomestici.

Certo, per fare in modo di utilizzare uno o alcuni di questi impianti a fonti rinnovabili precedentemente elencati, è necessario fare un investimento non indifferente.

Per fortuna, in questo momento esistono una miriade di detrazioni fiscali, come gli ecobonus 65% o gli incentivi per il fotovoltaico al 50% in grado di alleggerire notevolmente l’investimento. In questo modo, non solo abbatterai drasticamente i costi delle tue bollette, ma riuscirai a rientrare dell’investimento che ti appresti ad effettuare in tempi più brevi!

Cosa aspetti quindi? Compila il modulo qui sotto e ricevi tutte le informazioni sulle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica!

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Perché ci sarà un aumento bollette luce gas?

Tutti i motivi dietro all’aumento delle bollette luce gas

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Sono molti i giornali ed i telegiornali a riportare notizie secondo le quali nel prossimo periodo ci sarà un notevole aumento delle bollette luce e gas. Un aumento che secondo molti, si aggirerebbe intorno al 40% e che sarà visibile fin dal mese di ottobre.

Ma perché ci sarebbe questo aumento bollette luce gas? Da che cosa dipenderebbero questi rincari? Rispetto a cosa sarebbe questo 40% in più?

Le notizie scandalistiche si rincorrono una dopo l’altra senza, a nostro avviso affrontare in maniera approfondita le questioni del rincaro bollette. Ecco perché abbiamo deciso di approfondire la questione insieme ai nostri esperti.

Cosa riguarda questo aumento delle bollette?

Innanzitutto è necessario precisare che l’aumento bollette gas e luce riguarda il prezzo della materia prima, in particolare del gas.

Semplificando al massimo, possiamo infatti scomporre una bolletta in due voci di spesa: quella riguardante la materia prima, e quella comprendente gli oneri fiscali e le altre spese accessorie come ad esempio il costo di distribuzione della stessa. L’aumento quindi non riguarderebbe tutti questi aspetti, ma si rifletterebbe direttamente solamente sul costo gas o dell’elettricità. Tuttavia, questo aumento ha anche delle conseguenze indirette: costando più la materia prima, anche le tasse da pagare su di essa risulteranno maggiori.

Ciò significa che il prezzo del gas necessario al sistema di riscaldamento, oltre che quello dell’energia elettrica, a sua volta prodotta anche grazie al gas stesso, subirà un rialzo importante.

Cosa significa affermare che ci sarà un aumento bollette luce e gas del 40%?

Affermare che ci sarà un aumento bollette luce e gas del 40% in realtà non significa proprio un bel niente. Con buona pace di tutti quegli articoli che riportano questo dato ma che non forniscono i riferimenti appropriati.

Quando infatti si parla di aumento si deve necessariamente specificare rispetto a cosa o a quando. In particolare, l’aumento in questione riguarda il paragone con le bollette del trimestre precedente ovvero con il periodo primaverile del 2021. Tuttavia, come i nostri esperti sottolineano, si tratta di un paragone fuorviante. Per offrire un quadro completo della situazione sarebbe opportuno prendere in considerazione un periodo di tempo più significativo.

Andando indietro nel tempo ed analizzando il costo della materia prima nel corso del tempo (disponibili qui) è infatti possibile scoprire che negli ultimi 2 anni, il prezzo sia variato enormemente. Il Covid ha inciso pesantemente in queste dinamiche, portando il prezzo dell’energia al suo minimo storico circa un anno fa. Minimo storico rispetto al quale il rincaro dell’energia è ben superiore del 40%!

Se paragoniamo il costo dell’energia a quello che pagavamo nel 2019, scopriamo che era molto simile al costo che le materie prime avevano questa primavera. Quindi possiamo affermare che il 40% di aumento bollette luce gas è considerarsi nel paragone fra il costo della materia prima rispetto al 2019 o, al massimo, alla primavera 2021.

Perché le materie prime come il gas naturale costano di più?

L’aumento del costo delle materie prime che fanno funzionare i nostri impianti elettrici o di riscaldamento è molto complesso da spiegare. L’aumento infatti dipende da una molteplicità di fattori, non solo dalla pandemia. Proviamo ad elencarli brevemente qui di seguito:

  1. Il dilagare della pandemia e le misure di lockdown hanno portato, in un primo momento, ad avere una riduzione sensibile della domanda di queste materie. Le imprese, rimanendo chiuse, infatti non hanno “consumato” quanto ci si aspettava facendo calare drasticamente la loro domanda e quindi anche il prezzo delle materie prime. Oggi però, con le attività che stanno lentamente tornando alla normalità, la domanda di queste materie prima sta aumentando sensibilmente. Di conseguenza i prezzi stanno risalendo prepotentemente.
  2. La Francia sta affrontando un piano di manutenzione delle sue centrali nucleari. Da ciò possiamo dedurre che la quantità di energia che la Francia è in grado di produrre è calata pertanto non è in grado di assicurare la fornitura di energia elettrica agli altri paesi tra cui l’Italia.
  3. La russa Gazprom, la più grande azienda di gas naturale del mondo, ha tagliato le forniture all’Europa. Dalla fine di dicembre 2020, i volumi di gas Gazprom in transito attraverso l’Ucraina sono infatti diminuiti di un terzo. Ciò ha provocato un sensibile innalzamento del prezzo del gas, considerato anche l’aumento della domanda dato dalla riapertura delle attività produttive.
  4. L’apporto di energia prodotta da fonti rinnovabili è diminuito sensibilmente nel corso del 2020. L’anno scorso infatti è stato un anno poco ventoso rispetto agli standard per quanto riguarda l’eolico. Per il fotovoltaico invece dobbiamo registrare il fatto che la maggior parte degli impianti presenti in Italia sono stati installati fra il 2007 ed il 2014 pertanto stanno andando incontro ad un calo fisiologico della produzione.

Ma la vera domanda è un’altra: queste motivazioni da sole sono sufficienti a giustificare l’aumento di bollette luce e gas?

In realtà gli esperti avevano previsto un sensibile aumento dei prezzi delle materie prime legate alla produzione di energia. Tuttavia, l’aumento verificatosi è di gran lunga superiore alle aspettative! Il sospetto è quindi che, oltre alle motivazioni sopra citate, ci siano in atto delle manovre speculative che non fanno bene alle tasche dei consumatori di energia come i privati o le imprese.

Quali sono le possibili soluzioni contro il rincaro delle bollette?

Per difendersi dall’aumento luce e gas le soluzioni sono purtroppo limitate. Se da un lato non è possibile scaricare completamente l’onere sui privati cittadini e quindi è lecito aspettarsi un’ azione del governo volta ad azzerare gli oneri esterni dall’altro questa operazione, nel lungo periodo, non è sufficiente.

La vera soluzione definitiva al problema dell’aumento luce e gas è quella di una massiccia transizione ecologica verso le energie rinnovabili. In questo modo si andrebbe sostanzialmente sempre di più verso l’autoproduzione di energia che in parole povere significa produrre da soli l’energia che si consuma.

Solo così infatti è possibile tutelarsi contro il rincaro delle materie prime e contro l’aumento luce gas e mettere in salvo il proprio portafoglio.

Vuoi scoprire tutto sulle detrazioni fiscali disponibili per la riqualificazione energetica con impianti a fonti rinnovabili? Allora compila il modulo qui sotto!

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Quando è ammesso il Superbonus 110 sugli immobili abusivi?

Nuovi chiarimenti dal Mef sulla possibilità di usufruire del superbonus 110 immobili abusivi

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Una delle domande principali, che probabilmente ti sarai posto anche tu, è la seguente: “Il Superbonus 110 può essere usufruito dagli immobili abusivi?“.

Fin dall’approvazione del DL Rilancio, in effetti, i dubbi in merito erano moltissimi. I fabbricati realizzati senza permesso di costruire oppure con difformità essenziali, possono fruire della maxi-detrazione oppure no?

Finalmente, dopo circa un anno e mezzo dalla sua approvazione, il Mef è intervenuto sulla questione fornendo una risposta definitiva il merito al superbonus 110 immobili abusivi. In particolare, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha precisato che è possibile ottenere il Superbonus 110% anche per i lavori edilizi agevolati da eseguire sugli immobili abusivi, ma a precise condizioni. Condizioni che sono riportate anche sulla Guida dell’Agenzia delle Entrate.

Il Superbonus 110 può quindi essere fruito anche dagli immobili abusivi anche se, in questo caso, l’abuso compiuto in precedenza rimane tale ed è pertanto passibile di sanzione. Il Superbonus 110 immobili abusivi quindi non permette di ottenere la sanatoria anche se di fatto, per questa volta, chiude un occhio e permette di ottenere almeno l’agevolazione fiscale.

Superbonus 110 immobili abusivi: quando è ammesso?

Come abbiamo appena riportato, il superbonus 110 su immobili abusivi è ammesso. In particolare, gli immobili che possono beneficiare della maxi-detrazione fiscale sono quelli che presentano:

  • irregolarità urbanistiche o edilizie di vario genere (ad esempio la costruzione in assenza del titolo necessario);
  • difformità essenziali dal titolo necessario alla costruzione;
  • incongruenze e difformità dalle prescrizioni contenute nei piani regolatori comunali.

I fabbricati che risultano nelle casistiche elencate precedentemente integrano di fatto un abuso edilizio. L’abuso è comunque vietato dalla legge pertanto è passibile di sanzioni amministrative o penali oltre che, nei casi più estremi, della demolizione della costruzione interamente abusiva o quantomeno della sua parte irregolare. Per approfondire questo ultimo aspetto clicca qui!

Come usufruire del Superbonus 110 immobili abusivi?

Il via libera al superbonus 110 immobili abusivi è arrivato dal Mef dopo che un’interrogazione avanzata in Commissione Parlamentare. La risposta del Mef sostanzialmente precisa che il Superbonus è consentito in tutti i casi e pertanto non è precluso agli immobili abusivi. Il Ministero ha comunque stabilito che nei prossimi giorni, l’Agenzia delle Entrate pubblicherà una circolare il cui scopo sarà quello di chiarire i dubbi sul tema.

La risposta del Mef sulla possibilità di fruire del Superbonus 110 immobili abusivi ruota attorno alla “nuova Cila”(Comunicazione inizio lavori asseverati, redatta nel formato specifico per il Superbonus 110% ex Cilas). Questa “nuova Cila” infatti deve essere redatta dal “tecnico progettista abilitato” e soprattutto, “non prevede l’attestazione dello stato legittimo dell’immobile”. Pertanto l’architetto o il geometra che redigono la “nuova Cila” non devono dichiarare lo stato di legittimità dell’immobile.

E’ quindi per questo motivo che viene riconosciuto il superbonus 110 immobili abusivi: l’assenza dell’informazione riguardante lo stato di legittimità dell’immobile non è infatti ostativa al riconoscimento della maxi-detrazione. Come ha quindi specificato il sottosegretario Alessandra Sartore, in materia di superbonus, l’aspetto fiscale viene separato da quello sulla regolarità edilizia.

Cosa deve contenere il Modulo Cilas per il  Superbonus 110%?

Le ultime modifiche apportate nel 2021 dal Decreto Semplificazioni bis alla normativa del Superbonus stabiliscono che i lavori di riqualificazione energetica previsti nel Superbonus possono essere realizzati previa presentazione Comunicazione di inizio lavori asseverata per il Superbonus. La “nuova Cilas” è però diversa da quella vecchia visto che non richiede di inserire l’attestazione di stato legittimo dell’immobile.

L’ottenimento del superbonus 110 immobili abusivi comunque non pregiudica le prerogative di controllo delle pubbliche amministrazioni dei comuni. L’abuso in essere rimane infatti tale e non viene sanato usufruendo della detrazione. Il responsabile degli abusi quindi, rimane soggetto a tutte le sanzioni, amministrative, penali e pecuniarie previste. Tra queste sanzioni inoltre rientra anche la demolizione dell’opera realizzata o della parte oggetto di abusi edilizi.

Vuoi conoscere le condizioni ed i requisiti per ottenere l’agevolazione fiscale?

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Bando POR FESR 2014-2020 Asse III – Azione 3.3.1

Solar Cash srl ha ricevuto un contributo dalla Regione Umbria per lo sviluppo dei propri processi di internazionalizzazione

In un epoca come questa è necessario rivolgere il proprio business anche all’estero, non solo al proprio mercato nazionale di riferimento.

Per questo motivo abbiamo partecipato al bando “Bando POR FESR 2014-2020 Asse III – Azione 3.3.1” per ottenere dei contributi per lo sviluppo di un sistema di gestione degli incontri con i fornitori e clienti esteri. E’ proprio tramite l’incontro con questi soggetti che infatti è possibile iniziare il nostro percorso di internazionalizzazione del nostro business.

Un incontro che avverrà avvalendosi di strumenti moderni quali, dapprima il nostro sito web, con una creazione di un apposito modulo di richiesta informazioni, ed in un secondo momento tramite una piattaforma di gestione conference sempre all’interno del nostro sito web.

Il nostro progetto è risultato vincitore del bando Bando POR FESR 2014-2020 Asse III – Azione 3.3.1 per la seguente motivazione:

Il progetto, sviluppato in tempi di covid, ha previsto lo sviluppo di un sistema di gestione degli incontri con fornitori e clienti esteri per avviare il processo di internazionalizzazione dell’azienda. Le attività hanno previsto la creazione di un form di inserimento sia per clienti che fornitori, di richiesta informazione ed allo steso tempo di gestione di conference  direttamente nel sito aziendale.

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Abbiamo pertanto ricevuto un sostegno di € 7.000,00 da parte della Regione Umbria.

Detrazione 50% fotovoltaico e accumulo: ecco come ottenerla!

Detrazione 50% fotovoltaico e accumulo. Ecco come fare per ottenerla!

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La detrazione IRPEF del 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica sarà valida anche per tutto il 2021.

Una notizia importantissima dal momento che fra questi interventi rientrano anche quelli per e l’installazione di un impianto fotovoltaico e/o di un sistema di accumulo (batteria). Possiamo quindi affermare che esiste una vera e propria detrazione 50% fotovoltaico e accumulo.

Ma come funziona la detrazione 50% fotovoltaico e accumulo? Chi può ottenerla? 

Abbiamo chiesto ai nostri esperti di fare il punto della situazione sulla detrazione fotovoltaico 50% in questo approfondimento. Continua a leggere per scoprire di più!

Come funziona la detrazione 50% fotovoltaico e accumulo?

L’installazione di un impianto fotovoltaico e/o relativo sistema di accumulo di energia da diritto ad una detrazione irpef del 50%. Sostanzialmente quindi è possibile recuperare la metà del costo dell’intero impianto sotto forma di detrazioni fiscali di pari importo nei 10 anni successivi all’installazione dell’impianto. 

La detrazione 50% fotovoltaico e accumulo permette quindi di dimezzare il costo dell’intero impianto permettendoti così di rientrare dell”investimento in tempi ancora più brevi. Tempi su cui influisce anche il notevole risparmio che avrai sui costi delle tue bollette elettriche ma anche considerando l’IVA agevolata al 10% di cui potrai usufruire per acquistare i componenti dell’impianto.

Tuttavia esiste un massimale di spesa da rispettare per poter usufruire della detrazione 50% fotovoltaico e accumulo. Il limite di spesa è fissato a € 96.000 per immobile e sono pertanto detraibili in 10 aliquote di pari valore al massimo €48.000 per immobile. Il limite detraibile è calcolato su base annuale ed in base al singolo progetto.

Tuttavia, il DL Rilancio, ha introdotto anche altre modalità alternative alla classica detrazione in dichiarazione dei redditi. Ci riferiamo allo sconto in fattura e la cessione del credito.

Usufruendo della detrazione, maturerai infatti un credito d’imposta del valore della detrazione fiscale. Questo credito d’imposta potrà essere ceduto all’impresa che effettua i lavori, in questo caso a noi di Valore Energia, in cambio di un immediato sconto in fattura del 50%. In questo modo non dovrai attendere 10 anni per recuperare i tuoi soldi ma potrai installare un impianto fotovoltaico con accumulo spendendo la metà!

Chi può usufruire della detrazione fiscale del 50%?

Può usufruire della detrazione 50% fotovoltaico e accumulo colui che detiene i diritti reali di godimento dell’immobile soggetto a ristrutturazione o riqualificazione energetica. Non solo il proprietario dell’immobile ha diritto alla detrazione, ma anche il familiare convivente, a patto che le fatture relative agli interventi gli/le siano intestate.

Nel caso si decidesse di optare per la detrazione IRPEF in dichiarazione dei redditi e l’immobile venga venduto prima dei 10 anni necessari alla detrazione, sarà l’acquirente a fruire delle detrazioni fiscali. Il valore dell’immobile potrebbe pertanto aumentare dal momento che, oltre all’immobile, il cedente vende anche le detrazioni di cui avrebbe potuto godere. Resta fermo che comunque entrambe le parti sono libere di accordarsi diversamente.

Qual’è la procedura per richiedere la detrazione 50% per il fotovoltaico con batterie di accumulo?

La procedura per richiedere la detrazione 50% fotovoltaico e accumulo è relativamente semplice, contrariamente a quella del Superbonus 110%. Per questo, insieme anche al fatto dei requisiti più semplici da soddisfare rispetto a quelli della maxi-detrazione, sono in molti ad aver optato per questa soluzione. Sostanzialmente la procedura per ottenere detrazione 50% fotovoltaico e accumulo si articola in 3 fasi:

  1. Saranno i tecnici di Valore Energia ad installare l’impianto fotovoltaico con accumulo presso il suo immobile oggetto di riqualificazione energetica e/o ristrutturazione.
  2. Una volta allacciato l’impianto alla rete le verrà chiesto di provvedere al pagamento del saldo tramite bonifico. Scegliendo di usufruire della detrazione tramite sconto in fattura, sceglierai di fatto di usufruire di un credito d’imposta del valore del 50% dell’importo totale dei lavori. Cedendo questo credito d’imposta a Valore Energia di fatto riceverai uno sconto del 50% sul costo totale dei lavori per l’installazione dell’impianto fotovoltaico con accumulo di energia.
  3. Valore Energia ti guiderà passo passo in modo da seguire l’apposita procedura bancaria senza errori dal momento che per ottenere la detrazione è necessario effettuare dei “bonifici parlanti” ed inserire apposite causali. Inoltre ti ricordiamo di conservare le apposite ricevute di pagamento per evitare problemi in caso di successivi controlli.

Nel caso in cui sceglierai di usufruire della detrazione tramite la dichiarazione dei redditi invece preparati a compilarla inserendo i dati catastali dell’immobile, le fatture e le ricevute di pagamento.

Valore Energia è la scelta giusta

Come hai avuto modo di leggere, nonostante usufruire della detrazione 50% fotovoltaico e accumulo sia abbastanza semplice è sempre meglio affidarsi a professionisti per ottenere la detrazione. Professionisti come noi di Valore Energia che grazie all’esperienza sul campo accumulata nel corso degli anni sono diventati dei veri esperti in materia di detrazioni fiscali e credito d’imposta.

Affidarsi a Valore Energia significa infatti fruire della detrazione 50% fotovoltaico e accumulo in tempi brevi, anzi brevissimi!

Perché aspettare 10 anni per recuperare i tuoi soldi quando puoi farlo subito tramite uno sconto della metà dell’intero importo dei lavori senza anticipare nulla?

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Detrazione batterie fotovoltaico al 50%!

Detrazione batterie fotovoltaico al 50%: ecco come fare per ottenerla!

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La componentistica degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili sta, da qualche tempo a questa parte, subendo una calo dei prezzi di vendita. Una riduzione dei prezzi che va di pari passo con l’emergere di soluzioni innovative sempre più all’avanguardia sul piano tecnologico e pertanto in grado di aumentare l’efficienza e la produttività dell’impianto.

Una riduzione dei prezzi che deriva sia da una maggiore concorrenza, ma anche alla continua ricerca che sta riuscendo a portare il massimo dei benefici con degli investimenti minimi. E’ questo il caso dei sistemi di accumulo per gli impianti fotovoltaici che, dopo un primo periodo di iniziale scetticismo riescono oggi ad essere davvero convenienti economicamente e dal punto di vista delle prestazioni.

Certo, è necessario sottolineare come, se impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo dell’energia hanno così tanto successo è anche merito della detrazione batterie fotovoltaico. Un incentivo fiscale che può arrivare anche al 50% della spesa sostenuta per acquistarlo ed installarlo.

Ma in cosa consiste questa detrazione batterie fotovoltaico? Come si fa ad ottenerla?

Abbiamo cercato di approfondire l’argomento insieme ai nostri esperti in questo articolo. Continua a leggere per scoprire tutto quello che devi sapere sulla detrazione batterie fotovoltaico!

A  cosa servono le batterie di accumulo?

Prima di esaminare la detrazione batterie fotovoltaico forse è necessario ricapitolare brevemente cosa sono ed a cosa servono le batterie di accumulo dell’energia.

Le batterie di accumulo di un fotovoltaico servono ad immagazzinare l’energia che l’impianto produce in eccesso in modo da poterla riutilizzare in un momento successivo.

Capita infatti che durante il giorno il fabbisogno energetico di un edificio, soprattutto se di un’abitazione privata, sia minimo. Al tempo stesso però, è proprio durante il giorno che l’impianto fotovoltaico raggiunge il suo picco produttivo. L’energia prodotta in eccesso non sarebbe quindi sfruttata ai fini dell’autoconsumo ma sarebbe immessa nella rete elettrica nazionale tramite il meccanismo dello scambio sul posto in assenza di uno storage di energia. Di notte invece, o comunque in condizioni metereologiche avverse (nubi, temporali ecc.), l’impianto fotovoltaico non riesce a produrre energia solare, oppure ne produce poca rispetto a quanto potrebbe.

Grazie alla detrazione batteria fotovoltaico è possibile installare un sistema di accumulo dell’energia che ti permetterà di conservare l’energia che il tuo impianto fotovoltaico con accumulo produce in eccesso durante il giorno. Energia che sarai libero di utilizzare quando il tuo fabbisogno energetico sarà più alto ovvero, nella maggior parte dei casi durante le ore notturne, oppure semplicemente quando il tuo fotovoltaico non è in grado di soddisfare il tuo fabbisogno.

La conseguenza principale di tutto ciò è il fatto che auto-consumando in maniera più efficiente l’energia che produce il tuo impianto, potrai risparmiare notevolmente sui costi energetici della tua bolletta!

Tutte le Detrazioni per le batterie di accumulo del fotovoltaico

La buona notizia, per chi come te vuole investire su di un impianto fotovoltaico con accumulatore di energia, è che esistono diversi sgravi fiscali per l’installazione di un impianto con pannelli solari ed anche delle detrazioni batterie fotovoltaico.

In particolare, per quanto riguarda gli impianti la detrazione può rientrare in quelle previste dal Superbonus 110% (clicca qui per scoprire di più), oppure in quella degli Ecobonus che prevede la detrazione al 50% per l’impianto fotovoltaico.

Per quanto riguarda l’installazione di batterie di accumulo il vantaggio economico può provenire da almeno 3 fonti:

  • lo sgravio fiscale al 50% (ecobonus) che riguarda il fotovoltaico domestico sino a 20 kw, da spalmare sui 10 anni successivi;
  • agevolazioni relative all’IVA al 10% che riguardano gli immobili ad uso abitativo (in aggiunta anche alla detrazione Irpef fissata al 50%);
  • dal risparmio dei costi della bolletta elettrica.

Come funziona la detrazione batterie fotovoltaico al 50%?

La detrazione batterie fotovoltaico al 50% è praticamente la stessa degli ecobonus 50% per l’impianto a pannelli solari. Una detrazione per cui, tra le altre cose, è possibile far rientrare anche alcune installazioni di impianti di domotica.

La detrazione ammonta al 50% della spesa totale che hai sostenuto fino ad un massimo di 96.000 euro. Pertanto potrai recuperare in dichiarazione dei redditi, nei successivi 10 anni tramite rate di pari importo, fino a 48.000 euro. In queste spese, ci teniamo a precisarlo, potranno rientrare quindi sia l’installazione dell’impianto fotovoltaico, sia le batterie di accumulo dell’energia dello stesso.

Grazie al Decreto Rilancio sono però state introdotte altre 2 modalità tramite cui beneficiare della detrazione: la cessione del credito e lo sconto in fattura. Sostanzialmente la detrazione batterie fotovoltaico può quindi essere riscossa tramite un credito d’imposta che sarà poi cedibile all’azienda che effettua i lavori in cambio di uno sconto immediato in fattura del 50%. Una bella alternativa al dover aspettare 10 anni per detrarre la somma!

Il chiarimento dell’Agenzia dell’Entrate sulla detrazione batterie fotovoltaico al 50%

In merito alla possibilità di fruire della detrazione batterie fotovoltaico è intervenuta anche l’Agenzia delle Entrate per specificare meglio la questione.

Secondo l’Agenzia del fisco italiano anche l’installazione di un sistema di storage collegato a un impianto fotovoltaico dà diritto alla detrazione Irpef del 50% prevista per gli interventi finalizzati al risparmio energetico.

Ciò è valido anche nel caso in cui l’installazione del sistema di storage sia contestuale o successiva a quella dell’impianto. Nel secondo caso infatti, si può accedere alla detrazione batterie fotovoltaico perché di fatto, il sistema di storage dell’energia è considerato un elemento funzionale dell’impianto dal momento che è in grado di migliorarne le potenzialità.

Quali condizioni sono necessarie per beneficiare della detrazione?

Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha individuato alcune condizioni da rispettare per poter beneficiare della detrazione batterie fotovoltaico. Eccole qui di seguito:

  1. Puoi beneficiare della detrazione batteria fotovoltaico anche se il tuo impianto ha già beneficiato degli incentivi statali del conto energia dal GSE (Gestore Servizi Energetici). Se invece possiedi un impianto fotovoltaico (fino a 20 Kw di potenza) installato nel 2005 e/o 2006 incentivato con il Primo Conto Energia non potrai usufruire di ulteriori incentivi per l’integrazione di sistemi di accumulo.
  2. Potrai usufruire della detrazione fiscale del 50% nel caso in cui tu decida di installare un nuovo impianto fotovoltaico con accumulo. Non potrai però in questo caso usufruire delle tariffe incentivanti relative all’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici realizzati fino al 2013. Otterrai comunque il risparmio dovuto alla maggior autonomia rispetto alla rete elettrica nazionale.
  3. Gli impianti FV di nuova realizzazione per uso domestico sotto i 20 KW, oltre a beneficiare dello sgravio fiscale, sono totalmente esenti dal pagamento degli oneri di sistema sull’energia autoconsumata, previsti invece per taglie superiori.

IVA agevolata del 10% per l’installazione del fotovoltaico

Accanto alle varie agevolazioni introdotte dallo stato rivolte ai cittadini che intendono riqualificare i propri impianti di produzione di energia c’è anche una riduzione dell’IVA. L’IVA in questo caso infatti passa dal 22% al 10% e riguarda gli interventi di:

  • installazione,
  • ristrutturazione;
  • manutenzione;

degli impianti fotovoltaici.

In particolare, l’aliquota IVA agevolata al 10%, si applica nel caso di acquisto di:

  • una “componente dell’impianto”,
  • somme impiegate per il pagamento delle prestazioni e dei servizi relativi alla costruzione degli impianti.

Detrazione batterie fotovoltaico e tutti gli altri benefici economici

Non solo detrazione batterie fotovoltaico o IVA agevolata. L’installazione delle batterie di accumulo dell’energia insieme ad un impianto fotovoltaico produce dei seri benefici economici. Benefici che rendono senza dubbio più conveniente l’investimento iniziale.

Secondo uno studio di ANIE (associazione nazionale imprese elettrotecniche e elettroniche) ogni nucleo familiare può  risparmiare tra i 160 ed 180 € ogni anno sul costo delle proprie bollette energetiche grazie ai sistemi di accumulo.

I sistemi di accumulo dunque, con o senza detrazione batterie fotovoltaico, rappresentano dunque un investimento sicuro per te ma anche per l’ambiente. Ricorrendo a questi sistemi infatti puoi renderti protagonista di un cambiamento radicale nello stile di vita nella direzione di una sempre maggiore autonomia energetica ad impatto zero.

Per scoprire di più o ricevere maggiori informazioni sulla detrazione batterie fotovoltaico compila il modulo qui sotto con i tuoi dati ed attendi la chiamata di un nostro operatore!

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Detrazione fotovoltaico 50 %: tutto quello che devi sapere

Detrazione fotovoltaico 50 %: cosa é? Come funziona? Il punto della situazione

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Sono già alcuni anni oramai che lo stato italiano ha deciso di puntare in maniera decisa sulle energie rinnovabili.

Come?

Garantendo incentivi fiscali volti ad alleggerire il costo dell’investimento a coloro che decidono di installare impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Incentivi che se da un lato dovrebbero appunto invogliare i privati ad installare impianti di produzione di energia rinnovabile, dall’altro dovrebbero servire a rilanciare l’economia italiana messa a dura prova dalla pandemia.

In questo senso infatti è stato introdotto, grazie all’approvazione del DL Rilancio, il tanto famoso Superbonus 110%, che si va ad affiancare alla già esistente detrazione fotovoltaico 50 %. La detrazione in questione in particolare si calcolare sull’IRPEF ed attualmente è in vigore per tutto il 2021 anche se sono buone le probabilità che venga ulteriormente provocata.

Mentre per il Superbonus 110% la situazione è complicata, anche a causa delle tempistiche ristrette per effettuare i lavori, per quanto riguarda la detrazione fotovoltaico 50 % la situazione è molto più agevole.

Ma in cosa consiste questa detrazione fotovoltaico 50 %? Come si può ottenere?

Abbiamo cercato di riassumere tutte le informazioni a riguardo in questo approfondimento con l’aiuto dei nostri esperti.

Detrazione fotovoltaico 50%

Dopo il 6 luglio 2013, coloro che desiderano installare un impianto a pannelli solari, possono usufruire della detrazione fotovoltaico 50 %, nota anche come Ecobonus 50%.

Si tratta di una detrazione che ammonta al 50% della spesa sostenuta per l’installazione dell’impianto, spesa che però non deve essere superiore ai 96.000 euro.

La detrazione del 50% è valida per le spese sostenute fino al 31/12/2021 e, almeno originariamente, poteva essere portata in detrazione nella dichiarazione dei redditi in 10 anni, tramite rate di uguale importo.

Il meccanismo è oramai rodato. Era infatti il 2012 quando, con l’allora Decreto Sviluppo, veniva previsto un bonus delle detrazioni IRPEF dal 36% al 50% e innalzato il tetto massimo di spesa da 48 mila euro a 96 mila euro per interventi di ristrutturazione e/o riqualificazione energetica. Se dapprima la validità di questa detrazione scadeva il 30 giugno 2013, in seguito, visto anche il successo della misura, è stata prorogata con cadenza pressoché annualmente dai vari governi. In ultimo appunto il governo Conte che, a dicembre dello scorso anno ha ulteriormente prorogato la validità della detrazione fotovoltaico 50% fino al 31 dicembre 2021.

Ecobonus 50% per il fotovoltaico: ancora più convenienza grazie al Decreto Rilancio!

La pandemia però ha costretto i legislatori italiani ad adottare misure eccezionali, confluite nell’ormai famoso DL Rilancio che, a ben vedere, rende più allettante usufruire di questa detrazione. Come mai?

Il DL Rilancio introduce due modalità particolarmente furbe per usufruire delle varie detrazioni fiscali oltre alla classica dichiarazione dei redditi: lo sconto in fattura e la cessione del credito. Proviamo a spiegare brevemente in cosa consistono qui di seguito:

  • Sconto in fattura. Si tratta di un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, di importo massimo non superiore, in questo caso, al 50% del corrispettivo stesso.  Il contributo dovrà essere anticipato dal fornitore dell’impianto fotovoltaico. Costui recupererà il contributo anticipato sotto forma di credito d’imposta di importo pari alla detrazione spettante. In seguito il fornitore avrà la facoltà di cedere tale credito ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
  • Cessione del credito. I beneficiari della detrazione fotovoltaico 50% potranno optare per la cessione di un credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante, ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successive cessioni.

In sostanza quindi, se anche tu vorrai beneficiare delle detrazione fotovoltaico 50% potrai farlo senza aspettare di recuperarla in 10 anni tramite la dichiarazione dei redditi. Potrai invece approfittare di uno sconto in fattura del 50% sul costo dell’impianto fotovoltaico qualora tu decida di cedere il credito d’imposta cui avresti diritto all’azienda che realizzerà il lavoro.

Il vantaggio è proprio qui: perché dovresti aspettare 10 anni per ottenere un vantaggio economico che potresti ottenere oggi?

Requisiti per usufruire della detrazione fotovoltaico 50% e documenti da conservare

Per poter usufruire della detrazione fotovoltaico 50 % sulla spesa sostenuta per l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico è necessario rispettare alcuni requisiti. In particolare:

  1. Per rientrare nel fotovoltaico 50 % non si deve usufruire del Quinto Conto Energia;
  2. L’impianto fotovoltaico deve servire per produzione di energia per autoconsumo e non per fini commerciali;
  3. Se l’energia prodotta supera il fabbisogno, non sarà possibile venderla, si immetterà in rete e si potrà utilizzare in altre ore della giornata, pena la perdita della detrazione IRPEF del 50%.

Sarà inoltre necessario conservare i seguenti documenti:

  • documenti che attestano l’acquisto e l’installazione dell’impianto fotovoltaico,
  • abilitazioni amministrative richieste dalle norme edilizie oppure una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Clicca qui per scoprire come usufruire della detrazione fiscale per il revamping degli impianti!

Ancora più vantaggi se fai parte di una comunità energetica

Poniamo il caso che tu voglia usufruire della detrazione fotovoltaico 50%. Ad intervento finito, avrai un impianto a pannelli solari, con o senza batteria di accumulo, che immetterà in rete l’energia che produce in eccesso. Un aspetto, quest’ultimo che riguarda da vicino il fare parte o meno di una Comunità Energetica dal momento che farne parte, significa immettere l’energia prodotta in eccesso in rete. In particolare, una parte di questa energia verrà immessa nella rete nazionale ed una parte nella rete della comunità energetica.

Questo comporta due vantaggi:

  1. Il primo è che in qualità di produttore di energia potrai auto-consumare l’energia che produci.
  2. Il secondo deriva dal fatto che l’energia che produci in eccesso viene immagazzinata e poi redistribuita agli altri membri della comunità. In questo modo questa energia non viene distribuita tramite la rete nazionale pertanto gli utenti di una Comunità energetica non dovranno pagare “il trasporto” dell’energia elettrica risparmiando notevolmente (circa 10 cent di € per ogni Kw/h).

Oltre a questo devi considerare che parte dell’energia che produci sarà immessa anche nella rete elettrica nazionale, un fattore fondamentale per usufruire della detrazione fotovoltaico 50%.Particamente è come se la Comunità Energetica vendesse al distributore l’energia che immette in rete in cambio di una tariffa incentivante di circa 16 cent di € per ogni Kw/h.

Clicca qui e scopri le ultime novità sugli ecobonus 2022 contenute nella Legge di Bilancio!

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Fotovoltaico con accumulo: cosa è? Quali sono i vantaggi?

Fotovoltaico con accumulo: Quanto costa? Come funziona?

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La soluzione del fotovoltaico con accumulo, in tema di risparmio energetico, è una di quelle che riesce a garantire i risparmi maggiori sui costi energetici. Se fino a qualche tempo fa i dubbi attorno all’impianto fotovoltaico con batterie di accumulo erano molti, oggi non è più così. Il notevole balzo in avanti delle tecnologie di stoccaggio dell’energia, le batterie appunto, ed i numerosi incentivi fiscali che ne promuovono l’installazione hanno decisamente reso conveniente questo tipo di soluzione.

Ma quando il fotovoltaico con accumulo è davvero conveniente? Quali sono i vantaggi di questo sistema? Si tratta davvero della combinazione migliore per favorire il risparmio energetico? 

Abbiamo cercato di fare il punto della situazione insieme ai nostri esperti e ne abbiamo raccolto il parere in questo approfondimento.

Fotovoltaico con accumulo: cos’è e a cosa serve?

Il fotovoltaico con accumulo (detto anche energy storage per fotovoltaico) ha rappresentate un vera e propria rivoluzione nel campo della produzione dell’energia elettrica alternativa e “green”.

Gli impianti a pannelli solari, come certamente già saprai, hanno un grosso limite tecnico: non sono in grado di produrre energia elettrica durante le ore notturne. Tuttavia sono queste le ore in cui spesso si concentrano la maggioranza dei consumi elettrici domestici. D’altro canto però è vero che durante il giorno, specie se non si registrano dei consumi sostenuti, l’impianto fotovoltaico produce molta più energia di quanta effettivamente ne consumerete tu e la tua famiglia.

Come fare allora per non disperdere questa energia e sfruttarla durante la notte?

Le batterie di accumulo servono proprio a risolvere questo problema. Il fotovoltaico con accumulo è infatti in grado di immagazzinare l’energia elettrica prodotta in eccesso dall’impianto durante le ore diurne e metterla a disposizione della tua utenza in un secondo momento. Si tratta quindi di una soluzione ideale per coloro che concentrano i propri consumi elettrici durante le ore notturne. Una soluzione che ti permetterà di coprire fino al 90% del fabbisogno di energia elettrica della tua famiglia con elettricità auto-generata.

conviene o no installare un fotovoltaico con batterie di accumulo?

“Conviene installare un impianto fotovoltaico con accumulo?”. Se stai leggendo questo approfondimento probabilmente questa è una delle domande che ti frullano in testa.

Le bollette della luce e del gas che paghi infatti, specie in questo ultimo periodo, si sono fatte sempre più salate. Ecco perché sono in molti, non solo tu, a pensare di utilizzare dispositivi che si alimentano ad elettricità in modo da coprire tutti i consumi tramite un impianto fotovoltaico con accumulo.

Il ragionamento che abbiamo riportato qui sopra non fa una piega, tuttavia merita delle dovute considerazioni. Se è vero infatti che riuscirai a risparmiare sulle bollette è altrettanto vero che per installare questo impianto dovrai sostenere dei costi. Sarà dunque necessario anche capire in quanto tempo riuscirai a rientrare dell’investimento dell’impianto.

Inoltre, non per forza di cose infatti dovrai ricorrere al fotovoltaico con accumulo. Esiste anche la possibilità di ricorrere al cosiddetto Scambio sul posto. In sostanza puoi decidere di cedere al Gse l’energia che produci in eccesso ottenendo in cambio un corrispettivo. Tuttavia, questo corrispettivo, è decisamente inferiore al costo che pagheresti tu l’energia che consumi e che quindi non presenta dei vantaggi così evidenti.

Fotovoltaico con accumulo: la scelta migliore per casa grazie a Superbonus 110% ed Ecobonus 50%

Il Superbonus che agevola gli impianti fotovoltaici, così come gli incentivi al 50% per il fotovoltaico, hanno cambiato di molto lo scenario inerente al fotovoltaico con accumulo.

Nel caso del Superbonus 110% infatti esiste la possibilità di installare fotovoltaico e accumulo addirittura gratis se si decide di optare per la cessione del credito d’imposta. E’ bene specificare però che questa possibilità non contempla la possibilità di optare per lo scambio sul posto.

Un discorso analogo vale anche per gli Ecobonus 50% per il fotovoltaico, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di usufruire dello sconto in fattura del 50%. Grazie al DL Rilancio infatti è possibile di fatto pagare solamente la metà per il proprio impianto fotovoltaico con accumulo usufruendo quindi di uno sconto in fattura del 50%.

Grazie a questi incentivi quindi, il costo di impianto e sistema di accumulo è nullo o comunque ridotto della metà. In questo modo per te sarà più semplice rientrare dal costo dell’investimento, e soprattutto potrai farlo in tempi più brevi!

Ma non solo, potendo usufruire di queste importanti agevolazioni potrai concentrarti su altri fattori del tuo impianto fotovoltaico con accumulo. In particolare potrai senza dubbio optare per una soluzione di maggiore qualità e quindi, si spera, anche più duratura. Qualità che è anche sinonimo di migliori prestazioni del tuo impianto.

Inoltre c’è da considerare che i prezzi di questi componenti, a prescindere dagli incentivi in vigore, stanno subendo un trend al ribasso costante. Un motivo in più per optare per questo tipo di soluzione!

Cosa significa scegliere il fotovoltaico con batteria di accumulo?

Se deciderai di installare un impianto fotovoltaico con accumulo devi sapere che la scelta dei suoi componenti è fondamentale. Scegliendo bene, anche grazie all’aiuto dei nostri tecnici, potrai ottenere un impianto con prestazioni migliori e con una durata più lunga nel tempo. Per essere chiari, un impianto con accumulo realizzato come si deve può farti risparmiare fino all’80% sulle tue bollette energetiche.

La qualità dei componenti dell’impianto, specie se utilizzerai quelli di ultima generazione, inciderà in maniera sostanziale sulla durata del tuo impianto. Pannelli solari fotovoltaici performanti che possono durare oltre 30 anni. Sistemi di accumulo affidabili, possibilmente con batterie al litio ferro fosfato invece possano durare anche oltre i 20 anni.

Fotovoltaico con accumulo: tutti i vantaggi

“Quali sono quindi i vantaggi derivanti dall’abbinamento di un fotovoltaico con le batterie di accumulo dell’energia?”. Abbiamo riassunto i principali vantaggi qui di seguito:

  • Maggiore autonomia energetica (approfondisci ulteriormente qui): un impianto di accumulo fotovoltaico dà la possibilità di essere autonomi rispetto ai vincoli e alle limitazioni imposte dalla rete elettrica. Avere un impianto fotovoltaico con accumulo non significa staccarsi completamente dalla rete elettrica, ma ti permetterò comunque di mitigare il rischio di variazioni al rialzo dei prezzi dell’energia. In questo senso avere un fotovoltaico con accumulo è sinonimo di indipendenza energetica, totale o parziale, che si traduce in un vantaggio notevole sia per abitazioni private sia per le aziende.
  • Incremento dell’autoconsumo di energia: il sistema di accumulo permette di auto-consumare fino all’ 80% dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico con accumulo. Ciò ovviamente comporta un aumento notevole dell’ efficienza del tuo sistema fotovoltaico.
  • Risparmio garantito: avere una maggiore quota di energia auto-consumata significa anche ridurre i costi di approvvigionamento dell’energia elettrica.
  • Innovazione: l’installazione dell’impianto fotovoltaico è senza dubbio più innovativa ed all’avanguardia rispetto ad un sempleice impianto elettrico. Innovazione che non solo va a migliorare il comfort dell’abitazione su cui l’impianto fotovoltaico è installato ma che è anche a tutti gli effetti una vera e propria scelta green di protezione e tutela dell’ambiente.

Cosa aspetti quindi ad installare un impianto fotovoltaico con accumulo? Compila il form qui sotto ed attendi la chiamata del nostro operatore!

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Impianto solare termico: abbinamenti, pro e contro

Alla scoperta dei vantaggi e degli svantaggi di un impianto solare termico e dei migliori abbinamenti

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L’impianto solare termico rappresenta una valida soluzione per la produzione di acqua calda sanitaria oppure da utilizzare per il riscaldamento di una casa o edificio. Una soluzione in grado di farti risparmiare notevolmente sui costi delle bollette per il riscaldamento e che, al tempo stesso è anche una soluzione sostenibile visto che sfrutta l’energia solare.

L’impianto solare termico è composto da uno o più pannelli solari, da un “bollitore” ovvero un serbatoio di accumulo dell’acqua calda, e da una pompa che serve a far circolare all’interno dell’impianto di riscaldamento l’acqua riscaldata.

Se abbiamo affermato che il solare termico è una soluzione green conveniente, è altrettanto vero che però, per avere acqua calda tutto l’anno, ed a tutte le ore del giorno, anche di notte, è necessario abbinarlo a qualche altro generatore supplementare.

Ma a cosa conviene abbinare un impianto solare termico? Quali sono gli effettivi pro e contro di un impianto solare termico?

Abbiamo chiesto ai nostri esperti di spiegarci quali sono gli abbinamenti più efficienti, dal punto di vista energetico e quindi anche dei consumi, dell’impianto solare termico e spiegarci i pro ed i contro di questa soluzione. Qui di seguito potete trovare una sorta di guida su questi abbinamenti e sui vantaggi e svantaggi secondo i suggerimenti dei nostri esperti.

Impianto solare termico e caldaia a condensazione

Abbinare una caldaia a condensazione ad un impianto solare termico è una delle soluzioni più diffuse e semplici da realizzare. In questo caso, il fluido presente all’interno delle tubature del pannello, riceve calore dal sole e, tramite il circuito, trasferisce questo calore al bollitore dell’acqua calda. A questo punto l’acqua calda viene distribuita nei diversi impianti, riscaldamento e/o idrico-sanitario, in base alla richiesta dell’utenza.

L’impianto solare termico, abbinato alla caldaia a condensazione, in questo caso deve essere gestito tramite una regolazione solare in grado di governare entrambi gli impianti in maniera smart. In pratica la caldaia entrerà in funzione solamente nel caso in cui la richiesta di calore sia superiore a quella fornita dai pannelli solari.

In questo modo è possibile garantire un abbassamento dei consumi di combustibile fossile per la produzione di acqua calda e al tempo stesso dei consumi per garantire il giusto comfort termico all’interno dell’edificio. Un abbassamento dei consumi che può arrivare anche al 60%!

Perché si risparmia e gli altri vantaggi

Le motivazioni dietro all’enorme abbassamento dei consumi generato dall’abbinamento dell’impianto solare termico ad una caldaia a condensazione sono i seguenti:

  • In inverno è possibile usare l’acqua riscaldata dai pannelli per integrare il sistema di riscaldamento esistente e la produzione di acqua calda sanitaria. In questo modo sarà sempre possibile usufruire del massimo comfort abitativo;
  • Durante il resto dell’anno, indicativamente da marzo-aprile a ottobre inoltrato, è possibile spegnere la caldaia e sfruttare solamente il solare termico per la produzione di acqua sanitaria.

Oltre al risparmio c’è anche un altro vantaggio economico che puoi ottenere installando un impianto solare termico abbinato ad una caldaia a condensazione. Installare questa coppia di impianti termici infatti contribuisce ad innalzare l’efficienza energetica, quindi anche la classe energetica, dell’edificio. Ciò si traduce innanzitutto in un aumento significativo del valore dell’immobile, ed inoltre anche di una maggiore appetibilità dello stesso in fase di compravendita.

Solare termico e pompa di calore

Abbinando un impianto solare termico ad pompa di calore (clicca qui per leggere il nostro approfondimento) potrai ottenere un sistema efficiente dal momento che potrai riscaldare casa senza gas. In questo modo non solo riuscirai a dimezzare il costo delle bollette ma farai anche del bene all’ambiente dal momento che non emetterai nessun gas di scarico in atmosfera.

D’altronde, come di certo avrai avuto modo di leggere fra le nostre pagine, la pompa di calore sfrutta un energia rinnovabile praticamente infinita. La sua tecnologia è in grado di sfruttare il calore naturalmente presente nell’aria, nell’acqua o nel sottosuolo. Per questo motivo riesce a riscaldare e, nel caso di una PDC reversibile, anche a raffrescare, gli ambienti sfruttando una risorsa pulita e gratuita.

Abbinando un impianto solare termico ad una pompa di calore quindi otterrai un impianto termico ad alte prestazioni in grado di soddisfare le tue esigenze di riscaldamento o di acqua calda abbattendo i costi. Inoltre, dal momento che entrambi i sistemi sfruttano energie rinnovabili, ha anche la garanzia di rispettare sempre l’ambiente che ci circonda!

Infine, anche per la pompa di calore, come per il solare termico, è possibile usufruire di importanti agevolazioni per risparmiare sui costi di installazione e rientrare più velocemente dalle spese.

Vantaggi dell’impianto solare termico

A prescindere dall’abbinamento che tu decida di realizzare, installare un impianto solare termico è sempre una scelta vincente. Come mai?

Te lo spieghiamo qui di seguito:

  • Avrai la possibilità di sfruttare una fonte di energia rinnovabile, gratuita e sempre disponibile;
  • Ti potrai allineare con le normative vigenti (Decreto Rinnovabili), evitando futuri interventi;
  • Potrai azzerare le emissioni di CO2 perché eviterai di consumare combustibili fossili;
  • Risparmierai in maniera sostanziosa sulla bolletta del gas. Potrai infatti risparmiare fino al 50% sui consumi per la produzione di acqua calda sanitaria, rispetto a un impianto a gas o gasolio. Riuscirai ad abbattere le spese fino al 30% se invece userai il solare termico anche come integrazione per il riscaldamento;
  • Incrementerai la classe di efficienza energetica della tua abitazione e quindi anche il suo valore;
  • Potrai ridurre il costo dell’investimento, se approfitti delle detrazioni fiscali (Ecobonus solare termico) e delle agevolazioni del Conto Termico.

Solare termico: svantaggi

Lo svantaggio principale, nonché praticamente l’unico, di un impianto solare termico è che esso dipende dalla presenza o meno del sole. Per questo motivo è sempre necessario abbinarlo ad un secondo generatore.

Inoltre è necessario anche dimensionarlo correttamente in base alle necessità energetiche della tua famiglia e alle caratteristiche della tua abitazione. Per esempio dovrai tenere in considerazione fattori come il numero di bagni, il numero di componenti del nucleo familiare, oppure la tipologia di tetto della tua abitazione per scegliere il pannello più indicato.

L’impianto solare termico migliore è solo uno: quello che ti permette di soddisfare le tue reali esigenze di riscaldamento e ACS, senza trasformarsi in un investimento antieconomico.

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