Author archives: Simone Cirone

Mi chiamo Simone Cirone, e sono il titolare di Evo Sistemi, un'azienda che ho fondato con la passione di portare l'innovazione tecnologica e la trasformazione digitale a un nuovo livello. Nel corso degli anni, ho sviluppato una solida esperienza in vari settori cruciali per il successo online delle imprese.SEO (Search Engine Optimization): Grazie a una profonda conoscenza delle dinamiche dei motori di ricerca, sono in grado di aiutare le aziende a migliorare la loro visibilità online, ottimizzando i contenuti e le strutture dei loro siti web per scalare le classifiche di ricerca.Google Ads e campagne pubblicitarie: Ho una vasta esperienza nella gestione di campagne pubblicitarie online, in particolare attraverso Google Ads. Il mio obiettivo è sempre quello di massimizzare il ritorno sull'investimento per i miei clienti, creando annunci mirati che raggiungono il pubblico giusto al momento giusto.Social Media Marketing: Nel panorama digitale odierno, una strategia efficace sui social media è fondamentale. Aiuto le aziende a costruire la loro presenza online attraverso contenuti coinvolgenti e strategie di marketing personalizzate, sfruttando le potenzialità delle piattaforme social per aumentare la visibilità e l'interazione con i clienti.IT e sicurezza informatica: Con una formazione solida nel settore IT, ho una conoscenza approfondita delle infrastrutture tecnologiche aziendali e della loro gestione. Sono particolarmente attento agli aspetti di sicurezza informatica, garantendo che le soluzioni implementate siano non solo efficienti ma anche sicure, proteggendo i dati sensibili delle aziende da minacce esterne.Con Evo Sistemi, mi impegno a fornire soluzioni complete e personalizzate che aiutano le imprese a crescere e prosperare nel mondo digitale. Credo fermamente nell'importanza di rimanere sempre aggiornato sulle ultime tendenze e tecnologie per offrire il massimo valore ai miei clienti.Se vuoi scoprire di più su come posso aiutarti a portare la tua attività al livello successivo, non esitare a contattarmi.

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Quali sono i requisiti di accesso al superbonus 110 % degli interventi ammessi?

Alla scoperta dei requisiti di accesso al superbonus 110 %

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Oramai l’avrai capito. L’occasione che gli Ecobonus 110 % rappresentano è davvero ghiotta un po’ per tutti. Ricevere una detrazione fiscale di un importo addirittura maggiore della spesa che si è sostenuta è fantastico!

Siamo consapevoli quindi che questa misura inserita nel DL Rilancio è davvero vantaggiosa per molti di voi che non aspettavano altro che per effettuare interventi di efficientamento energetico. Ed una misura così vantaggiosa che siamo convinti possa dare veramente una svolta Green all’economia italiana migliorandone sostanzialmente la sostenibilità.

Tuttavia, come in tutte le cose, a causa degli enormi vantaggi che questa misura comporta sarà necessario prestare molta attenzione per evitare tentativi di frode per poter rientrare negli ecobonus. Per questo motivo la misura approvata dal parlamento contiene dei precisi requisiti di accesso al superbonus 110%. Requisiti che dovranno essere rispettati rigidamente per poter usufruire delle detrazioni fiscali previste.

Ecco perché abbiamo cercato insieme ai nostri esperti di fare il punto su questi requisiti di accesso al superbonus 110 % basandoci sulle Linee Guida dell’Agenzia delle Entrate.

Ovviamente l’argomento degli Ecobonus 110% non si può esaurire con questo approfondimento. Nei prossimi giorni infatti scriveremo ulteriori articoli per approfondire tutti gli altri aspetti, oltre ai requisiti di accesso al superbonus 110 %.

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I requisiti di accesso al superbonus 110%

Ai fini dell’accesso al Superbonus, gli interventi di isolamento termico delle superfici opache o di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti devono rispettare i seguenti 2 requisiti:

  • rispettare i requisiti previsti da un apposito decreto da emanarsi ad opera del Ministero dello sviluppo economico.
  • assicurare, nel loro complesso, il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio. Questo è valido per tutti gli interventi di efficientamento energetico eseguiti anche congiuntamente, all’installazione di impianti solari fotovoltaici ed, eventualmente, dei sistemi di accumulo. Se non sarà possibile rispettare quest’ultimo requisito per accedere al superbonus 110 % in quanto l’edificio o l’unità familiare è già nella penultima (terzultima) classe, andrà comunque dimostrato il conseguimento della classe energetica più alta.

Attestato di Prestazione Energetica

Abbiamo quindi appena individuato i requisiti di accesso al superbonus 110 % di cui il più importante è appunto il miglioramento di due classi energetiche dell’edificio.

Ma come si fa ad attestare questa avvenuta miglioria?

Il miglioramento energetico è dimostrato dall’attestato di prestazione energetica (A.P.E.). Saranno necessarie due A.P.E. quindi: una rilasciata prima dell’intervento (ante) ed una dopo l’intervento (post). Questa verrà rilasciata da un tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata.

Ulteriori requisiti di accesso al superbonus 110

Accanto ai requisiti di cui abbiamo parlato ora, ovviamente si può accedere agli incentivi se l’intervento sostenuto rispetta i limiti stabiliti per il tipo di intervento effettuato.

In sostanza quindi per tutti i seguenti interventi:

  • isolamento termico delle superfici opache,
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti
  • interventi di efficientamento energetico eseguiti congiuntamente ad almeno uno dei due precedenti interventi.

Ovviamente si tratta di interventi realizzati sulle parti comuni degli edifici, sugli edifici familiari nonché sulle unità immobiliari funzionalmente indipendenti site all’interno di edifici plurifamiliari. Questo è valido anche per gli interventi eseguiti mediante interventi di demolizione e ricostruzione con la medesima volumetria.

I controlli dell’Agenzia delle Entrate

Sarà l’Agenzia delle Entrate ad effettuare i controlli necessari affinché venga assicurato il rispetto dei requisiti di accesso al Superbonus 110 %.

Nelle linee guida infatti si può leggere: “Qualora sia accertata la mancata integrazione, anche parziale, dei requisiti che danno diritto alla detrazione d’imposta, l’Agenzia delle entrate provvede al recupero dell’importo corrispondente alla detrazione non spettante nei confronti del soggetto che ha esercitato l’opzione, maggiorato degli interessi previsti in questi casi.”

Per quanto riguarda i fornitore ed i soggetti cessionari invece viene stabilito che essi: “…rispondono solo per l’eventuale utilizzo del credito d’imposta in modo irregolare o in misura maggiore rispetto al credito d’imposta ricevuto.”

Conclusioni

A questo punto dovrebbero essere chiari i requisiti da rispettare per poter accedere agli incentivi degli Ecobonus 110 % anche se ovviamente l’argomento Superbonus 110% non termina qui!

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Chi sono i beneficiari degli Ecobonus 110%? Ecco la lista completa

Chiariamo meglio chi sono i beneficiari degli Ecobonus 110 % grazie alle Linee Guida dell’Agenzia delle Entrate

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Ebbene si! Le Linee Guida dell’Agenzia delle Entrate per gli Ecobonus 110 sono state finalmente pubblicate.

A questo punto quindi possiamo se non altro provare dare una risposta più chiara a quelli che sono dubbi e perplessità riguardanti gli Ecobonus. D’altronde noi di Valore Energia operiamo proprio in questo settore, e quindi è nostro interesse cercare di fornire quante più informazioni possibile a chi è interessato su queste importanti detrazioni fiscali.

In particolare in questo approfondimento cerchiamo di analizzare e capire per bene chi sono i beneficiari degli Ecobonus 110 basandoci proprio sul testo delle linee guida.

Ovviamente le Linee Guida non riguardano solo i beneficiari, ma sono una vera e propria guida che riguarda tutti gli aspetti degli ecobonus. Nei prossimi giorni usciranno quindi all’interno di questo blog ulteriori approfondimenti a riguardo che non saranno incentrati solamente sui beneficiari degli Ecobonus 110%.

Pertanto ti consigliamo di rimanere aggiornato iscrivendoti alla nostra newsletter cliccando qui!

Per scoprire chi sono i beneficiari degli Ecobonus 110 % invece prosegui nella lettura

I beneficiari degli Ecobonus 110 %

Chi può usufruire degli Ecobonus 110%? I soggetti beneficiari sono diversi.

Li abbiamo raccolti nell’elenco che trovi qui di seguito:

  1. i condomìni;
  2. le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni;
  3. gli Istituti autonomi case popolari (IACP) comunque denominati nonché dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti Istituti,
  4. istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing”. In particolare, la detrazione spetta per interventi realizzati su immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica. Per tali soggetti il Superbonus spetta anche per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022;
  5. le cooperative di abitazione a proprietà indivisa. La detrazione spetta per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci.
  6. le Organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui all’articolo 10, del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, dalle organizzazioni di volontariato iscritte nei registri di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266, e dalle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionali, regionali e delle provincie autonome di Trento e Bolzano previsti dall’articolo 7 della legge 7 dicembre 2000, n. 383;
  7. le associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte nel registro istituito ai sensi dell’articolo 5, comma 2, lettera c), del d.lgs. 23 luglio 1999, n. 242, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.

Ulteriori precisazioni

Come abbiamo avuto modo di constatare quindi la lista dei beneficiari degli Ecobonus 110 è davvero ampia e consistente. Tuttavia, non basta essere in questa lista per usufruire del superbonus automaticamente ma è necessario fare ulteriori precisazioni.

La detrazione fiscale infatti può spettare solamente ai soggetti che possiedono o detengono l’immobile che sarà soggetto all’intervento. Inoltre, al momento di avvio dei lavori, o quello in cui si sostengono le spese qualora fosse precedente all’avvio degli stessi, il soggetto committente dei lavori dovrà essere in possesso di un titolo idoneo a poter rientrare negli ecobonus. In sostanza, chi vuole effettuare questo tipo di interventi, specie quando non è il proprietario dell’immobile, deve essere in possesso del consenso all’esecuzione dei lavori da parte del proprietario nonché dei familiari del possessore o detentore dell’immobile.

Per quanto riguarda i titolari di reddito d’impresa o professionale invece è più difficile accedere agli Ecobonus 110%. Questi infatti possono rientrare fra i beneficiari nella sola ipotesi di partecipazione alle spese per interventi trainanti effettuati dal condominio sulle parti comuni.

Conclusioni

Se sei arrivato fino a questo punto della lettura quindi avrai sicuramente capito chi sono i beneficiari degli Ecobonus 110 % e magari aver scoperto che puoi rientrarci anche tu!

Tuttavia questo però potrebbe non essere sufficiente a farti usufruire della detrazione. Pertanto il nostro consiglio è quello di rimanere aggiornato, magari iscrivendoti alla nostra newsletter cliccando qui!

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Come funziona la detrazione fiscale 110 %?

Gli Ecobonus 110% sono realtà. Scopriamo insieme come funziona le detrazione fiscale 110 %!

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La detrazione fiscale 110 % contenuta nel DL Rilancio è finalmente realtà! Da alcuni giorni a questa parte è infatti possibile usufruire della detrazione per gli interventi sull’efficientamento energetico.

Questa misura di sostegno all’economia rappresenta senza dubbio una rivoluzione per tutto il mondo dell’edilizia oltre che per il settore dell’efficientamento energetico. Una misura che, come nelle intenzioni del governo Conte, e come ci auguriamo anche noi di Valore Energia, può forse riuscire ad imprimere una svolta Green all’economia del nostro amato Belpaese.

Ma in cosa consiste di preciso questa particolare detrazione fiscale del 110%? Come funziona? Ora che anche le Linee guida dell’Agenzia delle Entrate sono disponibili non ci sono di certo più dubbi su questo!

Cerchiamo quindi di approfondire l’argomento insieme ai nostri esperti che in questi giorni non hanno fatto altro che studiare questo nuovo documento.

Vi anticipiamo anche che in questi giorni verranno rilasciati ulteriori approfondimenti sugli Ecobonus 110%. Non perdertene nemmeno uno iscrivendoti alla nostra newsletter cliccando qui!

Qui di seguito invece cerchiamo di spiegare in maniera approfondita come funziona la detrazione fiscale 110.

Come funziona la detrazione fiscale 110 %?

Come prima cosa ci teniamo a specificare che la misura contenuta nel DL Rilancio che riguarda gli Ecobonus al 110 % è sostanzialmente una detrazione fiscale sulle imposte. Questo significa che chi ne usufruirà non riceverà alcuna somma di denaro da parte dello stato. La bella notizia è che potrà avere uno sconto o cedere completamente il credito maturato al proprio installatore o ditta appaltatrice.

In particolare, questa detrazione fiscale è riconosciuta nella misura del 110%. Questo significa che, ad esempio, a fronte di una spesa di 10.000 Euro, si avrà diritto ad una detrazione di 11.000 euro.

Il limiti sui beneficiari della detrazione 110

Potrà usufruire della detrazione fiscale 110 % la persona fisica che sostenga le spese per gli interventi realizzati su un massimo di due unità immobiliari. Gli interventi sostenuti potranno essere avviati qualora avvengano su unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari, funzionalmente indipendenti e che dispongono di uno o più accessi autonomi dall’esterno.

La limitazione in vigore per gli interventi sostenuti per un massimo di due unità immobiliari però non è valida per le spese sostenute per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell’edificio, nonché per gli interventi antisismici.

Come funziona la detrazione fiscale 110 %? I limiti temporali

Come funziona la detrazione fiscale 110 % dal punto di vista delle tempistiche? Cerchiamo di spiegarlo qui di seguito.

Innanzitutto sarà possibile, salvo casi specifici, usufruire della detrazione fiscale dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.

Si potrà fare riferimento a queste date indipendentemente dalla data di avvio degli interventi a cui si riferiscono le spese sostenute. Inoltre ci teniamo a specificare ulteriormente che occorrerà fare riferimento si seguenti aspetti:

  • Alla data dell’effettivo pagamento (criterio di cassa) per le persone fisiche, gli esercenti arti e professioni e gli enti non commerciali;
  • Occorre prestare attenzione anche alla data di ultimazione della prestazione, indipendentemente dalla data dei pagamenti, per le imprese individuali, le società e gli enti commerciali (criterio di competenza).

I limiti della detrazione

Per chi vuole utilizzare il credito in prima persona è importante sapere che come in tutte le detrazioni d’imposta esistono dei limiti da rispettare.  L’agevolazione del 110 % è ammessa entro il limite che trova capienza nell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi.

Quindi la quota annuale della detrazione che non trova capienza nell’imposta lorda di ciascun anno, non può essere utilizzata in diminuzione dell’imposta lorda dei periodi d’imposta successivi, nè essere chiesta a rimborso.

Conclusioni

Se hai letto fino a questo punto dovresti avere più chiaro come funziona la detrazione fiscale 110. Ovviamente però questo approfondimento non può essere sufficiente a chiarire ogni dubbio sugli Ecobonus 110%. L’argomento è troppo ampio per poterlo fare in così poche parole.

Ma non preoccuparti. Nei prossimi giorni usciranno infatti ulteriori approfondimenti in materia.

Se vuoi restare aggiornato iscriviti alla nostra newsletter cliccando qui!

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Che cosa è l’agevolazione fiscale degli Ecobonus 110 %?

Cosa è l’agevolazione fiscale degli Ecobonus 110 % ? In cosa consiste? Quali sono gli interventi che ne possono usufruire? Approfondiamolo insieme

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Da diversi mesi oramai non si fa altro che parlare del DL Rilancio e degli incentivi fiscali in esso contenuti. Se sei un assiduo lettore di questo blog oppure se semplicemente interessato all’argomento, avrai sicuramente capito che in questi giorni è stata approvata l’agevolazione fiscale degli Ecobonus 110 %.

Abbiamo quindi deciso di spiegare in maniera approfondita, basandoci anche sul testo della Guida al Superbonus 110 % rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, in cosa consiste questo particolare incentivo.

Attraverso questo approfondimento cerchiamo quindi di chiarire alcuni dubbi relativi soprattutto a quali interventi possono usufruire dell’agevolazione fiscale degli Ecobonus 110 %. Un argomento che, proprio perché siamo del settore, ci è molto caro.

Ovviamente, data la complessità dell’argomento, questo approfondimento non sarà sufficiente a rispondere a tutte le domande a riguardo degli Ecobonus contenuti nel DL Rilancio. Ma non ti lasceremo certo pieno di dubbi!

Nei prossimi giorni sarà nostra premura redarre ulteriori articoli su questo argomento. Per non perdeteli iscriviti alla nostra newsletter!

In cosa consiste l’agevolazione fiscale degli Ecobonus 110 %?

L’agevolazione fiscale degli ecobonus 110% non è altro che una detrazione dall’imposta lorda. Questa detrazione viene concessa quando si effettuano degli interventi per migliorare l’efficienza energetica di un edificio esistente oppure per ridurre il rischio sismico degli stessi.

In particolare, il Superbonus, spetta, a determinate condizioni, le seguenti: per le spese sostenute per interventi effettuati su parti comuni di edifici, su unità immobiliari funzionalmente indipendenti e con uno o più accessi autonomi dall’esterno, site all’interno di edifici plurifamiliari, nonché sulle singole unità immobiliari.

Le detrazioni più elevate sono riconosciute per le spese, opportunamente documentate, e rimaste a carico del contribuente, sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.

Quali sono gli interventi per cui è prevista l’agevolazione Fiscale degli Ecobonus 110%? Interventi trainanti e trainati

Possono usufruire di queste detrazioni fiscali solo i contribuenti che effettuano uno dei due seguenti tipi di intervento: “trainante” e “trainato”. Proviamo a spiegare meglio in cosa consistono questi due tipologie di interventi qui di seguito

Per interventi “trainanti” si intendono i seguenti tipi di lavori:

  • isolamento termico delle superfici opache dell’involucro degli edifici, sia verticali, che orizzontali, che inclinate . L’intervento però dovrà riguardare una superficie maggiore dell 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo o dell’unità immobiliare;
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sulle parti comuni degli edifici, sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari
  • interventi antisismici già indicati nei precedenti sismabonus (dell’articolo 16 del decreto-legge n. 63 del 2013).

Gli interventitrainati sono tali perché devono invece essere eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi “trainanti” che abbiamo elencato qui sopra. Rientrano in questa categoria di interventi i seguenti:

  • efficientamento energetico previsto nell’ecobonus nei limiti di spesa previsti dalla legislazione vigente;
  • l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

L’agevolazione fiscale Ecobonus 110 % spetta anche per i seguenti interventi, a patto che questi vengano eseguiti congiuntamente ad uno degli interventi che abbiamo elencato in precedenza.

Questi interventi sono i seguenti:

  • l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica sugli edifici;
  • l’installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici agevolati.

Quando non si ha diritto alle agevolazioni?

Il Superbonus non spetta sempre ed a chiunque. Specie se si vogliono effettuare interventi di efficientamento energetico in edifici già appartenenti alla più alta classe energetica.

Inoltre non spetta per interventi effettuati su unità immobiliari residenziali appartenenti alle seguenti categorie catastali:

  •  A1 (abitazioni signorili),
  •  A8 (ville),
  •  A9 (castelli).

Per scoprire i beneficiari invece clicca qui!

E’ possibile cumulare il superbonus 110% con altre agevolazioni?

Una prima risposta a questa domanda è breve e concisa: Si. Per tutti gli interventi che non rientrano nell’agevolazione fiscale degli Ecobonus 110% rimangono applicabili le agevolazioni già previste dalla legislazione italiana.

Queste agevolazioni riguardano:

  • interventi di riqualificazione energetica rientranti nell’ecobonus non effettuati congiuntamente a quelli che danno diritto al Superbonus (dal 50% al 85% delle spese in 10 quote annuali),
  • l’installazione di impianti solari fotovoltaici, diversi da quelli che danno diritto agli ecobonus 110% e sistemi di accumulo funzionalmente collegati agli impianti solari fotovoltaici stessi (detrazione pari al 50% delle spese da ripartire in 10 quote annuali);
  • l‘installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, diverse da quelle che danno diritto al Superbonus (detrazione pari al 50% delle spese da ripartire in 10 quote annuali).

Inoltre, va specificato che, se l’intervento realizzato ricade in diverse categorie agevolabili, il contribuente potrà avvalersi solo di una delle precedenti agevolazioni secondo la logica: un intervento, un agevolazione.

Sempre secondo questa logica, qualora si realizzino più interventi ognuno riconducibile a diverse agevolazioni, ogni intervento potrà fruire dell’agevolazione prevista. A condizione che siano distintamente contabilizzate le spese riferite ai diversi interventi e siano rispettati gli adempimenti specificamente previsti in relazione a ciascuna detrazione.

Conclusioni

Arrivato a questo punto dovresti oramai aver compreso la potenza che si cela dietro l’agevolazione fiscale degli Ecobonus 110%. Gli interventi che ne hanno diritto sono infatti moltissimi.

Ovviamente, come abbiamo già scritto in precedenza, gli approfondimenti sugli Ecobonus 110% non si esauriscono qui, ma ne sono in arrivo diversi.

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Finalmente ora è disponibile la Guida al superbonus 110% dell’Agenzia delle entrate

E’ stata appena rilasciata la Guida al Superbonus 110% dell’Agenzia delle Entrate, scopriamo di cosa si tratta in breve.

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Come già abbiamo avuto l’occasione di riportare fra le pagine di questo blog, il tanto atteso Decreto Rilancio è stato finalmente approvato.

Nel decreto, dettato dall’urgenza di adottare misure in materia di salute, di sostegno al lavoro e all’economia, a causa dell’emergenza Covid-19 sono state implementate delle misure a nostro avviso importantissime .Ci riferiamo in particolar modo ai tanto attesi Ecobonus 110% che dovrebbero, almeno speriamo, dare una svolta Green all’economia.

Tuttavia, come abbiamo ripetuto innumerevoli volte fino a questo momento, prima di poter capire come muoversi era necessario attendere le tanto famose Linee Guida dell’Agezia delle Entrate.

Ebbene la tanto attesa Guida al Superbonus 110% è stata finalmente resa disponibile, come tra l’altro anticipato non più tardi della scorsa settimana dal direttore dell’Agenzia.

Cerchiamo quindi di analizzarne i punti salienti in questo articolo introduttivo alle misure illustrate nella Guida al Superbonus 110%. Ti ricordiamo che puoi trovare il documento che contiene queste misure direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate cliccando qui.

Se vuoi approfondire questi argomenti però ti consigliamo di rimanere aggiornato ed iscriverti alla nostra newsletter cliccando qui e compilando il form!

Guida al superbonus 110%: in cosa consiste di preciso?

Nella guida al superbonus 110% è specificato, come tra l’altro abbiamo già largamente anticipato, che l’aliquota di detrazione delle spese sostenute per interventi di efficientamento energetico è adesso del 110%.

Sarà possibile usufruire di questa detrazione per tutte le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Gli interventi che vi rientreranno sono, oltre quelli di efficientamento energetico,  quelli di riduzione del rischio sismico, di installazione di impianti fotovoltaici nonché delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

Le nuove disposizioni appena approvate consentono quindi di fruire di una detrazione del 110 per cento delle spese ma non finiscono qui. Vanno infatti ad aggiungersi, e quindi non a sostituire, le altre norme vigenti che disciplinano le altre detrazioni dal 50 all’85 per cento delle spese spettanti per gli interventi di: recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici (ecobonus).

Per questo tipo di interventi, inoltre sono attualmente riconosciute detrazioni più elevate quando si interviene sulle parti comuni dell’involucro opaco o quando gli interventi sono realizzati sulle parti comuni di edifici ubicati nelle zone sismiche. Questo avviene quando questi interventi sono finalizzati congiuntamente alla riqualificazione energetica e alla riduzione del rischio sismico.

La novità più importante del DL Rilancio: la cessione del Credito

Le due novità più importanti del DL Rilancio, contenute anche nella guida al Superbonus 110% sono le seguenti: lo sconto in fattura e la cessione del credito.

Viene infatti introdotta la possibilità di optare, anziché della fruizione diretta della detrazione, per un contributo anticipato sotto forma di sconto in fattura. In questo caso saranno quindi i fornitori di beni o servizi quindi ad effettuare i lavori, praticamente gratis, proprio come noi di Valore Energia.

Tuttavia, le aziende hanno bisogno di fatturare per andare avanti, proprio per questo motivo lo sconto in fattura avverrà nella stragrande maggioranza dei casi in concomitanza con la cessione del credito. Il cliente quindi, facendo i lavori usufruirà dello sconto in fattura solo se cederà il credito di imposta cui ha diritto grazie agli Ecobonus 110% all’azienda, o quantomeno ad una delle imprese, che gli hanno effettuato i lavori. Una volta acquisito il credito, le aziende potranno cedere a loro volta questo credito ad altri soggetti, come ad esempio banche ed enti assicurativi.

Queste possibilità riguardano interventi di:

  • recupero del patrimonio edilizio;
  • restauro o recupero della facciata degli edifici esistenti (cd. bonus facciate);
  • installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.

Guida superbonus 110%: gli adempimenti

Come avrai capito se hai letto fino a questo punto, questa normativa è particolarmente favorevole. Pertanto, per evitare truffe e situazioni poco chiare, sono previsti nuovi adempimenti da rispettare in aggiunta a quelli previsti di solito.

A fini dell’esercizio dell’opzione per lo sconto o cessione del credito il contribuente deve acquisire anche:

  1. il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta. Questo visto sarà rilasciato dagli intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro) nonché dai CAF;
  2. la asseverazione tecnica relativa agli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico. Potranno effettuare questa asseverazione solamente i tecnici abilitati al rilascio delle certificazioni energetiche ed i professionisti incaricati della progettazione strutturale e non solo. Anche i professionisti della direzione dei lavori delle strutture e del collaudo statico per gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico potranno farlo. L’asseverazione in questione dovrà certificare il rispetto dei requisiti tecnici necessari ai fini delle agevolazioni fiscali ma non solo. Dovrà infatti certificare anche la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati, in accordo ai previsti decreti ministeriali.

Inoltre, sempre nella Guida al Superbonus 110% è specificato che: “l’attestazione della congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati deve essere acquisita anche ai fini del Superbonus, indipendentemente dall’esercizio dell’opzione, da parte del contribuente, per lo sconto in fattura o per la cessione della detrazione”.

Chi vigilerà sugli adempitmenti?

A vigilare sugli aspetti di cui abbiamo scritto qui sopra sarà l‘Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA). In particolare l’ENEA effettuerà controlli, sia documentali che tramite sopralluoghi, per verificare la sussistenza delle condizioni necessarie per usufruire delle detrazioni.

Qualora l’ENEA dovesse riscontrare delle incongruenze che ad ulteriori verifiche facessero decadere il diritto di usufruire di queste detrazioni, l’Agenzia delle Entrate sarà autorizzata a procedere con il recupero del credito. Un credito subirà una maggiorazione aggiungendo l’ammontare della multa e gli interessi maturati nel tempo.

Seguici per ulteriori approfondimenti

Questo approfondimento non è altro che una semplice introduzione alla Guida Superbonus 110% dell’Agenzia delle Entrate.

Nei prossimi giorni infatti non mancheremo di prendere in esame più approfonditamente anche gli altri aspetti di questa guida negli articoli di questo blog. D’altronde l’argomento è complesso e gli aspetti da tenere in considerazione sono molteplici quindi meglio spiegare bene come stanno le cose!

A questo proposito di consigliamo di iscriverti alla nostra newsletter compilando il form che trovi cliccando qui!

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Le linee Guida dell’Agenzia delle Entrate per gli Ecobonus stanno per arrivare!

Emanata la Guida dell’Agenzia delle Entrate agli Ecobonus al 110% che conterrà una prima illustrazione delle novità introdotte dal Decreto Rilancio. La prossima settimana si attende invece la circolare interpretativa

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Da tempo in molti si stanno informando sugli Ecobonus previsti nel DL Rilancio. Ed ogni tentativo di informarsi più approfonditamente si è probabilmente fermato nel momento in cui si dovevano consultare le linee guida dell’Agenzia delle Entrate.

Ebbene non sarà più così.

Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha annunciato ieri, nel corso dell’audizione alla Camera, che oggi arriverà la Guida dell’Agenzia delle Entrate agli Ecobonus al 110%. Sempre nel corso dell’audizione alla Camera pressa la Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria, il direttore, ha anche chiarito tutto il necessario per poter accedere agli incentivi ovvero le modalità  con cui sarà possibile farlo ed i termini per fruire dello sconto in fattura e della cessione del credito. 

In questo approfondimento abbiamo cercato di fare il punto della situazione cercando di spiegare i contenuti dell’audizione alla Camera del direttore dell’Agenzia delle Entrate sugli Ecobonus.

Prima di proseguire oltre però ci teniamo a sottolineare che sebbene queste informazioni siano essenziali necessitano ancora di un’integrazione per poter essere applicabili. Manca infatti la circolare interpretativa dell’AdE, come ricordato dal suo direttore. Una circolare che però dovrebbe arrivare nel corso della prossima settimana!

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Superbonus 110%, interventi agevolabili e beneficiari

Il direttore Ruffini, nel corso dell’audizione ha per prima cosa ricordato le caratteristiche del superbonus 110%, caratteristiche che comunque saranno contenute nella Guida dell’Agenzia delle Entrate e che possiamo riassumere così:

  • l’orizzonte temporale va dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021;
  • gli interventi agevolati sono quelli che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti e quelli antisismici;
  • i beneficiari sono i condomìni, le persone fisiche che non fanno attività d’impresa, gli istituti autonomi case popolari, le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, gli enti del terzo settore e le associazioni sportive dilettantistiche.

Il superbonus non spetta per interventi effettuati su unità immobiliari residenziali appartenenti alle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli).

Guida dell’Agenzia delle Entrate: gli interventi “trainanti”

Durante l’audizione il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha anche sottolineato come il Bonus spetti sia per gli interventi “trainanti” sia per quelli eseguiti congiuntamente a questi, che potremo anche definire “trainati”.

In particolare, nel primo tipo vengono individuati i seguenti interventi.

  • isolamento termico delle superfici opache che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie,
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento,
  • il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria particolarmente performanti,
  • interventi antisismici.

Mentre gli interventi “trainati” sono i seguenti:

  • efficientamento energetico che dà diritto all’ecobonus,
  • installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici,
  • installazione di impianti solari fotovoltaici.

Nella Guida dell’Agenzia dell’Entrate che verrà resa disponibile, secondo il direttore, è bene espresso anche il concetto che il contribuente potrà avvalersi di una sola delle predette agevolazioni.

Se invece si realizzano più interventi riconducibili a diversi interventi a loro volta agevolabili, il contribuente potrà fruire di ciascuna agevolazione rispettando il limite di spesa previsto. Questo sarà possibile solamente a patto che le spese riferite ai diversi interventi dovranno essere distintamente contabilizzate ed inoltre devono essere rispettati gli adempimenti previsti per ogni singola detrazione.

Guida dell’Agenzia delle Entrate: tutti i dettagli

Superbonus 110%, visto di conformità e asseverazione

Per poter accedere a queste agevolazioni fiscali, gli interventi “trainanti” devono assicurare il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio. Qualora questo non fosse possibile devono assicurare il conseguimento della classe energetica più alta.

Dato che l’agevolazione fiscale che è possibile ottenere è molto ampia e consistente, la norma ha previsto degli ulteriori adempimenti oltre a quelli ordinari. Questo perché l’obiettivo del legislatore è quello di contrastare eventuali vantaggi indebiti. Ecco quindi gli adempimenti contenuti nella Guida dell’Agenzia delle Entrate che il contribuente dovrà rispettare:

  1. Il contribuente che effettuerà questi lavori dovrà ottenere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta.r Questo documento sarà rilasciato dagli intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni, nonché dai responsabili dei Caf.
  2. Chi effettua i lavori dovrà procurarsi un’attestazione o asseverazione dei tecnici abilitati al rilascio delle certificazioni energetiche (o dei professionisti incaricati della progettazione strutturale o della direzione dei lavori) che certifichi l’esistenza dei requisiti tecnici e la congruità delle spese sostenute.

Ma quali sono le sanzioni previste qualora non si fosse in regola con i documenti? Il mancato rilascio degli attestati o gli eventuali documenti infedeli comportano l’applicazione delle sanzioni pecuniarie da 2mila a 15mila euro.

Superbonus 110%, sconto in fattura e cessione del credito

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha sottolineato come nella Guida dell’Agenzia delle Entrate agli Ecobonus sia prevista la possibilità di usufruire dello sconto in fattura e della cessione del credito. Queste diverse modalità possono essere scelte in sostituzione dell’utilizzo diretto della detrazione spettante.

Ma cosa sono di preciso queste nuove modalità secondo cui è possibile usufruire delle detrazioni? Proviamo a spiegarlo qui di seguito

  • lo sconto in fattura è un contributo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso. Questo importo viene quindi di fatto anticipato dal fornitore e sarà sempre quest’ultimo a recuperarlo con un credito d’imposta.
  • la cessione del credito è la possibilità di cedere il credito di imposta cui si ha diritto effettuando gli interventi previsti dall’Ecobonus 110%. Il credito di imposta in questo caso corrisponde all’ammontare della detrazione ottenuta. Inoltre è anche prevista la possibilità di cessione di questo credito ad altri soggetti, inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari.

I crediti d’imposta sono utilizzati in compensazione, con la stessa ripartizione in quote annuali con la quale sarebbe stata utilizzata la detrazione (5 o 10 quote annuali). La quota di credito d’imposta non utilizzata nell’anno, però, non può essere spesa negli anni successivi e non può essere richiesta a rimborso, né ulteriormente ceduta.

Interventi per i quali è possibile usufruire dello sconto in fattura e cessione del credito

L’opzione per lo sconto in fattura o la cessione del credito può essere esercitata per i seguenti tipi di interventi:

  • recupero del patrimonio edilizio (articolo 16-bis, comma 1, lettere a) e b), del Tuir),
  • efficienza energetica (articolo 14 del DL 63/2013),
  • adozione di misure antisismiche,
  • recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti,
  • installazione di impianti fotovoltaici
  • installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.

Guida dell’Agenzia delle Entrate: come funziona l’ulteriore cessione del credito?

Il legislatore“, come si potrà apprendere dalla Guida dell’Agenzia delle Entrate e come ha anche riportato Ruffini “ha previsto per il fornitore e gli altri cessionari, la possibilità di cedere il credito ad altri soggetti”. Tuttavia le modalità ed i termini dell’opzione, da effettuarsi in via telematica, non sono ancora state chiarite. Saranno infatti oggetto di un provvedimento che definirà la tipologia di intervento e il modello di comunicazione dei dati.

In questo provvedimento saranno quindi disciplinati i seguenti aspetti:

  •  le modalità e i termini per la comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle entrate;
  •  il contenuto del modello di comunicazione;
  •  i termini e le modalità per l’utilizzo del credito d’imposta in compensazione tramite modello F24 e per l’eventuale successiva cessione del credito.

Inoltre, in questo provvedimento verrà stabilito che, nel caso di interventi effettuati su parti comuni condominiali, sarà l’amministratore di condominio a comunicare l’opzione per lo sconto o cessione del credito all’ Agenzia delle Entrate.

I controlli

La verifica dei documenti riguardanti i presupposti che danno diritto alla detrazione sarà effettuata dall’Agenzia delle Entrate. Qualora sia accertata la mancata sussistenza dei requisiti per accedervi, sarà la stessa Agenzia a provvedere al recupero dell’importo della detrazione. Ovviamente questo importo sarà maggiorato di interessi e di sanzioni.

Conclusioni

Il direttore dell’Agenzia ha quindi annunciato ieri l’emanazione della Guida dell’Agenzia delle Entrate al superbonus 110%. Un’emanazione che prevede anche la pubblicazione di una sezione dedicata sul sito istituzionale con le norme di riferimento e i documenti di prassi progressivamente emanati.

Tuttavia ancora non è stato pubblicato nulla, probabilmente dovremo attendere dei tempi tecnici e quindi questa sezione sarà pubblicata la prossima settimana. Inoltre, sempre per la prossima settimana è attesa anche la famosa circolare interpretativa sugli articoli 119 e 121 del Decreto Rilancio.

Solo quando entrambi questi passaggi saranno pubblicati potremo dire di avere a disposizione completamente le Linee Guida dell’Agenzia delle Entrate pertanto… non ci resta che aspettare qualche giorno!

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Pompe di calore ad alta temperatura: tutto quello che c’è da sapere

Alla scoperta delle pompe di calore ad alta temperatura. Cosa sono? A cosa servono? Quali sono i loro vantaggi?

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Prima di parlare delle pompe di calore ad alta temperatura è necessario fare un po’ il quadro completo sulla tipologia di edifici presenti in Italia. Riteniamo che contestualizzare un po’ sia la chiave giusta per capire appieno i vantaggi e le loro potenzialità.

Gli edifici ad uso residenziale in Italia sono circa 13 milioni, con oltre 31 milioni di abitazioni. Di questi circa il 77% risale a prima degli anni ’80. Questo significa che la gran parte di questi edifici ha degli impianti di riscaldamento a radiatore che funzionano tramite caldaie a combustibile fossile. Se a questo aggiungiamo il fatto che solamente circa un terzo degli edifici è in ottimo stato di conservazione ne deriva che lo spreco energetico è enorme. Si tratta infatti per la maggior parte di edifici che per raggiungere e mantenere le temperature desiderate all’interno dell’abitazione è enorme hanno bisogno di un quantitativo enorme di energia.

Avendo dei consumi termici elevati è impossibile avere delle emissioni di fattori inquinanti ridotte. Gli impianti termici degli edifici sono infatti responsabili di una quota compresa tra il 50% e il 75% delle emissioni totali di CO2 nei mesi invernali nelle città italiane. Inoltre anche le emissioni di particolato PM10 sono consistenti.

Appare evidente quindi come l’Italia abbia bisogno di una vasta riqualificazione del patrimonio edilizio anche tramite meccanismi di sostegno, non ultimi quelli previsti dagli Ecobonus al 110% del DL Rilancio. Questo tipo di meccanismi è fondamentale per poter installare dei nuovi dispositivi, come le pompe di calore ad alta temperatura, in grado sia di ridurre il consumo energetico e quindi far risparmiare in bolletta, sia ridurre l’inquinamento nelle aree urbane.

Ma cosa sono le pompe di calore ad alta temperatura? A cosa servono? Quali sono in maniera particolare i loro vantaggi?

Qui di seguito abbiamo fatto il punto della situazione sulle pompe di calore ad alta temperatura con i nostri esperti.

Se invece sei già informato su questi argomenti e vuoi richiedere maggiori informazioni contattaci pure cliccando qui!

Cosa sono le pompe di calore ad alta temperatura?

Le pompe di calore ad alta temperatura si chiamano così perché riescono a far raggiungere all’acqua negli impianti di riscaldamento delle temperature più alte di quelle normali.

Considerando quanto abbiamo detto prima, i radiatori e caloriferi già presenti nelle abitazioni italiane sono di solito molto vecchi. Questo significa che sono realizzati con materiali superati e che non sfruttano al meglio l’energia termica. Potrebbe essere quindi necessario avere più potenza termica per alimentare un’impianto di riscaldamento. Questo non significa che una pompa di calore ad alta temperatura non genera risparmio ma semplicemente che utilizzare un prodotto a bassa temperatura non garantisce lo stesso livello di confort negli ambienti.

E’ proprio a questo che servono le pompe di calore ad alta temperatura dal momento che riescono a far arrivare l’acqua del riscaldamento anche ad una temperatura di 80°C. Inoltre, la tecnologia ha fatto passi da gigante rispetto a 40 anni fa: questo tipo di pompe di calore non solo raggiunge temperature più alte ma consuma anche di meno!

Una normale pompa di calore invece può arrivare a riscaldare l’acqua dell’impianto di riscaldamento fino ad una temperatura di 55° C quando lavora alla sua massima efficienza. Come puoi ben immaginare non è mai consigliato far lavorare al massimo della temperatura un dispositivo di questo tipo visto che la sua efficienza ne risentirebbe pesantemente.

Quando è PRATICAMENTE OBBLIGATORIO installare delle pompe di calore ad alta temperatura?

pompe di calore ad alta temperatura: tutto quello che c'è da sapereDalla nostra esperienza maturata sul campo, l’installazione di una pompa di calore ad alta temperatura risulta una scelta obbligata in questi due casi:

  1. l’impianto di riscaldamento è costituito da termosifoni in ghisa
  2. le tubazioni in rame non sono sufficientemente grandi per poter installare dei ventilconvettori

Possiamo quindi tranquillamente affermare che le case con impianti termici realizzati precedentemente agli anni 2000, nella maggior parte dei casi, richiedono questo tipo di pompe di calore.

Quando è conveniente installare una pompa di calore?

Le pompe di calore ad alta temperatura sono ideali per le installazioni in abitazioni in fase di ristrutturazione. Soprattutto per le case che non hanno a disposizione un utenza di gas domestico. Questo perché solitamente sono compatibili anche con le energie rinnovabili e quindi non richiedono l’allaccio a fonti di energia combustibile.

In particolare è molto conveniente installare una pompa di calore ad alta temperatura nei seguenti casi:

  • In presenza di un impianto fotovoltaico dove grazie alla produzione di energia pulita di almeno 1500 kW/anno il ritorno dell’investimento avviene in meno di 5 anni;
  • Nelle località in cui non arriva il gas naturale di città;
  • In località dove non è possibile avere ne’ gas naturale ne’ gas propano liquido;
  • Dove per ragioni di sicurezza non si voglia avere a che fare con un impianto gas domestico.

Quali sono i vantaggi delle pompe di calore ad alta temperatura?

I vantaggi più grandi di questo tipo di pompe di calore sono i seguenti:

  1. Duplice utilizzo: La pompa di calore ad alta temperatura è utilizzabile sia per il riscaldamento sia per l’acqua calda sanitaria.
  2. Alta resa: sono in grado di funzionare anche con una temperatura esterna di -20 °C garantendo anche in questa condizione acqua calda ad una temperatura di 80°C.
  3. Possibilità di usufruire di Ecobonus o incentivi, di particolare interesse ora che sta per essere approvato il DL Rilancio che contiene gli Ecobonus al 110%!
  4. Integrazione con i radiatori già presenti: la temperatura di mandata più alta (80°C) del dispositivo interno consente di integrare i radiatori già presenti nell’abitazione.
  5. Manutenzione ridotta se comparata a quella di una caldaia a pellet ed al termocamino funzionando in maniera praticamente autonoma.
  6. Energia rinnovabile: le pompe di calore possono sfruttare l’energia prodotta da altri impianti ad energia rinnovabile grazie all’impiego della tubazione flessibile.
  7. Ecologica: un pompa di calore ad alta temperatura, oltre ad avere un efficienza maggiore di una normale, permette di consumare di meno. Prova ad immaginare quali sarebbero i risultati in termini di riduzione dell’inquinamento se tutte le abitazioni utilizzassero questo dispositivo!
  8. Spazi ridotti: L’ unità esterna della pompa di calore può essere installata facilmente in spazi ridotti e non necessita di un locale dedicato.
  9. Silenzio: la pompa di calore ad alta temperatura è molto silenziosa.
  10. Igiene: una corretta installazione di questo dispositivo ti permetterà di ottenere acqua sempre pulita.

Se vuoi richiedere maggiori informazioni sue queste particolari pompe di calore contattaci pure cliccando qui!

Cosa è una pompa di calore ad alta temperatura? Come funziona? Quali sono i vantaggi?

Quanto costa?

Purtroppo non possiamo dare una risposta precisa ed univoca a questa domanda. Per poter rispondere a questa domanda infatti è necessario prima conoscere l’effettivo fabbisogno energetico della casa o dell’edificio in cui va installata.

Questo significa che dobbiamo anche capire se sono presenti, o di che tipologia sono alcuni elementi che contribuiscono a ridurre il consumo energetico. Ad esempio l’involucro edilizio, i serramenti, i radiatori o caloriferi, valutare l’esposizione al sole della casa, la zona geografica in cui si trova ecc… Come abbiamo già avuto modo di dire si tratta di fattori fondamentali per poter dimensionare correttamente una pompa di calore e fare in modo che sia conveniente!

Inoltre, tieni presenti tutte le varie detrazioni fiscali concesse dalla legge italiana: dal conto termico ai nuovissimi ecobonus 110% del DL Rilancio.

Grazie a queste misure, installare una pompa di calore ad alta temperatura potrebbe essere davvero conveniente!

Richiedici un preventivo

Come avrai capito se hai letto fino a questo punto, installare una pompa di calore ad alta temperatura non è solo conveniente dal punto di vista ecologico. Potrebbe essere un vero e proprio investimento economico qualora la pompa di calore fosse dimensionata per il fabbisogno energetico e qualora l’ impianto lo consentisse.

Noi di Valore Energia progettiamo e realizziamo soluzioni per il riscaldamento degli ambienti domestici e per la produzione di acqua calda sanitaria, garantendo prodotti di alta qualità.

Effettuare un intervento innovativo e importante come installare una pompa di calore ad alta temperatura con Valore Energia significa preservare l’ecosistema grazie all’utilizzo delle fonti rinnovabili ma soprattutto investire sul proprio futuro e sul proprio comfort. Ed allo stesso momento significa anche risparmiare!

Quindi cosa stai aspettando? Clicca qui per contattarci subito!

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Sistemi di accumulo dell’energia: tutto quello che devi sapere

Sistemi di accumulo dell’energia: cosa sono, a cosa servono e come funzionano

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Se stai leggendo questo articolo probabilmente ha già sentito parlare di sistemi di accumulo dell’energia. Magari già possiedi un impianto innovativo per generare l’energia elettrica per la tua abitazione o ufficio.

Avere a disposizione energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e sapientemente immagazzinata è sicuramente il miglior modo per risparmiare sulla bolletta. Soprattutto quando si riesce ad auto-consumare l’energia che l’impianto, fotovoltaico, eolico o entrambi riescono a produrre. L’autoconsumo è infatti il miglior ritorno economico sull’investimento che hai effettuato dal momento che questo termine significa letteralmente produrre ed utilizzare ‘in proprio’ l’energia prodotta.

Tuttavia per riuscire ad auto-consumare l’energia prodotta dal tuo impianto a fonti di energia rinnovabili sono necessari dei sistemi di accumulo dell’energia. Ecco perché ti consigliamo caldamente di pensare di installa un impianto fotovoltaico o un microeolico con batterie di accumulo.

Ma cosa sono questi sistemi di accumulo dell’energia? A cosa servono? Come funzionano?

Proviamo a spiegarlo qui di seguito sperano di fornirti tutte le informazioni utili che ti servono.

Cosa sono i sistemi di accumulo dell’energia?

Un sistema di accumulo dell’energia è un apparecchio in grado di garantire l’immagazzinamento dell’energia prodotta. L’immagazzinamento di questa energia sarà finalizzato al suo riutilizzo quando, per avverse condizioni atmosferiche o qualsiasi altro motivo, l’impianto di produzione dell’energia non riuscirà a soddisfare il fabbisogno energetico dell’edificio in cui è installato.

In sostanza quindi un sistema di accumulo dell’energia non è altro che una batteria in grado di ricaricarsi attraverso una gestione intelligente dei flussi di energia. Gestione dei flussi energetici intelligente, sia in entrata che in uscita. Una batteria accumulatore riesce infatti sia a massimizzare l’l’energia prodotta dall’impianto di produzione dell’energia stoccandola temporaneamente, sia a restituire l’energia prodotta quando l’impianto non ne produce.

Se ci rifletti un po’ è proprio questo il concetto di autoconsumo vero e proprio.

Come funziona un sistema di accumulo domestico?

Il tuo impianto di produzione dell’energia, fotovoltaico o micro-eolico che sia, durante il giorno produce energia in corrente continua. L’energia elettrica prodotta viene convertita dall’inverter presente in ogni sistema di accumulo in corrente alternata per poter essere utilizzata direttamente dalle utenze di casa.

Il sistema con cui produci l’energia elettrica utilizzando le fonti rinnovabili quindi, prima di tutto fornisce l’elettricità alle utenze domestiche nel momento del bisogno. Questa è la definizione di autoconsumo immediato e fino a qui non c’è nulla di particolarmente difficile da comprendere.

L’efficacia dei sistemi di accumulo domestici però non è tanto nel garantire un autoconsumo immediato, quanto nel garantire autoconsumi differiti. Questo significa che sono in grado di garantire l’utilizzo dell’energia anche nel momento in cui l’impianto non produce elettricità, o non ne produce a sufficienza. Come? Stoccandola nelle batterie di accumulo e rendendola disponibile al momento del bisogno.

La domotica e la gestione intelligente dei flussi energetici

Quando si parla di gestione dei flussi energetici intelligenti non si può non parlare di domotica. E’ grazie ad essa infatti che è possibile programmare ad esempio la distribuzione dell’energia auto-prodotta prima verso gli elettrodomestici, e in un secondo momento verso le batterie di accumulo dell’energia.

Ma non finisce qui, perché se le batterie sono “cariche” sarà anche possibile cedere l’energia prodotta in più . Come? Immettendola direttamente in rete attraverso loscambio sul posto” col Gse (il Gestore dei Servizi Energetici).

Per questo motivo il sistema di accumulo dell’energia dovrebbe essere sempre complementare alla domotica. Inutile accumulare l’energia se poi non viene rilasciata quando serve e viene “sprecata” pertanto, ancor prima di ricorrere a delle batterie di accumulo, assicurati di avere anche a disposizione un buon sistema di domotica per gestire al meglio l’energia che produci.

Quali sono i sistemi di accumulo dell’energia più utilizzati?

Vengono utilizzati principalmente tre tipi di batterie:

  1. batterie al piombo: sono quelle più economiche, ma durano pochissimo (2-3 anni).
  2. Accumulatore al piombo/gel
  3. batterie al litio: sono più costose, ma durano almeno quattro volte di più: 10-12 anni con circa 6.000 cicli di ricarica pertanto sono queste quelle più perfomanti in termini di costi-benefici.

Costi e benefici delle batterie

Il costo delle batterie al Litio è ancora molto variabile inoltre, quando si parla di batterie, è necessario avere un’idea delle dimensioni ottimali del sistema di stoccaggio.

Se prendiamo un esame un famiglia “standard” i suoi consumi si aggirano intorno ai 9-10 kWh di elettricità al giorno. Con un sistema di accumulo domestico da 5-6 kWh una famiglia media (3-4 persone) può garantirsi il 70-80% di autoconsumo, riducendo le bollette elettriche del 70-80% l’anno. Ovviamente questa è una media: l’autoconsumo effettivo varia molto in base ai diversi periodi dell’anno oltre che alle condizioni atmosferiche contingenti.

Un’altra cosa da valutare attentamente è il tempo di rientro dall’investimento ovvero la tempistica con la quale, il risparmio sulle bollette, riuscirà a ripagare l’investimento che hai fatto per l’impianto di produzione dell’energia.

Ma stai tranquillo, noi di Valore Energia siamo qui per questo e non ti lasceremo da solo ad affrontare queste scelte. Ti forniremo tutte le informazioni necessarie senza impegno.

Contattaci richiedendo tutte le informazioni di cui hai bisogno per avere in preventivo cliccando qui!

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Tutto quello che devi sapere sull’impianto microeolico domestico

Scopriamo come funziona il microeolico domestico, quali tipologie esistono e quali sono i vantaggi di una delle soluzioni sempre più diffuse per il risparmio energetico

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In questi anni, sia in abitazioni private, che in edifici industriali e pubblici è sempre più facile trovare impianti che producono energia elettrica in modo sostenibile ed ecologico. Possiamo quindi finalmente affermare che la corsa all’abbandono dei combustibili fossili che tanto inquinano l’ambiente in cui viviamo è felicemente iniziata!

Una di queste soluzioni green più efficienti di cui parlavamo poc’anzi è rappresentata da quelli che vengono chiamati impianti microeolici, ovvero dei piccoli impianti che grazie alla forza del vento sono in grado di produrre energia elettrica e che oramai sono in grado di alimentare intere abitazioni.

Proprio perché questa di cui abbiamo appena parlato è una soluzione che è sempre più diffusa abbiamo pensato che fosse necessario soffermarsi un po’ di più sull’ impianto microelico domestico per fornire alcune nozioni utili sul loro funzionamento ma anche per capirne appieno i vantaggi.

In questo articolo infatti affronteremo i seguenti argomenti:

  1. Cosa è un impianto microeolico?
  2. Quali sono i 10 vantaggi di un impianto che sfrutta l’energia eolica?
  3. Qual’è la Differenza fra un impianto microeolico ed uno minieolico?
  4. Come funziona un impianto micro eolico?
  5. Come funziona un impianto micro-eolico ad asse verticale?
  6. Quali sono i vantaggi di un impianto microeolico verticale?
  7. Come funziona un impianto micro-eolico ad asse orizzontale?
  8. Quali sono i vantaggi di un impianto microeolico orizzontale?
  9. Micro eolico ad Asse verticale e ad asse orizzontale a confronto
  10. Cosa è necessario fare prima di installare un impianto microeolico?

Sei pronto a proseguire nella lettura? Allora reggiti forte!

Cosa è un impianto microeolico?

Come dice il nome stesso di questo impianto, un impianto microeolico non è altro che un impianto eolico di piccole dimensioni. Le dimensioni sono talmente ridotte che addirittura sarebbe più corretto definirlo domestico dal momento che può essere comodamente installato sul balcone di un’abitazione.

Il principio di funzionamento dell’impianto microeolico domestico sostanzialmente è lo stesso del normale eolico.

Si tratta quindi di una serie di pale eoliche che, sfruttando l’energia del vento, girano su se stesse. Proprio questo movimento, attraverso generatori di energia particolari, riesce a trasformare l’energia cinetica del vento in energia elettrica.

La vera forza di questo impianto è che appunto sfrutta il vento, una fonte di energia pressoché inesauribile.

Quali sono i 10 vantaggi di un impianto che sfrutta l’energia eolica?

Prima ancora di prendere in esame i vari tipi di impianti eolici domestici e non, riteniamo sia utile partire dai vantaggi che questo tipo di impianto comporta. In questo modo avrai occasione di capire appieno le potenzialità anche senza sapere come funziona nel dettaglio un impianto micro eolico domestico.

Vediamo quindi quali sono i dieci vantaggi di un impianto mini o micro eolico domestico qui di seguito:

  1. Il vento è una fonte di energia rinnovabile, gratuita ed inesauribile;
  2. L’ energia eolica, al contrario di quella solare, è disponibile anche di notte;
  3. E’ in grado di funzionare anche con velocità del vento molto basse, in linguaggio tecnico queste velocita vengono chiamate “cut in”;
  4. Consente di ottenere un risparmio energetico ed economico come del resto tutti gli altri impianti con fonti rinnovabili;
  5. Il costo di installazione è ridotto perché usufruisce di incentivi statali;
  6. I costi di gestione sono limitati: i costi di manutenzione e di smantellamento sono relativamente bassi e molti componenti sono riciclabili e riutilizzabili. E’ necessario però effettuare un intervento periodico per il controllo del buon funzionamento di tutti i componenti;
  7. L’impianto consente di generare energia elettrica senza emissione di CO2 quindi produce energia pulita;
  8. Le moderne turbine, grazie alla conformazione delle pale ed all’isolamento acustico della navicella, hanno un basso impatto acustico;
  9. Hanno un basso impatto visivo permettendo una facile integrazione con il territorio. Di solito occupano uno spazio di poco superiore a quello di un’antenna parabolica o ambientale;
  10. E’ longevo: Il tempo di vita di un impianto micro eolico è di almeno 20 anni dandoti tutto il tempo necessario a rientrare dell’investimento.

qual’è la Differenza fra un impianto microeolico ed uno minieolico?

Arrivati a questo punto però è necessaria una precisazione sulla differenza fra micro eolico (o microeolico domestico) e minieolico.

Anche se i due termini sono abbastanza simili fra loro in realtà indicano due cose diverse: la differenza sta tuta nella potenza che sono in grado di produrre. In particolare ci si riferisce al microeolico quando vengono prodotte potenze fino a 20 kW . Si parla invece di minieolico quando la potenza prodotta è compresa fra i 20 ed i 200 kW.

Come facilmente ti sarai immaginato se sei arrivato a questo punto della lettura, avrai capito che il microeolico è l’impianto che più facilmente si adatta alle tue esigenze. Infatti questo tipo di impianto è particolarmente indicato per integrare (o produrre completamente) l’energia elettrica necessaria per abitazioni singole o piccoli condomini.

E fino a questo punto ci siamo ma… come funziona un impianto microeolico in dettaglio?

Qui di seguito proviamo a rispondere a questa domanda perciò continua pure la lettura!

Come funziona un impianto micro eolico?

Se il funzionamento teorico di un impianto eolico è semplice da comprendere proviamo a spiegare più nel dettaglio quello di un impianto micro eolico di ultima generazione.

Gli impianti micro-eolici domestici sono infatti realizzati con diversi sistemi ognuno dei quali però è in grado senza problemi di generare energia eolica. I sistemi più diffusi per generare energia dal vento sostanzialmente 2 e si differenziano in base al loro asse. Si parla quindi di: impianto eolico domestico ad asse verticale e l’impianto microeolico ad asse orizzontale.

Entrambi i generatori sono molto sensibili visto che sono in grado di funzionare anche con una velocità del vento compresa fra i 3 ed i 5m al secondo. Inoltre si tratta di sistemi che generalmente non funzionano quando il vento è troppo forte. Quando si verifica questa condizione climatica la pala si blocca per ragioni di sicurezza del dispositivo.

Come funziona un impianto micro-eolico ad asse verticale?

L’impianto micro-eolico ad asse verticale è molto utilizzato quando si tratta di dare energia alla propria abitazione domestica dal momento che è in grado di garantire una buona produzione di energia elettrica una volta installato.

Il meccanismo di funzionamento è molto semplice e si basa sulle relative turbine eoliche. Si tratta di turbine che grazie alla particolare asse del rotore, che appunto è verticale, riescono ad assecondare la direzione del vento e, grazie al sistema integrato del rotore e del bulbo interno della turbina, ne “catturano” una quota parte .Le pale dell’asse verticale e sono quindi perpendicolari alla direzione del vento. .

Indipendentemente da come è strutturata la turbina, una parte di essa ruoterà in direzione opposta al vento ed una a favore. In pratica non si asseconda passivamente l’energia cinetica prodotta dal vento ma la si induce. Questo significa, in primo luogo, che la rotazione è molto più veloce perché è in grado di ridurre l’attrito grazie alla presenza delle pale vicine.

Quali sono i vantaggi di un impianto microeolico verticale?

Il vantaggio più grande di questo tipo di impianti è che il suo funzionamento è indipendente dalla direzione del vento.

Grazie alle loro facilità di installazione sono ottimi per tutti coloro che a che abitano in condominio o che hanno una casa in città specie se dispongono di terrazzi abbastanza alti: gli impianti ad asse verticale offrono le loro prestazioni migliori ad una giusta altitudine. Questi impianti inoltre non hanno bisogno di un sostegno, di conseguenza, il loro poco ingombro, li rende una soluzione perfetta e facile da installare in tante situazioni diverse.

Infine la durata di un impianto simile è stimata in circa 20 anni dal momento che è in grado di resistere bene ai fattori atmosferici esterni grazie alla sua ridotta componentistica mobile.

Come funziona un impianto micro-eolico ad asse orizzontale?

Un impianto micro-eolico ad asse orizzontale invece presenta un aerogeneratore tradizionale. Per intenderci è il tipo di impianto simile ad un mulino a vento, il classico che sicuramente vi verrà in mento pensando all’energia eolica. D’altronde è esattamente il contrario di quello verticale, in quanto questa volta, l’asse di rotazione è parallelo al terreno anziché perpendicolare.

Le turbine ad asse orizzontale sono caratterizzate costruttivamente da un’alta torre dal profilo snello e dall’aerogeneratore posizionato sulla cima di essa. Il tutto è sostenuto a terra da una opera di fondazione di dimensioni adeguate. L’aerogeneratore è solitamente dotato di  tre pale poste a centoventi gradi l’una dall’altra perché rappresenta il migliore equilibrio tra diversi fattori meccanici ed economici.

Quali sono i vantaggi di un impianto eolico ad asse orizzontale?

La velocità minima del vento per la quale le pale iniziano ad essere messe in rotazione è solitamente compresa nell’intervallo 2 ÷ 4 m/s ed è quindi molto bassa.

Questo tipo impianto è in grado, a parità di condizioni, di funzionare producendo più energia rispetto a quello ad asse verticale per questo motivo il suo prezzo è leggermente più elevato.

micro eolico ad Asse verticale e ad asse orizzontale a confronto

Come dicevamo poco prima, a parità di condizioni, l’impianto micro-eolico ad asse orizzontale produce una quantità di energia maggiore rispetto a quello verticale. Questa constatazione, unita al fatto che è in grado di funzionare con una velocità minima inferiore rispetto a quello verticale ne fa senza dubbio quello preferito per chi cerca l’efficienza.

Tuttavia, in entrambi i casi la scelta delle giuste turbine diventa di fondamentale importanza in quanto sarà importante individuare un modello che presenti il massimo di funzionamento in corrispondenza della classe di vento maggiormente presente nel luogo in cui si vuole collocare.

Cosa è necessario fare prima di installare un impianto microeolico?

Prima dell’installazione di questo tipo di impianti ti consigliamo di effettuare un’attenta valutazione perché in funzione del luogo, la potenza, ed altezza dell’installazione le autorizzazioni che vanno richieste variano. Non tutti i luoghi sono adatti infatti per installare un impianto eolico, sebbene di dimensioni ridotte come in questo caso.

Inoltre un altro consiglio che ci teniamo a darvi è quello di considerare bene le caratteristiche meteo del luogo in cui vivete. Inutile installare un impianto eolico in un luogo in cui non tira mai un soffio di vento!

In ogni caso noi di Valore Energia siamo in grado di offrirvi una consulenza per quanto riguarda queste problematiche. Pertanto, se siete interessati a ricevere più informazioni sulla convenienza economica di un impianto micro eolico potete provare a calcolare il risparmio che otterrete installandolo nella la vostra casa o la vostra attività.

Fotovoltaico e micro-eolico sono una valida alternativa alle batterie di accumulo?

Fotovoltaico e micro-eolico sono due sistemi di produzione di energia con fonti rinnovabili fra i più diffusi, sia in ambito domestico che pubblico. Se fino a poco tempo fa però erano trattati come due cose distinte, oggi è possibile anche avere degli impianti eolici e fotovoltaici integrati fra di loro.

Si tratta di una domanda legittima che tuttavia necessita di una spiegazione approfondita, dal momento che non esiste una risposta, positiva o negativa vera e propria in merito.

Fotovoltaico e microeolico sono complementari fra di loro e potrebbero essere una valida alternativa ai costosi, ed in alcuni casi ingombranti, sistemi di accumulo dell’energia ovvero le cosiddette batterie di accumulo. Tuttavia le cose nella realtà sono più complicate di così. Ad esempio per il particolare clima di una relativa zona geografica, potrebbe essere più conveniente per il solo impianto fotovoltaico con batterie, così come viceversa potrebbe essere più produttivo quello micro-eolico.

In alternativa potete richiedere una nostra consulenza per capire se il luogo dove volete installarlo è conveniente semplicemente contattandoci cliccando qui!

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Fotovoltaico o microeolico: quale conviene di più?

Per un utilizzo domestico è meglio ricorrere ad un impianto fotovoltaico o uno microeolico?

Home » Archivi per Simone Cirone » Pagina 40

 

Ricorrere alle energie rinnovabili per soddisfare le esigenze energetiche domestiche è una pratica sempre più diffusa e consigliata. Questa può anche essere considerata come la prova che la società moderna sta iniziando a prestare attenzione alla sostenibilità della sua esistenza sul pianeta Terra.

I motivi che ci spingono verso queste soluzioni più eco-sostenibili sono sia etici che economici: se da un lato c’è chi trova motivazioni filosofiche, dall’altro c’è anche a chi guarda la convenienza economica cavalcando l’onda della Green Economy o cercando di ricorrere in tutti modi agli incentivi che gli Ecobonus distribuiscono.

Solare e ed eolico  sono le energie rinnovabili che più spesso vengono sfruttate nell’impiego domestico. Sono in molti ad avere nella propria abitazione un impianto fotovoltaico o uno microeolico per ridurre i costi delle proprie bollette. E fino a qui siamo tutti d’accordo.

Ma quale è meglio dei due? Fotovoltaico o microeolico?

Sembrerebbe una domanda da un milione di dollari, in realtà come spesso accade la risposta a questa domanda è solo una: dipende. Ma da cosa dipende?

Cerchiamo di scoprire da cosa dipende la risposta alla domanda fotovoltaico o microeolico qui di seguito.

Fotovoltaico o microeolico: quale conviene? Dipende dalla posizione

Scegliere se installare un impianto fotovoltaico o uno microeolico, come puoi leggere dal titolo di questo paragrafo, è una questione di posizione: le condizioni specifiche del luogo in cui vuoi installare il tuo impianto ad energie rinnovabili saranno determinanti nella scelta. In particolare il nostro consiglio in questi casi è quello di ricorrere ad analisi di esperti come noi di Valore Energia che provvedano ad un esame direttamente “sul campo” per comprendere quale delle due alternative è la migliore per il tuo caso specifico.

Generalizzando, è comunque possibile rispondere che in un paese come l’Italia, dove l’esposizione solare è costante e mediamente intensa per quasi tutto l’anno, il solare convenga più dell’eolico. Tuttavia in alcune zone particolarmente ventose, potrebbe convenire il microeolico.

Fotovoltaico vs microeolico

Qui di seguito abbiamo cercato di confrontare i due sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili individuando categorie oggettive che non tengano quindi conto del luogo in cui vengono installati. Questo per cercare di andare un po’ più a fondo nell’analisi di questi due sistemi.

  1. Necessità di manutenzione: i pannelli fotovoltaici generalmente richiedono una manutenzione più semplice e molto più occasionale. Mentre le turbine devono essere monitorate con frequenza oltre ad essere molto più esposte a danni e malfunzionamenti, gli impianti fotovoltaici richiedono soltanto una pulizia periodica dei moduli, ottenibile con semplici ed economici interventi.
  2. Efficienza energetica: l’intensità del vento necessaria a far funzionare un impianto micro-eolico è delimitata all’interno di un range preciso. Valori al di sopra o al di sotto di questo range non metteranno in funzione la turbina, che si troverà ad essere ferma per periodi di tempo prolungati. I pannelli fotovoltaici invece non presentano questo problema, essendo in grado di funzionare con tutte le condizioni meteorologiche. Infine prevedere la quantità di energia generata dal sole  è più facile visto che è nettamente più costante rispetto al vento.
  3. Burocrazia: La burocrazia ridotta e i tempi di installazione più brevi sono due delle ragioni che rendono il solare una delle energie rinnovabili più diffuse nel nostro paese perché le turbine eoliche necessitano di un iter di approvazione molto più lungo e complesso.

La terza via: fotovoltaico più microeolico

Leggendo quanto abbiamo scritto fino a qui, l’impressione che se ne ha, è che il fotovoltaico sia quello generalmente più conveniente. Generalmente perché, come non ci stancheremo mai di ripetere, molto dipende dalla posizione in cui lo installerete dal momento che le eccezioni di posti molto ventilati e con poca esposizione al sole non sono poi così difficili da trovare.

Tuttavia sta prendendo piede una terza via, quella “mista”, che prevede l’installazione di un impianto ibrido tra fotovoltaico ed eolico che si avvale di entrambe le fonti. Questo tipo di impianti di ultima generazione è veramente fenomenale dal momento che la possibilità di integrare fotovoltaico e micro-eolico offre dei vantaggi sicuramente maggiori!

L’idea alla base di questa integrazione fra eolico e fotovoltaico infatti è quella di garantire una produzione energetica più continuativa: quando uno dei due non funziona o non è sufficiente per il fabbisogno energetico richiesto, subentra l’altro

Quello che stiamo cercando di dirti quindi è che se per produrre energia per la tua abitazione o ufficio utilizzi un impianto fotovoltaico ed uno micro-eolico potresti avere energia tutto l’anno dal momento che i due impianti funzionerebbero alternativamente senza problemi!

Conclusioni

A questo punto dovresti avere tutti gli elementi necessari a tua disposizione per capire se ti conviene installare un impianto fotovoltaico o uno microeolico. In ogni caso, i fattori da considerare nella scelta sono molti!

Perciò ti consigliamo caldamente di consultare sempre degli esperti come noi prima di fare la tua scelta!

A questo proposito puoi contattarci tranquillamente cliccando qui!

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