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Stufa a biomassa, una guida completa

Cosa è e perché conviene la stufa a biomassa? Scopri questo e molto altro oltre a come usufruire dell’incentivo del Conto Termico in questa guida completa!

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In un contesto in cui l’attenzione verso l’ambiente e la necessità di risparmiare sui consumi energetici sono al centro del dibattito pubblico, la scelta di una soluzione di riscaldamento efficiente ed ecologica diventa imprescindibile. Proprio in questa direzione, la stufa a biomassa emerge come una delle alternative più valide ed interessanti. Questa tipologia di impianto, che comprende diverse varianti come la stufa a pellet, la stufa a legna, la stufa a cippato e la stufa a nocciolino, sta guadagnando sempre più terreno grazie alle sue prestazioni e al suo impatto ambientale ridotto.

Ma cosa è una stufa a biomassa esattamente? E come funziona una stufa a biomassa? Si tratta di dispositivi di riscaldamento che utilizzano materiali organici, principalmente residui vegetali, per produrre calore tramite la loro combustione. La loro efficienza e la capacità di utilizzare rifiuti agricoli e forestali li rendono particolarmente interessanti per chi desidera unire comfort termico a responsabilità ecologica.

Naturalmente, come per ogni scelta, è essenziale valutare pro e contro della stufa a biomassa, oltre a considerare attentamente l’aspetto economico, ovvero quanto costa una stufa a biomassa. Inoltre, è importante sapere che esistono incentivi, come quelli del Conto Termico 2023 di cui parliamo qui, che possono aiutare a coprire una parte significativa dell’investimento iniziale.

Se stai valutando l’idea di sostituire il tuo vecchio sistema di riscaldamento o stai ponderando l’acquisto di una nuova stufa, conoscere i dettagli delle stufe a biomassa sarà essenziale per una scelta informata e vantaggiosa. Ti invitiamo quindi a proseguire nella lettura per scoprire tutto quello che c’è da sapere su questo argomento.

Cosa è e quante tipologie di biomassa esistono

Nel panorama delle soluzioni di riscaldamento ecologiche ed efficienti, la stufa a biomassa si distingue come un’opzione avanzata e sempre più popolare. La biomassa, utilizzata come fonte di energia in questi dispositivi, è un insieme di materiali organici che derivano principalmente da residui vegetali e agricoli. Quando si parla di stufe a biomassa, è fondamentale comprendere le diverse tipologie disponibili sul mercato e come ognuna di esse può rispondere a specifiche esigenze di riscaldamento.

Ecco una panoramica delle principali biomasse:

  1. Pellet: Il pellet di legno compresso è utilizzato come combustibile. Questa soluzione è nota per la sua alta efficienza e facilità di uso, grazie al sistema automatico di alimentazione.
  2. Legna: Come suggerisce il nome, in questo caso è legna da ardere ad essere usata come combustibile. Spesso questa biomassa viene scelta per il suo aspetto tradizionale e per la capacità di creare un’atmosfera accogliente.
  3. Cippato: Il cippato non è altro che pezzetti di legno derivanti da potature e lavorazioni forestali.
  4. Nocciolino: Questo combustibile è composto da gusci di nocciolo tritati. Questa è una soluzione eco-sostenibile, poiché ricicla un sottoprodotto dell’industria agroalimentare.
  5. Biomassa poli-combustibile: Questo combustibile è in realtà un mix dei precedenti diversi tipi di biomassa. Il vantaggio è la sua maggiore flessibilità di utilizzo.

Le stufe a biomassa quindi si differenziano soprattutto in base alla tipologia di biomassa utilizzata. Ogni biomassa, e quindi ogni stufa, presenta dei pro e contro specifici oltre ad avere un costo variabile. Ad esempio, mentre una stufa a pellet può offrire una gestione automatizzata e un riscaldamento uniforme, una stufa a legna potrebbe richiedere una maggiore interazione.

Pro e contro della stufa a biomassa

La stufa a biomassa è un’opzione in crescita tra coloro che ricercano soluzioni innovative, ma come ogni scelta, presenta vantaggi e svantaggi. Valore Energia, con la sua esperienza, desidera guidare nella comprensione di questi aspetti.

Vantaggi della stufa a biomassa:

  1. Eco-sostenibilità: Utilizzando materiali organici come combustibile, si riducono le emissioni nocive nell’atmosfera.
  2. Efficienza energetica: La tecnologia moderna delle stufe, come la stufa a pellet o la stufa a cippato, garantisce un riscaldamento uniforme ed efficiente.
  3. Flessibilità: La varietà di stufe, tra cui stufa a legna, stufa a nocciolino e altre, permette di scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
  4. Incentivi: La possibilità di usufruire degli incentivi del Conto Termico e di quelli specifici del bando stufe della regione Umbria (approfondisci l’argomento qui), rendendo l’investimento iniziale più sostenibile.
  5. Autonomia energetica: Affidarsi a una stufa a biomassa riduce la dipendenza dai combustibili fossili e dalle fluttuazioni dei prezzi.

Svantaggi:

  1. Investimento iniziale: Anche se si può recuperare grazie agli incentivi, l’acquisto e l’installazione della stufa a biomassa possono avere un costo iniziale più elevato rispetto ad altri sistemi.
  2. Manutenzione: Determinate tipologie di stufe richiedono una manutenzione regolare per garantire prestazioni ottimali.
  3. Spazio: A seconda del modello e del tipo di stufa, potrebbe essere necessario uno spazio adeguato per l’installazione e la conservazione del combustibile.

In sintesi, considerando pro e contro della stufa a biomassa, è chiaro che gli aspetti positivi possono superare gli svantaggi, specialmente se si valuta il ritorno dell’investimento nel lungo termine. In ogni caso, prima di compiere una scelta in tal senso, è essenziale valutare attentamente le proprie esigenze e informarsi sulle opportunità offerte dal mercato.

Le principali tipologie di stufe a biomassa

Grazie alle moderne tecnologie e agli incentivi fiscali, come il Conto Termico, l’adozione di queste stufe è divenuta sempre più vantaggiosa. Ma qual è la tipologia di stufa a biomassa più adatta alle tue esigenze?

Ecco una panoramica delle principali opzioni disponibili:

  1. Stufa a pellet: Questo modello sfrutta piccoli cilindri compressi di segatura e altri scarti legnosi. La stufa a pellet è apprezzata per l’alta efficienza energetica e la facilità d’uso, grazie anche a sistemi di automazione avanzati.
  2. Stufa a legna: Classica e intramontabile, la stufa a legna si alimenta con tronchi e offre un’atmosfera accogliente. Tuttavia, richiede una certa attenzione nella scelta della legna e nella manutenzione.
  3. Stufa a cippato: Ideale per chi dispone di grandi quantità di legno da potare o scarti legnosi. Il cippato, composti da piccoli pezzi di legno, garantisce un buon potere calorifico.
  4. Stufa a nocciolino: Sfrutta i gusci delle nocciole come combustibile. Sebbene meno comune, la stufa a nocciolino è un’opzione ecologica, soprattutto nelle aree dove la produzione di nocciole è diffusa.
  5. Stufa a biomassa poli-combustibile: Stufe capaci di utilizzare diversi tipi di biomassa, offrendo una maggiore flessibilità.

La scelta della stufa a biomassa ideale dipende dalle esigenze specifiche e dalla disponibilità di certi combustibili nell’area di residenza. Oltre alla tipologia, è fondamentale considerare come funziona stufa a biomassa, pro e contro stufa a biomassa, e quanto costa stufa a biomassa per garantire un investimento mirato e duraturo. Valore Energia è al tuo fianco per consigliarti al meglio nella tua scelta.

Come scegliere una stufa a biomassa: i fattori da tenere in considerazione

Sei al crocevia della decisione: è giunto il momento di dire addio al vecchio sistema di riscaldamento e accogliere nel tuo ambiente domestico una soluzione efficiente, ecologica e sostenibile. La stufa a biomassa è sicuramente una delle opzioni più valide. Ma, con diverse tipologie sul mercato, come fare la scelta giusta?

Valore Energia ti guida nella selezione, mettendo in evidenza i fattori cruciali da valutare.

  • Tipo di combustibile: Conosci le differenze tra stufa a pellet, stufa a legna, stufa a cippato e stufa a nocciolino? Ogni tipologia ha peculiarità e rendimenti diversi. La scelta dipende dalle tue esigenze e dalla disponibilità del combustibile nella tua zona.
  • Dimensioni e potenza: Calcola le dimensioni dell’area da riscaldare. Una stufa troppo potente potrebbe essere inefficiente per piccoli spazi, mentre una troppo piccola potrebbe non riscaldare adeguatamente.
  • Efficienza energetica: Informarsi su come funziona stufa a biomassa ti permetterà di comprendere i rendimenti energetici. Più alta è l’efficienza, minore sarà il consumo di combustibile e maggiore il risparmio.
  • Costi e incentivi: Non limitarti a chiederti quanto costa stufa a biomassa, ma indaga sulla durata e sui costi di manutenzione. Ricorda anche di informarti sugli incentivi fiscali del Conto Termico, che possono rendere l’investimento ancora più vantaggioso.
  • Aspetti estetici e design: Sebbene la funzionalità sia essenziale, l’estetica ha la sua importanza. La stufa diverrà un elemento centrale dell’arredamento, quindi è fondamentale che si integri armoniosamente nell’ambiente.
  • Opinioni e recensioni: Prima di procedere all’acquisto, informati sui pro e contro stufa a biomassa attraverso feedback e testimonianze di chi ha già fatto una scelta simile.

Selezionare la stufa a biomassa ideale richiede un’attenta riflessione, ma con le informazioni giuste, la tua decisione sarà sicuramente una garanzia di comfort, risparmio e sostenibilità. Valore Energia è al tuo fianco in ogni fase del percorso.

Quanto costa una stufa a biomassa?

Valutare l’acquisto di una stufa a biomassa significa entrare in un mondo dove efficienza energetica e rispetto per l’ambiente diventano protagonisti. Ma una delle prime domande che emergono riguarda inevitabilmente i costi. Quanto costa stufa a biomassa?

Non c’è una risposta univoca, ma variabili da considerare.

  1. Tipo di stufa: Le stufe a biomassa si differenziano per alimentazione. Ci sono la stufa a pellet, la stufa a legna, la stufa a cippato e la stufa a nocciolino. Ognuna ha una fascia di prezzo specifica legata alle sue caratteristiche e alla sua tecnologia.
  2. Caratteristiche tecniche: Oltre al tipo, bisogna considerare come funziona stufa a biomassa in termini di potenza, autonomia e funzionalità integrate, che possono influenzare il prezzo.
  3. Design e materiali: Modelli più sofisticati o realizzati con materiali di pregio avranno un costo maggiore.
  4. Marchio e garanzia: Un marchio rinomato può garantire una maggiore longevità e prestazioni superiori, ma potrebbe riflettersi in un prezzo leggermente superiore.
  5. Installazione: Al costo della stufa va aggiunto quello dell’installazione, che può variare in base alla complessità dell’intervento.

Nella valutazione del costo totale, non bisogna dimenticare i risparmi energetici a lungo termine e il contributo alla riduzione delle emissioni. In questo panorama, una stufa a biomassa rappresenta un investimento saggio, e Valore Energia è al tuo fianco per offrire la migliore consulenza.

Le stufe a biomassa di Valore Energia: la stufa aria-pellet, la stufa aria-legna e la termostufa idropellet

Se stai valutando l’opportunità di sostituire un vecchio impianto o si desidera un sistema di riscaldamento alternativo, ecco le principali soluzioni all’avanguardia che ti offriamo noi di Valore Energia:

  1. Stufa aria-pellet: Questa stufa a pellet è progettata per riscaldare l’ambiente circostante attraverso la circolazione d’aria. Combina la praticità del pellet con un sistema avanzato di ventilazione, garantendo un’ottimale distribuzione del calore in ogni angolo della stanza.
  2. Stufa aria-legna: La tradizione incontra la modernità. Questa stufa a legna utilizza la legna come combustibile ma, a differenza delle stufe tradizionali, è dotata di un sistema di ventilazione che diffonde l’aria calda in maniera omogenea.
  3. Termostufa idropellet: Un vero e proprio gioiello di tecnologia. Oltre a riscaldare l’ambiente, questa stufa, sfruttando il pellet come combustibile, è in grado di produrre acqua calda sanitaria, integrandosi perfettamente con gli impianti di riscaldamento esistenti.

Per chi si avvicina al mondo delle stufe a biomassa, è fondamentale comprendere cosa è stufa a biomassa,  e quali sono i pro e contro stufa a biomassa. Ciascuna tipologia presenta specifiche caratteristiche in termini di efficienza, costi di gestione e manutenzione. Noi di Valore Energia ci impegniamo a fornirti tutte le informazioni necessarie per una scelta consapevole, affinché l’investimento si traduca in un duraturo beneficio in termini di comfort e risparmio energetico.

Valore Energia è la tua garanzia per ottenere gli incentivi del conto termico!

Sostituire un sistema di riscaldamento obsoleto con una soluzione innovativa ed ecologica come la stufa a biomassa rappresenta una scelta saggia e lungimirante. Ancor più se si considerano gli incentivi messi a disposizione dal Conto Termico. E in questo scenario, nessuno meglio di Valore Energia può garantire un percorso semplificato e un supporto completo per accedere a questi vantaggi.

Per i fortunati residenti in Umbria, c’è una grande notizia. Grazie al “Bando Stufe”, l’incentivo per la sostituzione del vecchio camino o stufa può toccare cifre impressionanti, arrivando fino al 95% del costo totale. Si tratta di un’iniziativa regionale che ha l’obiettivo di incentivare l’adozione di soluzioni riscaldanti più pulite ed efficienti, riducendo così le emissioni nocive e contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente.

Affidarti a Valore Energia significa avere a disposizione prodotti di qualità, oltre ad una consulenza mirata per sfruttare al meglio le opportunità offerte dagli incentivi.

Per chi intende rivoluzionare il proprio sistema di riscaldamento, beneficiando di incentivi e risparmi energetici, il momento non potrebbe essere più propizio. Non lasciare che queste opportunità scivolino via.

Compila il modulo contatti in fondo alla pagina e ricevi tutte le informazioni necessarie direttamente dagli esperti di Valore Energia!

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Conto Termico PA: cosa sapere?

Conto termico PA: anche le Pubbliche amministrazioni possono ricevere il contributo per l’efficientamento energetico degli edifici! Ne parliamo in questo approfondimento

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In un’era di crescente attenzione all’ambiente e all’efficienza energetica, è fondamentale essere informati sulle opportunità offerte dal Conto termico PA. Questo strumento, aggiornato con il conto termico 2023, si presenta come una risorsa preziosa per tutte le Pubbliche Amministrazioni che aspirano a migliorare l’efficienza energetica dei loro edifici.

Il Conto Termico 2.0 rappresenta un fondo per incentivare gli interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Il fondo, valido anche per il 2023 e gestito dal GSE (Gestore Servizi Energetici), stanzia 900 milioni di euro, di cui 400 destinati alle PA. Questo significa che hai a disposizione una somma cospicua per portare avanti progetti ambiziosi di efficientamento energetico degli edifici e di trasformazione degli impianti termici.

Ma come accedere a questi incentivi conto termico e fare in modo che ogni euro investito produca i massimi risultati?

Valore Energia è qui per assisterti. Grazie alla nostra esperienza nel settore, siamo in grado di guidarti attraverso ogni passaggio del processo, dalla pianificazione alla realizzazione.

Desideri scoprire come sfruttare al meglio il Conto Termico 2.0 per le Pubbliche Amministrazioni e intraprendere un percorso concreto di transizione ecologica? Continua a leggere l’articolo e scopri tutto quello che devi sapere.

Cos’è il Conto Termico

Per guidare la Pubblica Amministrazione verso un futuro più sostenibile, non puoi ignorare l’importanza del Conto termico PA. Questo strumento, introdotto per incentivare interventi di efficientamento energetico e produzione di energia termica da fonti rinnovabili, è uno dei pilastri della transizione ecologica in Italia, e ti consente di fare significativi passi avanti in questo percorso.

Con il Conto Termico è possibile riqualificare gli edifici per migliorarne le prestazioni energetiche, riducendo i costi dei consumi e recuperando in tempi brevi parte della spesa sostenuta. Pensaci: attraverso una serie di interventi mirati, puoi trasformare le strutture della tua amministrazione in esempi brillanti di efficienza e sostenibilità. Tra gli interventi che permettono l’accesso agli incentivi sono inclusi:

  • il miglioramento dell’isolamento termico dell’involucro edilizio;
  • la sostituzione di infissi e pannelli vetrati con altri a minor dispersione termica e introduzione di schermature;
  • la sostituzione dei sistemi per l’illuminazione con sistemi più efficienti;
  • la sostituzione dei sistemi per la climatizzazione con tecnologie ad alta efficienza;
  • la produzione di energia termica da fonti rinnovabili;
  • l’introduzione di sistemi avanzati di controllo e gestione dell’illuminazione e della ventilazione.

Il rinnovato Conto Termico 2.0 vede un ampliamento delle modalità di accesso e dei soggetti ammessi, tra cui le Pubbliche Amministrazioni. Viene anche snellita la procedura di accesso diretto per apparecchi con caratteristiche approvate e certificate nel Catalogo GSE.

Non perdere questa opportunità. La strada verso un futuro energeticamente efficiente è a portata di mano. Continua a leggere per scoprire come poter beneficiare al massimo del Conto termico PA.

Requisiti e modalità d’accesso al Conto Termico PA

Se aspiri a trasformare gli edifici della tua Pubblica Amministrazione in esempi lampanti di efficienza energetica e sostenibilità ambientale, allora il Conto termico PA è lo strumento che stavi cercando. Man mano che ci avviciniamo al conto termico 2023, diventa ancora più essenziale comprendere come le Pubbliche Amministrazioni possono beneficiare di questi incentivi e quale percorso intraprendere per accedervi.

Le Pubbliche Amministrazioni, nell’ambito del Conto Termico 2.0, hanno l’opportunità di ottenere incentivi significativi per progetti di efficientamento energetico. Tuttavia, è fondamentale che gli interventi vengano realizzati utilizzando esclusivamente apparecchi e componenti di nuova costruzione, assicurandosi che siano adeguatamente dimensionati in base ai reali fabbisogni di energia termica. Questo passo garantisce non solo l’efficienza dell’intervento, ma anche la sua durabilità nel tempo.

Per accedere agli incentivi conto termico, le Pubbliche Amministrazioni possono scegliere tra due modalità:

  1. tramite accesso diretto: una procedura snella e diretta, ideale per progetti chiari e definiti.
  2. tramite prenotazione: per chi vuole assicurarsi gli incentivi ancor prima della realizzazione dell’intervento.

Ogni domanda presentata viene valutata dal GSE, l’ente responsabile, secondo le disposizioni dei procedimenti amministrativi stabiliti dalla Legge 241/90. Questo per garantire trasparenza e equità nell’assegnazione degli incentivi.

Modalità ad accesso diretto

All’interno del percorso verso l’efficientamento energetico e la transizione ecologica, esistono diverse strade per ottenere incentivi conto termico. Una delle più snelle e dirette è proprio la modalità ad accesso diretto prevista dal Conto termico PA.

Le Pubbliche Amministrazioni possono presentare le richieste di rimborso spese alla fine dei lavori, con la modalità dell’accesso diretto. È fondamentale sottolineare che questa richiesta di rimborso deve essere presentata entro 60 giorni dalla fine dei lavori. Questa tempistica permette di garantire la tempestività dell’intervento e la verifica dell’effettiva realizzazione secondo gli standard previsti.

Con l’introduzione del conto termico 2.0, viene riconosciuta l’esigenza di semplificare e velocizzare i procedimenti. Quindi, con il nuovo “Conto Termico”, la procedura di accesso diretto è resa ancor più accessibile. In particolare, per interventi che riguardano l’installazione di apparecchi presenti nel Catalogo del GSE, pubblicato e aggiornato periodicamente, l’iter si snellisce notevolmente.

Concludendo, la modalità ad accesso diretto rappresenta una chance concreta e vantaggiosa. Consentendo alle Pubbliche Amministrazioni di accelerare il proprio percorso di rinnovamento energetico e di ottenere i meritati incentivi, contribuisce efficacemente al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e efficientamento energetico.

Modalità a prenotazione

L’efficientamento energetico e la transizione ecologica rappresentano sfide cruciali per il futuro, e le Pubbliche Amministrazioni hanno un ruolo chiave in questa direzione. Il Conto termico PA emerge come uno degli strumenti principali per supportare tali iniziative, in particolare con l’arrivo del conto termico 2023 e delle novità introdotte dal conto termico 2.0.

Le Pubbliche Amministrazioni, o le ESCO che operano per loro conto, possono fare richiesta degli incentivi conto termico anche tramite la modalità a prenotazione. Quest’ultima modalità offre la possibilità di garantirsi l’accesso agli incentivi ancor prima dell’inizio dei lavori. Ciò rappresenta una grande vantaggio: oltre a permettere di prenotare l’incentivo in anticipo, consente di ricevere un acconto. Questa somma può essere utilizzata come una sorta di “spinta” iniziale, favorendo l’avvio del progetto. Al termine dei lavori, verrà poi riconosciuto il saldo restante.

Per avvalersi di questa opzione, le PA devono presentare domanda per la prenotazione dell’incentivo, e per farlo, è necessario trasmettere al GSE alcuni documenti fondamentali. Questi includono:

  • Una Diagnosi Energetica accompagnata da un atto amministrativo che attesta l’obbligo di realizzare almeno un intervento menzionato in tale diagnosi.
  • Un Contratto di prestazione energetica con una ESCO, o una copia del contratto firmato per l’assegnazione del servizio energetico legato all’intervento in questione, successivamente a una gara.
  • Un provvedimento o un atto amministrativo che attesti l’avvenuta assegnazione dei lavori, completato con il verbale di consegna degli stessi.

In conclusione, la modalità a prenotazione rappresenta un’opzione strategica per tutte le Pubbliche Amministrazioni che mirano a un efficientamento energetico ottimale degli edifici e desiderano beneficiare degli incentivi conto termico messi a disposizione.

I massimali e la cumulabilità con altri incentivi del conto termico PA

Il Conto Termico 2.0 si rivela particolarmente vantaggioso, coprendo fino al 65% delle spese sostenute per interventi mirati all’involucro e agli impianti degli edifici, migliorando così la loro efficienza energetica. Ma non è tutto.

Infatti il contributo del 65% delle spese è anche legato alla demolizione e all’adeguamento sismico, nell’ambito della trasformazione di edifici in strutture ad energia quasi zero (nZeb). Ancora più interessante è il fatto che il contributo arriva a coprire il 100% dei costi inerenti alla Diagnosi Energetica, strumento essenziale per identificare gli interventi ottimali da eseguire.

Un ulteriore aspetto di rilievo è la cumulabilità degli incentivi conto termico. Specificamente per le Pubbliche Amministrazioni, gli incentivi proposti dal Conto Termico 2.0 possono essere accumulati con altri finanziamenti pubblici, inclusi quelli statali. L’unico requisito è che la somma totale dei contributi pubblici non ecceda il 100% del costo degli interventi programmati. Questo dettaglio amplifica le possibilità di finanziamento, rendendo la transizione energetica ancora più accessibile e sostenibile.

Conclusioni

L’efficienza energetica e la transizione ecologica sono tematiche al centro del dibattito pubblico e delle azioni strategiche delle Pubbliche Amministrazioni. In questo contesto, il Conto termico PA rappresenta uno degli strumenti fondamentali a sostegno di tali obiettivi. Con l’introduzione del conto termico 2023 e le innovazioni portate dal conto termico 2.0, le opportunità per le PA si sono moltiplicate.

Il Conto Termico 2.0, attivato il 2 maggio 2016 grazie al DM 16/2/2016, rappresenta una fonte stabile di incentivi conto termico. Una particolarità di questo strumento è che non ha una scadenza prefissata né un limite massimo di validità. Esso continuerà a funzionare finché ci saranno fondi disponibili per gli incentivi. Stando alle previsioni del GSE, il termine dovrebbe essere ben oltre il 2024. Tuttavia, è sempre bene ricordare che tali stime sono mere previsioni.

Questo pone una certa enfasi sulla necessità di tenersi aggiornati sulle novità e gli sviluppi in materia, considerando l’importanza degli incentivi conto termico nel bilancio delle Pubbliche Amministrazioni. Va sottolineato che, per quanto riguarda il conto termico Pubbliche Amministrazioni, vi è la possibilità di cumulare gli incentivi offerti con altri finanziamenti pubblici. Questa cumulabilità apre la strada a potenziali risparmi significativi e a un maggiore sostegno nella transizione verso edifici più efficienti dal punto di vista energetico.

In conclusione, è fondamentale essere sempre all’avanguardia e ben informati su tali tematiche. Per non perdere le ultime novità e per un consiglio esperto, si invita a compilare il modulo contatti presente in fondo alla pagina. Gli operatori di Valore Energia sono pronti a fornire tutte le informazioni desiderate e a guidare nel percorso di efficientamento energetico.

 

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Conto termico per imprese e PA: tutto quello che devi sapere

Conto termico per imprese e PA: come funziona l’incentivo?

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In un panorama energetico in continua evoluzione, saper navigare tra gli incentivi disponibili può fare la differenza nella crescita e sostenibilità di un’azienda. Se i Certificati Bianchi rappresentano il principale incentivo economico per gli interventi di efficientamento energetico in ambito industriale, è il Conto Termico che emerge come baluardo per le piccole imprese e le Pubbliche Amministrazioni. Esso offre un’ottima opportunità per abbattere il costo del miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e affrontare i crescenti rincari del gas.

Dal suo lancio nel 2012, il Conto Termico 2.0, nato dalla revisione del D.M. 16/02/2016, si è rivelato uno strumento cruciale per chi ambisce ad una transizione energetica efficiente e sostenibile. E con un monte incentivi di 900 milioni di euro all’anno, di cui 400 riservati alla PA, le opportunità sono vaste. Tuttavia, nel 2019, solo 265 milioni di questi fondi sono stati effettivamente sfruttati. Questa cifra, al di sotto delle aspettative, riflette la necessità di una maggiore divulgazione del conto termico per imprese e PA.

In questa ottica, il GSE ha lanciato le “Mappe del Conto termico per aziende e PA“, guide progettate per semplificare e chiarire il meccanismo e le modalità di accesso a questi incentivi. Se sei un imprenditore desideroso di modernizzare il tuo sistema di riscaldamento, rendendolo più efficiente ed ecologico, e di difenderti dai rincari del gas, quest’articolo è la tua bussola.

Desideri conoscere di più su come potenziare la tua impresa grazie agli incentivi conto termico per imprese? Prosegui nella lettura e scopri tutti i dettagli essenziali.

Cosa è il Conto Termico 2.0?

L’efficienza energetica e la sostenibilità sono diventate le parole d’ordine per le aziende del 21° secolo. Nel contesto italiano, il Conto Termico 2.0 rappresenta una risorsa preziosa per gli imprenditori che mirano a un futuro energetico più verde e sostenibile. Ma cosa rappresenta esattamente questo strumento per il panorama industriale e quali vantaggi offre?

Il Conto termico 2.0 è uno strumento di sostegno diretto che incentiva l’incremento dell’efficienza e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili in edifici esistenti dotati di impianto di riscaldamento. Creato come risposta ai crescenti rincari del gas e ai mutamenti climatici, si presenta come un’opportunità per le imprese di modernizzare i loro sistemi energetici. Viene elargito direttamente dal GSE tramite bonifico bancario. I tempi di rimborso sono allettanti: in solo due o tre mesi dalla conclusione dell’intervento si riceve il contributo, rendendo il conto termico per imprese una soluzione di finanziamento agile e tempestiva.

È essenziale sapere che l’incentivo non solo è destinato ai soggetti privati ma anche alle Pubbliche Amministrazioni (conto termico PA), Cooperative sociali e di abitanti. L’entità delle somme rimborsate può variare sensibilmente, dal 40 al 65% delle spese sostenute, dipendendo da variabili tecniche e geografiche.

Riguardo agli interventi incentivabili, vi sono importanti differenze tra persone fisiche e PA. La comprensione di queste differenze è cruciale per massimizzare il beneficio.

Curioso di approfondire come il Conto termico 2.0 possa rivoluzionare l’efficienza energetica della tua azienda? Prosegui nella lettura e scopri tutti i dettagli essenziali.

Quali interventi incentiva il Conto Termico per imprese e PA?

Oggi le imprese hanno l’opportunità di innovare, migliorare e rendere sostenibili i propri sistemi di riscaldamento. Il Conto termico per imprese è divenuto, nel contesto del conto termico 2023, una chiave fondamentale per gli imprenditori che desiderano un cambio di rotta nel settore energetico, in risposta ai crescenti rincari del gas.

La PA può beneficiare di un ampio spettro di interventi grazie al conto termico PA: dallo sviluppo di nuovi impianti all’ottimizzazione dell’involucro edilizio. Al contrario, per gli altri attori come aziende e singoli soggetti, il focus è maggiormente sulla produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Abbiamo cercato di fare il punto della situazione qui di seguito.

Interventi incentivabili per i privati

Gli interventi previsti per i soggetti privati, inclusi coloro che sono titolari di reddito d’impresa o reddito agricolo, comprendono:

  • sostituzione di impianti di climatizzazione con tecnologie avanzate come le pompe di calore o generatori a biomassa fino a 2 MW;
  • Implementazione di collettori solari termici fino a 2.500 m2;
  • Miglioramento degli scaldacqua, passando da sistemi elettrici a pompe di calore;
  • Innovazione con l’introduzione di sistemi ibridi combinando pompe di calore e caldaie a condensazione.

Il bello di tutto ciò?

Gli incentivi possono coprire fino al 65% delle spese totali, a seconda delle specifiche tecniche dell’installazione. Inoltre, per determinati sistemi elencati nel Catalogo degli apparecchi domestici, la procedura di accesso all’incentivo è semplificata, rappresentando un ulteriore vantaggio per le imprese.

Interventi incentivabili per le PA

Oltre ai lavori che abbiamo citato qui sopra, le PA possono beneficiare del CT anche per interventi di:

  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore a condensazione;
  • isolamento termico superfici opache (cappotto termico),
  • sostituzione di infissi,
  • installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento;
  • trasformazione degli edifici in nZEB (Nearly Zero Energy Building);
  • sostituzione di sistemi di illuminazione con tecnologie efficienti;
  • installazione di tecnologie di building automation negli impianti termici ed elettrici.

La quota di rimborso per questi interventi è del 40 %, esclusi gli edifici in nZEb le cui spese possono essere detratte al 65%.

Come si accede al Conto Termico 2.0 per imprese?

Nell’attuale contesto energetico, l’ottimizzazione delle risorse e la transizione verso soluzioni più verdi sono essenziali. Questa necessità è particolarmente avvertita da imprenditori e aziende che cercano di controbilanciare i rincari del gas. Il Conto termico 2.0, è un alleato strategico per le imprese che puntano a un efficientamento energetico. Ma come accedere a questi fondamentali incentivi conto termico per imprese?

La prima cosa da fare è, senza dubbio, registrarsi nell’area clienti del GSE, seguendo poi la procedura per sottoscrivere l’applicazione Portaltermico. Questo passo iniziale è cruciale per poter usufruire degli incentivi messi a disposizione.

Una volta completata la registrazione, è fondamentale presentare la richiesta entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento. Quest’ultimo, per essere valido, non può protrarsi oltre i 90 giorni dalla data dell’ultimo pagamento.

Le Pubbliche Amministrazioni beneficiano di una flessibilità ulteriore. Esse possono prenotare l’incentivo attraverso la procedura di “accesso a prenotazione”. Questo permette di ottenere un acconto, utile per finanziare parte dell’intervento. Al termine dei lavori, la PA dovrà completare la procedura entro 60 giorni per ricevere il saldo.

Gli incentivi vengono erogati entro un lasso di tempo definito: specificatamente, entro i 30 giorni successivi al bimestre in cui si sottoscrive la scheda-contratto. Per importi minori o uguali a 5.000 euro, l’incentivo è erogato in un’unica soluzione. Per importi superiori, invece, le erogazioni si suddividono in rate annuali, distribuite su un arco temporale di due o cinque anni.

Affidati a Valore Energia ed ottieni gli incentivi del conto termico per la tua impresa!

Nel complesso panorama energetico attuale sfruttare al meglio gli incentivi conto termico per imprese diventa una mossa strategica e vincente. L’obiettivo? Garantire che la tua impresa avanzi lungo il percorso della sostenibilità e dell’efficienza energetica, riducendo i costi e incrementando la produttività.

Ma navigare il complicato mare degli incentivi non è compito semplice. Ecco perché è fondamentale avere un partner affidabile e competente al tuo fianco. Valore Energia si pone come quel pilastro solido su cui puoi fare affidamento, specializzandosi nel settore dell’efficientamento energetico. Abbiamo l’esperienza, le competenze e la passione necessarie per guidarti verso l’ottenimento degli incentivi, sia che tu rappresenti una grande azienda o che tu sia alla ricerca di soluzioni specifiche per il conto termico PA.

La nostra promessa è chiara: garantirti un’assistenza completa, dallo studio dell’idoneità degli incentivi, all’installazione di soluzioni avanzate, fino all’accesso diretto agli incentivi conto termico per aziende. Vogliamo che tu, imprenditore lungimirante, possa concentrarti su ciò che fai meglio, mentre noi ci occupiamo di far prosperare la tua impresa sotto l’ombrello delle opportunità offerte dal conto termico.

Il futuro energetico della tua azienda è a portata di mano. Non lasciare che le opportunità si dissolvano nel tempo. Compila ora il modulo contatti con i tuoi dati. Gli esperti di Valore Energia sono pronti a ricontattarti, fornendoti tutte le informazioni indispensabili per catapultare la tua impresa nel futuro dell’efficientamento energetico. Affidati a noi e trasforma gli incentivi in reale valore per la tua azienda.

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Conto termico 2.0 per privati, condomini, e imprese. Ecco la guida 2023!

Una guida completa per aiutarti a capire come accedere agli incentivi del conto termico 2.0 per privati, condomini, e imprese nel 2023!

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Il panorama energetico italiano ha intrapreso una decisa virata verso l’efficienza e la sostenibilità. In questo contesto il Conto termico 2.0 rappresenta una delle leve principali a disposizione di privati, condomini e imprese per una transizione energetica vincente. L’introduzione nel nostro ordinamento del meccanismo del Conto Termico CT ha segnato un passo fondamentale verso la promozione di interventi mirati all’incremento dell’efficienza energetica e alla valorizzazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili in edifici o singole unità immobiliari.

I rincari del gas sono una realtà ineludibile con cui molte famiglie e aziende si trovano a fare i conti. La buona notizia?

Con il conto termico 2023, esiste ora un’opportunità concreta di contenere queste spese. Tramite questo strumento, infatti, viene garantito un rimborso che può coprire fino al 65% delle spese sostenute per interventi che aderiscono ai requisiti tecnico-amministrativi stabiliti dal Decreto Conto Termico (DM 16 febbraio 2016). Importante sottolineare che non stiamo parlando di una semplice detrazione fiscale, come nel caso dell’ecobonus.

Ma cosa è il conto termico e come funziona? A gestire l’intera procedura è il GSE – Gestore dei Servizi Energetici, entità nata per promuovere la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per assicurare che tutti i soggetti interessati possano beneficiare degli incentivi conto termico in maniera trasparente e efficace.

Se sei un privato cittadino o un imprenditore e vuoi conoscere tutte le opportunità offerte da questo strumento, sei nel posto giusto. Continua a leggere l’articolo per scoprire di più e per comprendere come il Conto termico 2.0 possa diventare il tuo alleato nell’efficientamento energetico del 2023.

Sei curioso di scoprire quali sono gli incentivi per il riscaldamento domestico in vigore nel 2024? Allora clicca qui e scoprili subito!

Chi sono i potenziali beneficiari del Conto termico 2.0?

Il Conto termico 2.0 rappresenta una chiara opportunità per coloro che desiderano aumentare l’efficienza energetica dei loro edifici e sistemi termici, specialmente alla luce dei rincari del gas che caratterizzano il panorama energetico del conto termico 2023. Ma chi sono i soggetti che possono realmente beneficiare di questi incentivi? E come funziona nel dettaglio?

Possono accedere all’incentivo i seguenti soggetti:

  • Le pubbliche amministrazioni: questo include gli ex istituti autonomi per le case popolari (IACP), cooperative edilizie, consorzi, società a patrimonio interamente pubblico e le cooperative sociali registrate negli albi.
  • I privati e le imprese: in questo articolo, la nostra attenzione si concentrerà su questi ultimi.

Tra i privati, sono ammissibili:

  • i proprietari degli immobili,
  • affittuari e coloro che hanno la disponibilità dell’immobile in quanto titolari di un altro diritto reale o personale di godimento. Tutto ciò, naturalmente, previa autorizzazione da parte del proprietario dell’immobile.

Ora, questi soggetti hanno due opzioni principali:

  1. Richiedere direttamente l’incentivo, diventando di fatto il soggetto responsabile.
  2. Collaborare con una ESCO, una società specializzata nell’analisi energetica e nell’esecuzione di interventi per migliorare l’efficienza energetica. L’ESCO assume l’intero rischio dell’operazione, liberando il cliente da oneri organizzativi e di investimento.

Se si opta per la prima opzione, il soggetto ammesso (SA) coincide con il soggetto responsabile (SR). Se invece si sceglie una collaborazione con una ESCO, sarà quest’ultima a coincidere con il soggetto responsabile. Questo soggetto responsabile può poi presentare richiesta di riconoscimento degli incentivi conto termico al GSE, diventando il principale beneficiario dell’incentivo.

Ora che hai compreso cosa è il conto termico 2.0 e chi può effettivamente beneficiare degli incentivi offerti, ti invitiamo a valutare attentamente queste opzioni e a prendere le decisioni migliori per il tuo futuro energetico.

Su quali edifici possono essere effettuati gli interventi previsti dal Conto Termico?

Ecco una chiara risposta: è possibile richiedere il conto termico per gli edifici esistenti o parti di edifici esistenti e unità immobiliari esistenti, di qualsiasi categoria catastale, purché fossero riscaldati prima dell’avvio dei lavori. Importante notare che gli incentivi non sono applicabili alle nuove costruzioni, con l’eccezione degli impianti solari termici.

Per ottenere l’incentivo occorre dimostrare la presenza di un impianto di riscaldamento prima dell’intervento, quindi occorre fotografare l’impianto da sostituire finché è installato, facendo attenzione che in almeno una delle foto si veda chiaramente il numero di serie o qualunque altro codice identificativo dell’impianto.

Di conseguenza, gli interventi supportati dal Conto termico 2.0 possono essere realizzati su:

  • Abitazioni esistenti di qualsiasi tipologia e dimensione.
  • Locali commerciali: ciò include negozi, botteghe e simili.
  • Laboratori: spazi dedicati alla produzione o alla ricerca.
  • Capannoni: strutture industriali e magazzini.

Se desideri comprendere come funziona il conto termico e come potresti beneficiare degli incentivi per rendere il tuo edificio più efficiente ed ecologico, Valore Energia è qui per guidarti in ogni passo del processo.

Quali interventi sono agevolabili?

Il Conto termico 2.0, con la sua imminente evoluzione prevista per il conto termico 2023, rappresenta una soluzione ottimale per chi cerca di ammodernare i propri sistemi di riscaldamento. Tuttavia, è fondamentale sapere cosa è il conto termico e quali specifici interventi sono previsti per beneficiare degli incentivi conto termico.

Per privati e imprese, gli interventi agevolabili rientrano nella categoria 2, così come definiti dal D.M. 16/2/2016. Questi includono:

  • 2.A: Sostituzione di impianti di climatizzazione con impianti a pompa di calore (aerotermiche, geotermiche o idrotermiche) fino a 2.000 kW.
  • 2.B: Sostituzione di impianti di climatizzazione con generatori a biomassa (stufe, termo-camini o caldaie) fino a 2.000 kW.
  • 2.C: Installazione di collettori solari termici fino a 2.500 mq.
  • 2.D: Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.
  • 2.E: Sostituzione di impianti di climatizzazione con nuovi sistemi ibridi (caldaie a condensazione + pompa di calore), novità introdotta con il CT 2.0.

Va sottolineato che interventi come la coibentazione dell’involucro (ad esempio, il cappotto) e la sostituzione degli infissi sono incentivabili solo per le pubbliche amministrazioni PA.

Calcolo della percentuale di spesa riconosciuta, incentivo massimo erogabile dal Conto Termico 2.0 e spese ammesse

Qual è la percentuale di spesa riconoscibile e l’incentivo massimo erogabile del Conto Termico 2.0?

La risposta a questa domanda è che la percentuale di spesa incentivabile è variabile, con un tetto massimo stabilito dal GSE al 65%. In termini pratici, ciò significa che è possibile recuperare, nella migliore delle ipotesi, fino al 65% della spesa effettivamente sostenuta per l’intervento. D’altra parte, il costo massimo incentivabile viene determinato attraverso algoritmi basati sulla producibilità stimata dell’installazione.

Quali spese sono ammesse all’incentivo?

La buona notizia è che quasi tutte le spese direttamente correlate all’intervento sono rimborsabili. Ad esempio, nel caso dell’installazione di una pompa di calore, non solo la fornitura e la posa in opera dell’unità sono coperte, ma anche le opere edili accessorie, assistenza all’idraulico, collegamenti elettrici, eventuali ponteggi necessari per l’installazione e le spese professionali. Infine, l’IVA è inclusa tra gli incentivi conto termico solo se rappresenta un effettivo onere per l’utente.

Quando fare richiesta dell’incentivo e come pagare

Navigare nel mondo del Conto termico 2.0 può sembrare complesso, ma grazie alla guida di Valore Energia, non sarà più così! In particolare, è essenziale conoscere i tempi e le modalità per beneficiare degli incentivi conto termico.

Entro quanto fare richiesta? Il tempo è essenziale. Dopo aver completato i lavori mirati all’efficientamento energetico, hai 60 giorni per presentare la tua richiesta di incentivo. Oltre questo periodo, perderai il diritto a tale beneficio. Inoltre, è fondamentale notare che i pagamenti effettuati per i lavori non devono essere datati più indietro di 90 giorni dalla data di presentazione dell’incentivo. Attenzione a queste scadenze!

Come pagare? La trasparenza è la chiave. Per accedere all’incentivo:

  • Assicurati di essere tu l’intestatario delle fatture e titolare del conto corrente da cui effettui il pagamento.
  • Le fatture devono fare riferimento al “DM 16 02 2016”, incluso nelle note.
  • Utilizza un bonifico “ordinario” con una causale dettagliata: Conto Termico “DM 16 02 2016, n° fattura da pagare, codice fiscale Soggetto Responsabile, partita IVA rivenditore/installatore inviato esclusivamente da te, il Soggetto Responsabile. Puoi utilizzare anche un conto cointestato.
  • Conserva una ricevuta di bonifico che attesti l’avvenuto pagamento, non una semplice disposizione.
  • In caso di finanziamenti, allega il contratto stipulato tra le parti.

La preparazione e l’attenzione ai dettagli sono fondamentali nel processo. Con Valore Energia, sarai sempre un passo avanti.

La procedura da seguire per ottenere gli incentivi del Conto Termico 2.0

Tutti i soggetti ammessi possono fare richiesta di incentivo del Conto Termico 2.0 al GSE direttamente o delegando un tecnico (soggetto delegato). Quando gli interventi vengono effettuati tramite un contratto di prestazione energetica (EPC), sarà la ESCO a richiedere l’incentivo.

Qual è la procedura da seguire? Dopo aver completato l’intervento è necessario:

  1. Definire i ruoli: Soggetto Responsabile, Soggetto Ammesso e eventuali Soggetti Delegati.
  2. Registrarsi nell’Area Clienti GSE.
  3. Sottoscrivere il PortalTermico nella sezione “Richiesta servizi”.
  4. Inserire i dati dei Soggetti coinvolti.
  5. Dettagliare le informazioni sull’edificio.
  6. Selezionare gli interventi da incentivare e fornire dati tecnici specifici. Si richiedono anche documenti quali:
    • Asseverazione del tecnico
    • Certificazione del produttore
    • Relazione tecnica e schemi
    • Documentazione fotografica.
  7. Inserire dati amministrativi e fiscali.
  8. Allegare documentazione come deleghe, fatture e bonifici.
  9. Generare e inviare la richiesta.

Per dispositivi presenti nel catalogo GSE, la procedura si semplifica, garantendo un percorso agevolato. Affidati a Valore Energia per una transizione energetica efficace e supportata.

La liquidazione dell’incentivo nel Conto termico 2.0

Come funziona il conto termico 2.0 quando si parla di liquidazione degli incentivi?

Come avviene la liquidazione dell’incentivo? Dopo l’attivazione del contratto, si dà il via alla procedura di erogazione degli incentivi conto termico. Il pagamento avverrà mediante bonifico bancario all’IBAN fornito durante la presentazione dell’istanza. L’incentivo viene poi erogato entro 30 giorni dal bimestre di sottoscrizione della scheda-contratto. Dettagli importanti da considerare:

  • Per importi fino a 5.000€: erogazione in un’unica soluzione.
  • Per importi superiori: l’incentivo sarà suddiviso in rate annuali, variabili a seconda del periodo di incentivazione: due rate per durata biennale o cinque rate per durata quinquennale.
  • L’importo sarà al netto di un corrispettivo per la copertura dei costi di istruttoria, solitamente circa l’1% del totale, ma con un massimo fissato a 150€.

Quando scade?

Non c’è una scadenza definita. Il GSE ha messo a disposizione 900 milioni annui destinati agli incentivi, finché i fondi sono disponibili.

Altre caratteristiche importanti del CT 2.0: manutenzione e cumulabilità

Il Conto termico 2.0 rappresenta un’opportunità ineguagliabile per privati cittadini e imprenditori desiderosi di modernizzare i propri sistemi di riscaldamento, all’insegna dell’efficienza energetica. In particolare, il conto termico 2023 offre condizioni particolarmente favorevoli. Ma è essenziale conoscerne ogni sfaccettatura, specialmente in merito a manutenzione e cumulabilità.

Manutenzione obbligatoria: Se hai deciso di usufruire degli incentivi conto termico, è fondamentale essere consapevole di una responsabilità chiave: per 5 anni, avrai l’obbligo di mantenere in efficienza l’impianto incentivato. Tralasciare questo aspetto potrebbe comportare la restituzione del contributo percepito.

Cumulabilità con altri incentivi: Il Conto termico 2.0 propone una regolamentazione chiara in tema di cumulabilità:

  • Non è possibile sommare gli incentivi del CT ad altri di natura statale, tranne alcune eccezioni come i fondi di rotazione, di garanzia e i contributi in conto interesse.
  • E’ possibile cumulare gli incentivi del Conto Termico con altri incentivi come quelli regionali. Ad esempio in Umbria puoi cumulare gli incentivi del CT a quelli del Bando stufe 2023 ed ottenere uno sconto del 95% (approfondisci l’argomento cliccando qui)!
  • Per i soggetti privati con reddito d’impresa o agrario, tra cui le ESCO, la cumulabilità con incentivi non statali è permessa, ma fino al 60% della spesa effettuata, secondo quanto stabilito dalla normativa sugli aiuti di stato.

Con Valore Energia, avrai sempre una guida esperta al tuo fianco per navigare le acque delle opportunità offerte dal Conto termico 2.0 e massimizzare il tuo investimento energetico.

Affidati a Valore Energia ed ottieni gli incentivi del conto termico 2.0

In un’era in cui l’efficienza energetica assume un ruolo centrale per la sostenibilità ambientale e la riduzione dei costi, il conto termico 2.0 si presenta come una grande opportunità per privati e imprenditori. Esso rappresenta una risorsa fondamentale per chi desidera modernizzare i propri impianti, sfruttando incentivi statali e raggiungendo livelli superiori di efficienza energetica.

Valore Energia si colloca come il partner ideale per guidarti in questo percorso. Con una profonda conoscenza su come funziona il conto termico, il nostro team di esperti è pronto ad assisterti in ogni fase, dallo studio preliminare alla realizzazione dell’intervento, garantendoti una gestione ottimale degli incentivi conto termico. La nostra esperienza sul campo ci ha permesso di acquisire una visione chiara su cosa è il conto termico e sulle migliori strategie per trarre il massimo vantaggio da esso.

Per privati cittadini e imprenditori, collaborare con Valore Energia significa affidarsi a una realtà di eccellenza nel settore dell’efficientamento energetico. Significa poter contare su un partner affidabile che sa interpretare le esigenze di ogni singolo cliente, proponendo soluzioni tailor-made e offrendo un supporto costante.

Sei pronto a trasformare la tua struttura energetica e ottenere il massimo dagli incentivi offerti dal conto termico 2.0? Non aspettare ulteriormente!

Compila ora il modulo contatti con i tuoi dati. Gli esperti di Valore Energia ti ricontatteranno, fornendoti tutte le informazioni necessarie per iniziare questo percorso rivoluzionario verso l’efficienza energetica. Affidati a chi sa, affidati a Valore Energia.

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Tutto sul conto termico 2023

Cosa è, come funziona, chi può richiedere gli incentivi del Conto Termico 2023

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Il 2023 segna un’epoca cruciale per l’efficientamento energetico in Italia. Con l’aumento dei costi energetici e la crescente consapevolezza ambientale, mai come ora è stato tanto essenziale informarsi sulle opportunità disponibili per ridurre i consumi e investire in soluzioni sostenibili. In questo scenario, il Conto termico 2023 emerge come uno degli strumenti più promettenti a disposizione di chi desidera un’energia pulita e conveniente.

Il Conto Termico (sito ufficiale) non è solo un programma di incentivi: è una visione, un impegno verso un futuro più verde. Esso promuove l’utilizzo di tecnologie avanzate, mirate all’incremento dell’efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili, soprattutto per impianti di piccola scala. La sua portata non è limitata: sia le pubbliche amministrazioni, sia le imprese e i privati cittadini possono beneficiarne. E con un montepremi annuo di 900 milioni di euro, di cui 200 riservati alle pubbliche amministrazioni, le possibilità sono davvero vaste.

Ma cosa è il conto termico e come funziona il conto termico?  In breve, si tratta di un sistema di incentivi studiato per supportare chi decide di investire in soluzioni termiche efficienti e sostenibili. Se sei uno dei tanti privati cittadini che aspira a difendersi dai rincari del gas e sostituire vecchi sistemi di riscaldamento con alternative più ecologiche, allora sei nel posto giusto. Per approfondire l’argomento Conto Termico 2.0 puoi anche consultare la nostra guida completa cliccando qui!

Ti invitiamo a proseguire nella lettura per scoprire tutti i dettagli del Conto termico 2023 e capire come esso possa diventare il tuo alleato nella transizione energetica. L’opportunità di un futuro energetico più sostenibile e conveniente è a portata di mano: scopri come coglierla.

A cosa serve il Conto Termico 2023?

Il Conto termico 2023  rappresenta una tappa fondamentale nella roadmap energetica italiana ed emerge come baluardo e guida per tutti coloro che desiderano un futuro energetico più efficiente ed ecologico.

Ma, cosa è il conto termico e a cosa serve precisamente?

Il Conto Termico è uno strumento introdotto dal Governo italiano con lo scopo primario di incentivare l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Questo si traduce in un sistema di agevolazioni economiche per chi decide di investire nel miglioramento dell’efficienza energetica delle proprie abitazioni o edifici pubblici.

Le finalità del Conto Termico sono chiare e dirette:

  • Favorire la transizione energetica: L’obiettivo è promuovere l’uso di fonti rinnovabili e migliorare l’efficienza, sostenendo l’Italia nel raggiungimento dei suoi ambiziosi obiettivi ambientali.
  • Ridurre i costi energetici: Ogni intervento che migliora l’efficienza di un edificio si traduce in risparmi concreti in bolletta, un beneficio tangibile specialmente per famiglie e enti pubblici.

Il Conto Termico non solo offre la chance di rinnovare edifici con criteri all’avanguardia, ma assicura anche un ritorno economico permettendo così di ammortizzare in tempi brevi l’investimento iniziale.

Con la recente revisione del 2023 di cui parliamo qui, il programma ha visto significative migliorie, rendendolo ancora più accessibile e vantaggioso per i privati cittadini. Dall’ampliamento delle modalità di accesso, all’introduzione di nuovi interventi, fino alla semplificazione delle procedure, il Conto termico 2023 si pone come l’alleato ideale per chi vuole unire ecologia ed economia.

Conto termico: i beneficiari

Nei paragrafi precedenti abbiamo visto come attraverso un sistema di incentivi, il Conto Termico 2023 mira a sostenere coloro che vogliono investire in soluzioni innovative per far fronte ai rincari del gas e per modernizzare i propri impianti energetici.

Ma chi può davvero beneficiare di queste opportunità? E come funziona il conto termico in termini di accesso?

Il Conto Termico offre incentivi per la realizzazione di interventi volti ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia. Tra i beneficiari principali troviamo:

  • Pubbliche Amministrazioni: Questo gruppo comprende gli ex Istituti Autonomi Case Popolari, cooperative di abitanti iscritte all’Albo nazionale delle società cooperative edilizie di abitazione, società a patrimonio interamente pubblico e società cooperative sociali iscritte nei rispettivi albi regionali.
  • Soggetti privati: Questi possono accedere agli incentivi conto termico tramite una ESCO, società specializzata nella fornitura di servizi energetici.

Per quanto riguarda le modalità di accesso al conto Termico 2023, ci sono due vie principali:

  1. Accesso Diretto: Questa modalità prevede la presentazione della domanda entro 60 giorni dalla conclusione degli interventi. Gli interventi di piccola taglia hanno un iter semplificato, rendendo più agevole il processo per i richiedenti.
  2. Prenotazione: Rivolta alle Pubbliche Amministrazioni o alle ESCO che operano per loro conto. Questa modalità permette di prenotare l’incentivo in anticipo, ricevendo un acconto all’inizio dei lavori e il saldo alla loro conclusione.

Tutte le domande, sia per Accesso Diretto che per Prenotazione, sono rigorosamente valutate dal GSE in conformità con le disposizioni della Legge 241/90.

Se sei un cittadino che cerca di difendersi dai crescenti costi energetici e vuoi sapere cosa è il conto termico, questa è l’opportunità ideale per te. Rivoluziona la tua casa e investi in un futuro più verde e sostenibile.

Quali sono gli interventi per cui si può avere accesso ai benefici del conto termico 2023?

Qui di seguito trovi un quadro chiaro e dettagliato delle opportunità che questa iniziativa offre. Ti aiuteremo a comprendere come funziona il conto termico 2023 e su quali interventi si può puntare per ottenere significativi risparmi economici.

Il Conto Termico infatti rappresenta una risposta tangibile per chi intende investire in soluzioni più efficienti ed ecologiche. Offre incentivi finanziari che variano in base al tipo di intervento, coprendo una percentuale significativa delle spese sostenute:

  • Demolizione e ricostruzione di edifici a energia quasi zero (nZEB): incentivi che possono raggiungere fino al 65% della spesa.
  • Interventi di miglioramento dell’isolamento: che comprendono isolamento termico delle pareti, coperture, sostituzione di finestre, schermature solari, building automation, caldaie tradizionali con caldaie a condensazione, con incentivi che arrivano fino al 40%.
  • Interventi in zone climatiche E/F: incentivati fino al 50% per l’isolamento termico e fino al 55% se accoppiati ad altri sistemi di risparmio energetico come pompe di calore, solare termico, caldaie a condensazione.
  • Sostituzione di impianti tradizionali: con soluzioni come pompe di calore, caldaie a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici, con incentivi che si spingono fino al 65%.

Da sottolineare è la versatilità del Conto termico 2023: esso può essere cumulato con altri incentivi non statali come quelli regional. A questo proposito, se sei residente in Umbria, ti consigliamo di leggere questo articolo!

Ma non solo. Il CT 2023 finanzia anche le spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) nella seguente misura:

  • 100% per le Pubbliche Amministrazioni (e le ESCO)
  • 50% per soggetti privati e cooperative.

La documentazione necessaria

Affrontare la burocrazia non è mai semplice, per questo il nostro consiglio è sempre quello di rivolgerti a degli esperti come noi! Quando si tratta di beneficiare degli incentivi del conto termico 2023, la preparazione della documentazione corretta diventa essenziale.

Ecco l’elenco dettagliato dei modelli da presentare per accedere agli incentivi:

  1. Avvio dei lavori a preventivo:
    • Modello di dichiarazione di avvio dei lavori (Modello 5): Serve per comunicare l’inizio effettivo dei lavori al GSE.
  2. Conclusione dell’intervento e asseverazione:
    • Modello di dichiarazione di conclusione dell’intervento (Modello 6): Per informare il GSE della fine dell’intervento.
    • Modello di asseverazione dell’intervento (Modello 7): Una dichiarazione formale che conferma la corretta realizzazione dell’intervento, firmato da un professionista abilitato.
  3. Fatture e bonifici:
    • Modello di dichiarazione delle spese sostenute (Modello 11): Elenco dettagliato delle spese relative agli interventi.
    • Modello di dichiarazione di responsabilità solidale (Modello 12): Necessario in caso di contratti tra Pubbliche Amministrazioni e ESCO.
    • Modello di dichiarazione di effettuazione del pagamento (Modello 13): Conferma che il pagamento è stato effettuato conformemente al D.M. 16 febbraio 2016.
    • Modello standard mandato irrevocabile all’incasso: Utile per delegare l’incasso dei crediti dal GSE.
    • Modello di rinuncia mandato irrevocabile all’incasso (Modello 14): Se si desidera rinunciare al mandato di incasso precedentemente impostato.

La chiarezza nella preparazione della documentazione è fondamentale per ottenere gli incentivi conto termico. Presso Valore Energia, offriamo un supporto completo per guidarvi nel processo, assicurando che ogni fase del conto termico 2023 sia gestita con precisione ed efficienza.

Valore Energia: il tuo partner per ottenere gli incentivi del conto termico

Nel panorama energetico attuale, l’efficienza e la sostenibilità sono le parole d’ordine. Ogni famiglia cerca soluzioni per contrastare i crescenti rincari del gas e migliorare il comfort abitativo. In questo scenario, il conto termico 2023 rappresenta una straordinaria opportunità.

Con Valore Energia al vostro fianco, navigare nel complesso mondo degli incentivi diventa semplice e trasparente. Comprendiamo in profondità come funziona il conto termico e guidiamo ogni cliente attraverso le molteplici fasi del processo. L’efficienza energetica non è solo un investimento per il futuro, ma un’azione concreta per difendersi dai rincari attuali e garantire un domani sostenibile.

Per chi risiede in Umbria, c’è una novità ancora più entusiasmante. Con l’associazione tra conto termico 2023 e il bando stufe della Regione Umbria, è possibile amplificare i benefici e arrivare a godere di uno sconto straordinario fino al 95%. Un’opportunità unica che combina l’impegno regionale alla promozione della sostenibilità con gli incentivi statali.

Se desideri trasformare il tuo vecchio sistema di riscaldamento in un modello più efficiente ed ecologico, non aspettare oltre. Compila il modulo contatti con i tuoi dati e gli esperti di Valore Energia saranno pronti a fornirti tutte le informazioni, guidandoti passo dopo passo verso un futuro energetico più sostenibile. Affidati a chi, come noi, fa dell’efficienza energetica una missione quotidiana.

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Incentivi conto termico 2023: la dotazione dopo il DL 13/2023

IL DL 13/2023 ha modificato la dotazione degli incentivi conto Termico 2023 per Privati e Pubbliche amministrazioni. Ecco come

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Il panorama energetico italiano è in rapida evoluzione. Con l’incessante aumento dei costi del gas, mai come ora i cittadini sentono l’urgenza di rivoluzionare i propri sistemi di riscaldamento. Per fortuna, il recente Incentivi conto termico 2023, emanato a seguito del DL 13/2023, si pone come un baluardo solido a sostegno di chi desidera investire in soluzioni di riscaldamento più sostenibili ed efficienti.

Se sei tra coloro che aspirano a liberarsi dalla dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali, gli incentivi conto termico rappresentano un’opportunità imperdibile. Grazie a questi, potrai optare per soluzioni avanzate, quali sistemi a pompa di calore, ibridi a pompa di calore, termocamini, o magari decidere per la sostituzione con nuove stufe o camini a legna o pellet. Queste alternative non solo sono più rispettose dell’ambiente, ma consentono anche significative riduzioni in bolletta.

Una novità importante da sottolineare riguarda la redistribuzione delle risorse destinate agli Incentivi conto termico. Pur mantenendo la dotazione complessiva annua di 900 milioni di euro, il DL 13/2023 ha rivisto la divisione tra settore pubblico e privato. Nello specifico, è stato deciso che le risorse per la pubblica amministrazione aumenteranno da 200 a 400 milioni di euro, mentre quelle destinate al settore privato saranno ridimensionate da 700 a 500 milioni di euro.

Quindi, se stai considerando di modernizzare il tuo sistema di riscaldamento sfruttando il conto termico 2023, ora è il momento ideale. Gli incentivi fiscali offrono un sostegno concreto per un cambiamento verso soluzioni energetiche più verdi ed efficienti.

Il Conto termico in breve

Il rincaro del gas ha messo in evidenza l’urgenza di trovare soluzioni più sostenibili ed efficienti per riscaldare le nostre abitazioni. A venire in aiuto dei cittadini che aspirano a una transizione energetica c’è il Conto Termico 2023. Questo strumento, straordinariamente significativo, rappresenta una soluzione concreta per chi desidera sostituire vecchi impianti con nuovi più efficienti ed ecologici.

Il Conto Termico è un fondo istituito con lo scopo di incentivare la produzione di energia termica e di sostenere gli interventi mirati all’efficientamento energetico di edifici e abitazioni. La gestione del fondo è affidata al GSE (Gestore Servizi Energetici), l’ente che stabilisce criteri e modalità d’accesso agli incentivi conto termico, basandosi naturalmente sulle disposizioni legislative in vigore.

Uno degli aspetti salienti di questo programma di incentivi riguarda l’entità del supporto economico. Per chi decide di investire nel miglioramento energetico, è previsto un bonus che copre il 65% della spesa sostenuta, rendendo l’intervento decisamente più accessibile. Questo vale sia per le Pubbliche Amministrazioni che per i privati, compresi soggetti aziendali e residenziali.

Perché sono state apportate modifiche alla dotazione degli incentivi conto termico 2023?

In un contesto in cui i cittadini cercano soluzioni sempre più sostenibili ed efficienti per contrastare i rincari del gas, gli incentivi conto termico rappresentano una risorsa essenziale. Il Conto Termico, come previsto dal decreto interministeriale del 16 febbraio 2016, ha lo scopo di finanziare iniziative che mirano all’incremento dell’efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili, soprattutto per gli impianti di piccole dimensioni.

La dotazione totale per gli incentivi conto termico 2023 era stata fissata a 900 milioni di euro all’anno. Di questi, 200 milioni erano destinati alle Pubbliche Amministrazioni e 700 milioni ai privati, che possono accedere esclusivamente per gli interventi di produzione di energia termica.

Tuttavia, un attento monitoraggio dell’andamento del meccanismo, guidato dal Gestore dei servizi energetici (GSE), ha rivelato alcune tendenze cruciali. In primo luogo, c’è stata una crescente fiducia da parte delle Pubbliche Amministrazioni nel meccanismo. Questo si è tradotto in una maggiore richiesta di incentivi per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, portando quasi al raggiungimento del limite fissato di 200 milioni di euro all’anno.

Parallelamente, si è notato che le risorse destinate ai privati erano in eccesso rispetto alle reali richieste di incentivi. Infatti, le domande dal settore privato si sono attestate solo intorno ai 200 milioni di euro. Questo squilibrio ha evidenziato la necessità di rivedere e ottimizzare la distribuzione delle risorse previste per gli incentivi conto termico 2023. L’obiettivo è quello di rispondere in modo più efficace alle esigenze effettive di pubbliche amministrazioni e privati cittadini.

La nuova dotazione

Dall’analisi delle tendenze recenti, è diventato evidente che gli incentivi erano stati distribuiti in modo non ottimale. Per tali ragioni, e al fine di evitare il blocco delle incentivazioni per nuovi interventi delle Pubbliche Amministrazioni, è intervenuto il Ministero dell’Ambiente. Nel mese di aprile, questo ente ha presentato una proposta emendativa per rivedere la distribuzione delle risorse come indicato nel decreto interministeriale del 16 febbraio 2016. Con l’intenzione di mantenere l’accento sull’efficientamento energetico degli edifici pubblici, è stato deciso di riallocare la dotazione complessiva annua di 900 milioni di euro. In particolare:

  • le risorse per la PA sono state aumentate da 200 a 400 milioni di euro,
  • quelle per il settore privato sono state ridotte da 700 a 500 milioni di euro.

Questo importante cambiamento è stato finalizzato durante l’approvazione del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, un provvedimento che mira all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e ad altre iniziative complementari, assicurando una strategia energetica nazionale coesa e sostenibile per tutti.

Il contatore del conto termico

In un’epoca caratterizzata da crescenti costi energetici e dalla necessità di adottare soluzioni più ecologiche, l’importanza degli incentivi conto termico non può essere sottovalutata. Essi rappresentano una vera e propria bussola per chi, desiderando difendersi dai rincari del gas, punta a sistemi di riscaldamento all’avanguardia ed efficienti.

Nel cuore di questo sistema di incentivazione si trova il contatore del Conto Termico, uno strumento fondamentale che monitora l’allocazione e l’utilizzo delle risorse destinate ad esso. Questo contatore, aggiornato al 1° luglio 2023, riflette le ultime modifiche legislative riguardanti la distribuzione degli incentivi conto termico 2023. In particolare, si evidenzia un impegno di spesa per l’anno in corso di 338 milioni di euro, divisi tra interventi privati e quelli delle PA.

Nonostante la recente riallocazione delle risorse, è cruciale comprendere che la disponibilità degli incentivi conto termico 2023 per i privati rimane notevole. L’investimento di 158 milioni di euro previsto per le iniziative dei cittadini privati offre ancora ampie opportunità. Se si considera l’obiettivo di molti di sostituire vecchie unità con nuovi sistemi, come pompe di calore, termocamini o stufe a legna, l’importanza di tali incentivi conto termico diventa ancora più chiara.

Inoltre a tali incentivi sono stati affiancati ulteriori fondi attraverso numerosi bandi regionali, come ad esempio quello della regione Umbria di cui parliamo qui. In genere tali incentivi possono far aumentare ancora di più la riduzione della spesa per la sostituzione del vecchio sistema di riscaldamento arrivando anche al 95%!

In conclusione, nonostante le recenti modifiche, il panorama per chi desidera effettuare un salto qualitativo in termini di efficienza energetica è ancora promettente. E con l’ausilio di bandi regionali in sintonia con il Conto Termico, ci aspettiamo un crescente ricorso a queste risorse da parte dei privati.

Se vuoi ricevere più informazioni su come accedere agli incentivi del Conto Termico 2023 e al bando della regione Umbria compila il modulo che trovi qui sotto con i tuoi dati!

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Cosa è il PUN (prezzo unico nazionale) e come determina il costo dell’elettricità?

Cosa è il PUN (Prezzo Unico Nazionale)? Qual è la sua influenza sul costo dell’elettricità? Il punto della situazione

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Nel complesso scenario energetico italiano, è fondamentale comprendere come vengono calcolate le tariffe luce che influenzano la nostra quotidianità e le strategie aziendali. Una delle chiavi per decifrare questo mistero risiede nella comprensione di cosa è il PUN, ovvero il Prezzo Unico Nazionale.

Tra i numerosi fattori che determinano le tariffe della luce c’è anche il PUN dell’energia elettrica. Come gran parte dei prodotti presenti sul mercato nazionale, infatti, anche la vendita di elettricità a partire dal 2007 è stata liberalizzata e quotata in una speciale borsa. Prima di questa data, l’approvvigionamento elettrico non rientrava nella modalità del mercato libero, bensì era gestito in regime di monopolio pubblico.

Con l’avvento del decreto Legislativo n. 79/99 e 125/07, conosciuto come decreto Bersani, l’Italia ha intrapreso un percorso di riforma, introducendo la distinzione tra mercato elettrico libero e servizio di maggior tutela. Questo cambiamento ha permesso a privati e imprese di scegliere liberamente quale tipo di fornitura elettrica sottoscrivere e quale fornitori di energia preferire.

La chiave per una scelta informata e vantaggiosa, soprattutto in un periodo di crescente attenzione verso l’efficientamento energetico e l’uso di fonti rinnovabili come il fotovoltaico, risiede nella comprensione del funzionamento e delle dinamiche del PUN dell’energia elettrica. Solo attraverso la piena consapevolezza di cosa è il PUN e di come influenzi il costo finale sulla bolletta, sarà possibile per imprenditori e cittadini adottare le scelte più idonee al proprio profilo di consumo e alle proprie esigenze.

Pronto a scoprire di più? Allora prosegui nella lettura!

Cosa è il PUN (prezzo unico nazionale) per l’energia?

La sigla PUN si riferisce al Prezzo Unico Nazionale, un indicatore fondamentale nel settore dell’energia. Esso rappresenta la media pesata dei prezzi di vendita dell’energia elettrica in Italia, tenendo conto delle contrattazioni che avvengono in differenti zone del Paese, ad ogni ora e giornata.

In altre parole, cosa è il PUN? Fondamentalmente, il PUN dell’energia elettrica riflette le operazioni di compravendita che si svolgono nell’IPEX (Italian Power Exchange), ossia la Borsa Elettrica Italiana. Attraverso queste dinamiche, produttori e fornitori stabiliscono il costo dell’energia elettrica che poi raggiungerà i clienti finali.

Le fluttuazioni dell’indice PUN dell’energia elettrica giocano un ruolo cruciale nella determinazione delle tariffe energetiche. Se il PUN aumenta, ciò potrebbe riflettersi in un aumento dei costi in bolletta. Tuttavia, l’effetto del PUN può manifestarsi in tempi differenti a seconda della tipologia di tariffa luce scelta. Mentre una tariffa a prezzo fisso garantisce una certa stabilità, le offerte a prezzo indicizzato sono più sensibili alle variazioni del PUN, offrendo sia vantaggi in caso di ribassi che l’esposizione a potenziali rincari. Conoscere e comprendere questi meccanismi è fondamentale per fare scelte informate e strategiche, sia per le aziende che per i singoli consumatori.

Cos’è e come funziona la borsa elettrica nazionale?

Per capire cosa è il PUN, è fondamentale comprendere meccanismi complicati come quello della Borsa Elettrica Nazionale.

Abbiamo visto che, il prezzo unico nazionale (PUN) rappresenta la media pesata dei prezzi di vendita dell’energia elettrica in Italia. Deriva direttamente dalle operazioni di compravendita tra produttori e fornitori di energia, che, a loro volta, forniscono l’elettricità ai clienti finali. In parole povere, questo significa che:

  • Se il PUN sale, il costo dell’energia aumenta;
  • Se il PUN scende, si abbassa il costo dell’energia.

Cosa c’entra allora la Borsa Elettrica Nazionale? Questa rappresenta un mercato all’ingrosso dove avvengono le contrattazioni dell’energia prima della sua consegna effettiva ai fornitori. Questo mercato è suddiviso in diverse sessioni, e tra le più rilevanti troviamo il MGP (Mercato del Giorno Prima). All’interno del MGP, vengono presentate le offerte di energia destinate all’acquisto e alla vendita per il giorno successivo. In particolare, tali offerte seguono il modello del “prezzo marginale”, un concetto che approfondiremo tra poco.

Come si calcola il PUN?

Come avrai sicuramente capito, comprendere cosa è il PUN (Prezzo Unico Nazionale) diventa essenziale, specialmente per imprenditori e privati cittadini come te che mirano a proteggersi dai continui rincari energetici. Il PUN dell’energia elettrica rappresenta infatti l’elemento cardine della Borsa elettrica italiana, funzionando come prezzo di riferimento per l’energia tratta proprio da questo mercato. La sua valenza viene regolarmente divulgata sul portale mercatoelettrico.org, gestito dal Gestore dei Mercati Energetici.

Ma come viene determinato il PUN? Si tratta della media dei prezzi zonali del Mercato del Giorno Prima, ponderata sulla base degli acquisti complessivi, escludendo pompaggi e zone esterne. In altre parole dobbiamo tenere in considerazione che:

  1. Il prezzo al quale l’energia viene venduta in borsa varia a seconda della zona geografica.
  2. Contrariamente, le proposte d’acquisto si basano sul prezzo unico nazionale o PUN.

Pertanto, è fondamentale notare che il valore del PUN può oscillare in ogni singola ora, dipendendo dall’equilibrio tra domanda e offerta. Solitamente, raggiunge picchi nelle ore dove la produzione energetica si mostra più intricata e costosa. Viceversa, nei momenti in cui la produzione è abbondante, il prezzo tende a ridursi.

Infine, una volta che un mese solare si conclude, viene stabilito il prezzo mensile del PUN, che deriva dalla media dei prezzi rilevati durante tutti i giorni di quel mese. Conoscere e monitorare queste dinamiche è cruciale per chi ambisce a ottenere il meglio dalle energie rinnovabili, in particolare dal fotovoltaico.

Il rapporto tra PUN e Prezzo Marginale

Approfondiamo adesso il concetto di Prezzo Marginale. Comprendere questo concetto infatti può aiutare imprenditori e privati cittadini come te a navigare in un mercato in continua evoluzione e a individuare strategie per proteggersi da possibili rincari.

Poco più sopra abbiamo cercato di spiegare cosa è il PUN, o prezzo unico nazionale, ovvero il valore che rappresenta il costo dell’energia elettrica all’ingrosso.

Il Prezzo Marginale, invece, si riferisce al costo per fornire un’unità addizionale di energia elettrica al mercato. È determinato dall’offerta di energia più costosa accettata dal mercato in un determinato momento (ne parliamo anche qui). Tale prezzo quindi influisce in maniera direttamente proporzionale sul PUN. In altre parole, è chi ha il prezzo più alto per la fornitura dell’energia, a fare il PUN. Questo significa che il prezzo dell’energia dipende dal costo del metano visto che le centrali elettriche a fonti fossili sono quelle che hanno i costi di produzione più alti. Soprattutto adesso vista la difficile situazione tra Russia e Ucraina.

Di fronte a queste dinamiche, le soluzioni basate sulle energie rinnovabili, come il fotovoltaico, emergono come una risposta concreta. Installando impianti fotovoltaici, sia le aziende che i privati possono produrre energia in modo autonomo, riducendo la dipendenza dalle fluttuazioni del PUN e dei prezzi marginali e garantendosi una maggiore stabilità nelle spese energetiche.

Dove puoi trovare il valore del PUN

In un’era dove la consapevolezza energetica sta diventando centrale, comprendere cosa è il PUN, o Prezzo Unico Nazionale, diventa fondamentale per chi desidera fare scelte informate in termini di consumo energetico.

Ma, dove puoi trovare il valore del PUN?

La risposta è semplice:

  1. Sito del Gestore Mercati Energetici (GME): Questa è la risorsa principale e più affidabile per trovare il PUN dell’energia elettrica. All’interno del portale, nella sezione “sintesi mensile”, vengono pubblicati i dati relativi al valore del PUN.
  2. Procedure di Accesso: Prima di poter visualizzare i dati, devi accettare le Condizioni Generali e il contenuto del sito del GME. Una volta fatto, avrai libero accesso alla documentazione dettagliata.
  3. Dettagli del PUN: Selezionando il mese di interesse, non solo potrai vedere il valore del prezzo unico nazionale, ma anche differenziare tra il PUN di Picco e di Fuori Picco, offrendoti una visione completa del mercato energetico.

Andamento del PUN nel corso degli anni

L’analisi dell’andamento del prezzo unico nazionale o PUN rivela l’evoluzione del mercato energetico italiano, fornendo spunti preziosi per chi desidera comprendere e pianificare la propria strategia energetica, specialmente in un’ottica di efficientamento e sostenibilità. Di fondamentale interesse per imprenditori e privati cittadini che guardano al fotovoltaico come soluzione per mitigare gli impatti dei rincari, l’andamento del PUN è un indicatore che rivela, tra le altre cose, quanto sia rilevante nella determinazione dei costi energetici.

Momenti chiave dell’andamento del PUN:

  1. Inizio Pandemia (2020-2022): Prima dell’avvento della pandemia, il PUN era stabile intorno ai 50 €/MWh. Tuttavia, con il lockdown di marzo 2022 e la conseguente contrazione dei consumi, si è assistito a un crollo vertiginoso, con un minimo storico di 21,79 €/MWh a maggio 2020.
  2. Ripresa Post-Lockdown (2020-2021): Il periodo post-lockdown ha segnato una risalita repentina del PUN, che nell’estate 2021 ha raggiunto picchi di 100 €/MWh.
  3. Crisi energetica e tensioni geopolitiche (2021-2022): Con il deteriorarsi della crisi energetica e i conflitti in Ucraina, il PUN ha toccato record di 308 €/MWh nel marzo 2022, per poi culminare a 543 €/MWh in agosto 2022.
  4. Correzioni e fluttuazioni (2022-2023): Il 2023 ha mostrato segnali di stabilizzazione, con il PUN che ha mostrato una tendenza al ribasso, assestandosi intorno ai 105 €/MWh a luglio 2023.

Implicazioni per il Futuro:

Per chi desidera difendersi dai rincari, è essenziale monitorare l’andamento del PUN dell’energia elettrica e capire come questo influenzi i prezzi all’ingrosso. Le soluzioni basate sulle energie rinnovabili, come il fotovoltaico, offrono un’opportunità concreta per ridurre la dipendenza dai rincari del mercato e contribuire a un futuro energetico più sostenibile.

Se sei interessato a proteggerti dai rincari ti consigliamo di compilare il modulo sottostante con i tuoi dati per essere ricontattato dal team di Valore Energia!

 

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Da cosa dipende l’aumento del prezzo dell’energia elettrica?

La causa principale dell’aumento del prezzo dell’energia elettrica è legato al “sistema marginale” ovvero il sistema attraverso il quale viene deciso ogni giorno il costo della corrente elettrica.

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La causa principale dell’aumento del prezzo dell’energia elettrica è legato al sistema marginale ovvero il sistema attraverso il quale viene deciso ogni giorno il costo della corrente elettrica.

Nel contesto energetico attuale, il aumento prezzo energia elettrica è diventato una problematica sempre più pressante, tanto per gli imprenditori quanto per i privati cittadini. L’industria, le piccole imprese e le famiglie sono direttamente colpite dai continui rincari elettricità, che influenzano non solo la gestione economica ma anche la programmazione futura. Uno dei principali colpevoli di questo incremento sta nel sistema attraverso il quale viene determinato il costo della corrente: il sistema marginale.

Il sistema marginale, in pratica, stabilisce il prezzo dell’elettricità basandosi sulla proposta di prezzo dell’ultima fonte di energia accettata per soddisfare la domanda. Questa dinamica ha portato ad un nuovo caro energia, con previsioni di ulteriori rincari energia fine 2023 (ne parliamo anche qui). L’impennata dei prezzi preoccupa, ma esiste una soluzione sostenibile ed efficace: le energie rinnovabili.

Difendere la propria azienda o il proprio bilancio familiare dai rincari luce è possibile, grazie all’adozione di fonti energetiche alternative. Il fotovoltaico, in particolare, emerge come un baluardo contro l’instabilità del mercato elettrico. Invitiamo, dunque, tutti coloro che desiderano liberarsi dalla spirale dei rincari a considerare le potenzialità del fotovoltaico come strumento di autonomia e sostenibilità energetica.

Nel frattempo puoi scoprire più approfonditamente come funziona il mercato dell’energia e da cosa dipende l”aumento del prezzo dell’energia elettrica continuando nella lettura.

Il mercato dell’energia in breve

Iniziamo a dire che il prezzo dell’energia elettrica è definito dal mercato, dalla borsa dell’energia elettrica o IPEX (Italian Power Exchange). Per gli addetti ai lavori questo prezzo è chiamato PUN – Prezzo Unico Nazionale. Il prezzo del giorno successivo viene negoziato incrociando domanda e offerta per ogni ora e in base alla zona. In altre parole, il PUN non è nient’altro che la media di questi prezzi pesata sui volumi di energia scambiati, e viene misurato in euro al megawattora.

L’aumento del prezzo dell’energia elettrica non è una semplice notizia di passaggio. Negli ultimi anni, con particolare intensità nel 2023, abbiamo assistito a significativi rincari elettricità che hanno inciso sui bilanci di imprenditori e famiglie. Questo nuovo caro energia non è da sottovalutare, considerando le proiezioni che segnalano ulteriori rincari energia fine 2023.

In Italia, chi gestisce la borsa elettrica è il Gestore dei Mercati Energetici o GME, alla quale è attribuito l’incarico di promozione e sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. Il PUN prima della pandemia variava di media tra i 50-80 €/MWh. Tuttavia, la situazione ha visto un’escalation, con picchi nel 2022 che hanno raggiunto cifre impensabili.

Le oscillazioni dei prezzi dell’energia elettrica

La conseguenza principale del sistema marginale per il calcolo del costo dell’energia è la stretta correlazione tra l’andamento del prezzo del gas naturale e quello dell’elettricità. In un periodo come questo che stiamo vivendo, guerra in Ucraina e scarsità di gas metano, è quindi normale un aumento del prezzo dell’energia.

Spieghiamo meglio quanto appena espresso. Se si compara l’andamento del prezzo del gas naturale sul relativo mercato di scambio, il PSV (Punto di scambio virtuale, gestito anch’esso dal GME), si vede come le curve abbiano un andamento del tutto simile. La curva del gas naturale influenza quella dell’elettricità.

In altre parole, sulla borsa dell’elettricità, tutti i produttori dichiarano, il giorno prima, quanta elettricità potrebbero produrre il giorno seguente, ora per ora, e il relativo prezzo di vendita sul mercato, indipendentemente dalla fonte di produzione, sia essa rinnovabile o meno. Chi gestisce la borsa elettrica detiene la previsione della domanda del giorno seguente, fornita da Terna. Questo operatore di mercato, in risposta, inizia a “raccogliere” l’elettricità dai produttori che hanno proposto il prezzo più basso, fino a soddisfare il fabbisogno.

Ecco spiegato l’andamento dei rincari luce: per coprire la domanda durante le ore di punta, il prezzo sale poiché si fa ricorso alle centrali la cui produzione ha i costi più alti. Le protagoniste di questa escalation sono le centrali termoelettriche a gas.

Le diverse fonti per la produzione di elettricità

Nel contesto energetico odierno, comprendere che esistono diverse fonti di produzione dell’elettricità si rivela fondamentale. Soprattutto alla luce dell’incessante aumento prezzo energia elettrica e dei conseguenti rincari elettricità che colpiscono la bolletta di imprenditori e cittadini. L’ascesa dei rincari luce e le prospettive del rincari energia fine 2023 rendono ancora più urgente la necessità di rivolgersi verso fonti energetiche sostenibili ed economiche.

Giusto per dare un ordine di grandezza qualitativo, le centrali ad energia rinnovabile sono quelle con i costi di produzione più bassi. In altre parole, questo tipo di centrali entrerà sempre in produzione per coprire la domanda di base. Il motivo della loro convenienza è uno: non devono comprare l’energia primaria dalla quale ricavare elettricità, rendendole particolarmente vantaggiose.

In ordine crescente di costo, le fonti di energia sono le seguenti:

  1. Solare
  2. Idroelettrico
  3. Eolico
  4. Carbone (con produzione limitata in Italia)
  5. Nucleare (energia importata)
  6. Centrali a gas (metano e/o gpl)

Come facilmente intuibile, le centrali a gas o a fonti fossili sono quelle più care. Queste infatti sono soggette non solo ai costi di gestione, ma anche all’acquisto del gas dal mercato, che ha visto un incremento di prezzo considerevole da marzo 2021.

Questo panorama porta alla peculiarità del meccanismo di mercato della borsa elettrica: il prezzo orario è stabilito dalla centrale più costosa chiamata a produrre in un dato momento. Facendo un esempio pratico, in un contesto simile è come se quando andassimo a fare shopping, tutti gli articoli che vengono comprati assumessero il prezzo dell’articolo più costoso. Questo modello, noto come “a prezzo marginale”, adottato in molti paesi dell’Unione Europea, ha evidenti inefficienze economiche. Specialmente ora, con il drastico divario tra il prezzo del gas naturale e le altre fonti primarie.

I motivi dell’adozione del modello “prezzo marginale”

Ma perché è stato adottato il modello a prezzo marginale se presenta delle notevoli inefficienze economiche come il recente aumento del prezzo dell’energia elettrica?

Se sei arrivato a questo punto probabilmente ti starai ponendo questa domanda. Proviamo a rispondere brevemente. Il motivo dell’adozione di questo sistema sta nel voler favorire le centrali di produzione di energia che utilizzano le rinnovabili. A parità di prezzo di vendita dell’energia infatti, queste ultime hanno senza dubbio dei ricavi maggiori visto che il costo di produzione della stessa è praticamente nullo rispetto alle centrali a fonti fossili. In questo modo i governi hanno cercato di incentivare gli investimenti nelle rinnovabili negli ultimi anni.

Tuttavia, oggi il contesto geopolitico e quindi economico è mutato radicalmente rispetto al passato. Sono in molti a denunciare l’inefficienza di questo metodo per stabilire il prezzo dell’energia, ma sono in pochi a proporne il cambiamento e l’adozione di un nuovo modello economico. In altre parole, la questione oggi è politica più che economica, e proprio per questo motivo noi non possiamo fare altro.

Quello che sappiamo per certo è che è venuto il tempo di reagire a questo nuovo caro energia. La soluzione per molti potrebbe risiedere nelle energie rinnovabili, e in particolare nel fotovoltaico, offrendo una protezione contro i crescenti costi e sostenendo un futuro energetico più verde.

Come difendersi dall’aumento prezzo energia elettrica

L’attuale panorama energetico, con il continuo aumento prezzo energia elettrica, pone una sfida significativa per imprenditori e privati cittadini. In questo scenario, le energie rinnovabili emergono come la soluzione ottimale, e il fotovoltaico in particolare si rivela un alleato potente.

In attesa che questo meccanismo venga revisionato (si spera) il prima possibile, come possiamo agire per difenderci dal nuovo caro energia nel frattempo?

Ecco di seguito un elenco di utili consigli:

  1. Sostituire tutte le lampadine tradizionali con più efficienti lampade a LED.
  2. Risparmio consapevole: accendere le luci solo quando necessario e spegnerle quando non servono.
  3. Evitare la modalità stand-by, spegnendo completamente gli apparecchi e rimuovendo la spina.
  4. Regolare pompe di calore o aria condizionata a temperature moderate, senza farli lavorare sempre a piena potenza.
  5. Usare elettrodomestici come lavatrice e lavastoviglie nelle fasce orarie più economiche.
  6. Sfruttare l’autoconsumo con i pannelli fotovoltaici, o, se non ne disponete, considerare l’installazione di pannelli “plug an play”.
  7. Investire in elettrodomestici ad alta efficienza energetica, sostituendo i modelli vecchi e meno efficienti con quelli di ultima generazione.

La scelta delle energie rinnovabili, e in particolare del fotovoltaico, non solo riduce l’impatto ambientale ma si traduce anche in risparmi significativi sulla bolletta. Se desiderate ulteriori informazioni su come poter beneficiare dell’energia fotovoltaica e difendervi dai crescenti rincari, vi invitiamo a lasciare i vostri dati nel modulo contatti in fondo alla pagina. Lo staff di Valore Energia ti ricontatterà al più presto con tutte le indicazioni necessarie e ad assistervi nella vostra scelta energetica sostenibile.

 

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Bando agrisolare 2023: il punto sugli incentivi a fondo perduto e gli interventi finanziabili

Bando agrisolare 2023: in cosa consistono gli incentivi a fondo perduto? Quali interventi possono essere finanziati con questi fondi?

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Il Bando agrisolare 2023 (leggi il testo qui), delineato nel recente decreto parco agrisolare, rappresenta una pietra miliare nella promozione della sostenibilità e dell’efficienza energetica nel settore agricolo, zootecnico e agroindustriale. Rivolto a imprenditori del settore primario, il bando offre un’opportunità unica per coloro che desiderano installare nuovi impianti fotovoltaici o massimizzare le prestazioni di quelli esistenti.

La misura “Parco Agrisolare” è stata creata per sostenere specificamente gli interventi che comprendono lacquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all’attività in questi settori. Inoltre, il bando include eventuali interventi di riqualificazione dei fabbricati per migliorare l’efficienza energetica delle strutture stesse.

Valore Energia è pronta ad assisterti in questo percorso di crescita e sostenibilità. Con la nostra esperienza e conoscenza del Bando agrisolare 2023, siamo il partner ideale per guidare la tua impresa attraverso questa opportunità senza precedenti. Contattaci oggi per scoprire come possiamo aiutarti a realizzare i vostri obiettivi energetici e ambientali.

Nel frattempo puoi scoprire più in dettaglio il funzionamento del bando agrisolare 2023 e gli interventi che possono beneficiare di questi incentivi continuando a leggere questo articolo!

Quali soggetti possono beneficiare del nuovo Bando Agrisolare 2023?

Il Bando Agrisolare 2023 è una straordinaria opportunità per molte entità nel settore agricolo, che mira a promuovere l’energia rinnovabile e l’efficienza energetica. Il bando agrisolare 2023 si rivolge specificamente agli imprenditori del settore primario, offrendo incentivi significativi per l’installazione di impianti fotovoltaici e la riqualificazione energetica.

I soggetti idonei che possono beneficiare degli incentivi individuati dal bando sono dettagliatamente delineati nel bando, e includono:

  1. Gli IMPRENDITORI AGRICOLI. Sia in forma individuale che societaria, questi soggetti rappresentano la spina dorsale del settore agricolo e sono quindi i principali destinatari del bando.
  2. Le IMPRESE AGROINDUSTRIALI. Con un codice ATECO specifico ancora da definirsi, queste imprese hanno un ruolo significativo nel settore agroindustriale e sono quindi incluse tra i beneficiari.
  3. Le COOPERATIVE AGRICOLE. Incluse quelle sotto forma di consorzio, queste società, similmente all’imprenditore agricolo, svolgono attività come la coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. Devono essere iscritte nella sezione speciale del registro imprese per essere idonee.
  4. Soggetti costituiti in forma aggregata: Ad esempio, associazioni temporanee di imprese (A.T.I.), raggruppamenti temporanei di impresa (R.T.I), reti d’impresa, comunità energetiche rinnovabili (CER). Questa categoria ammette una diversità di soggetti che possono unire le forze per beneficiare del bando.

La chiara demarcazione di questi soggetti nel Bando Agrisolare 2023 assicura che gli incentivi siano direttamente mirati a coloro che hanno il potenziale di fare la differenza nel settore. Valore Energia, con la sua esperienza nel campo dell’energia solare, è pronta a guidare gli imprenditori attraverso ogni fase del processo, dall’applicazione all’installazione, per garantire che le opportunità dell’Agrisolare 2023 siano pienamente realizzate. Contattaci oggi compilando il modulo in fondo alla pagina per saperne di più su come possiamo aiutarvi a raggiungere i tuoi obiettivi di sostenibilità energetica.

Gli interventi cxhe possono essere finanziati con il nuovo Bando Agrisolare 2023

Quali interventi possono essere finanziati con il nuovo Bando Agrisolare 2023?  Finanziato nel quadro del decreto parco agrisolare, questo bando si concentra sulla promozione della sostenibilità energetica e offre un sostegno finanziario per una serie di interventi mirati.

Gli interventi finanziabili all’interno del Bando Agrisolare 2023 includono:

  1. Installazione di Impianti Fotovoltaici: Sui tetti di fabbricati strumentali all’attività, con una potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 1 MWp.
  2. Rimozione e Smaltimento dell’Amianto: Un passo cruciale verso la creazione di un ambiente di lavoro sicuro.
  3. Realizzazione dell’Isolamento Termico dei Tetti: Migliorando notevolmente l’efficienza energetica delle strutture.
  4. Realizzazione di un Sistema di Aerazione: Connesso alla sostituzione del tetto, compresa l’intercapedine d’aria, per una ventilazione efficace.

Inoltre, sono ammissibili le seguenti spese relative alla realizzazione di impianti fotovoltaici:

  • Acquisto e posa di componenti come moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, e ulteriori componenti di impianto.
  • Sistemi di accumulo.
  • Fornitura e messa in opera dei materiali.
  • Costi di connessione alla rete.

Il limite massimo è di euro 1.500,00/kWp per l’installazione dei pannelli fotovoltaici, considerando anche le economie di scala, e fino ad ulteriori euro 1.000,00/kWh per sistemi di accumulo, senza eccedere euro 100.000,00. Inoltre, è prevista una spesa aggiuntiva fino a 30mila euro per l’installazione di dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e le macchine agricole.

Logica di distribuzione delle risorse destinate al bando

Qual è la logica di distribuzione delle risorse destinate al bando? Questa domanda è fondamentale per gli imprenditori del settore primario interessati al Bando Agrisolare 2023. Con una dotazione complessiva di circa 1 miliardo di euro, questo decreto è strutturato per fornire un sostegno finanziario mirato alle diverse aree dell’agricoltura e dell’agroindustria.

La distribuzione delle risorse è stata attentamente pianificata per rispondere alle specifiche necessità del settore, come segue:

  1. Imprese di Produzione Agricola: Sul totale, 775 milioni di euro sono destinati alle imprese agricole. La suddivisione di queste risorse prevede:
    • Contributi a fondo perduto pari all’80% con vincolo di autoconsumo (anche condiviso) per quasi 700 milioni di euro.
    • Contributi a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo per 75 milioni di euro.
  2. Imprese della Trasformazione Agricola: Altri 150 milioni di euro saranno assegnati a queste imprese, con possibilità di un contributo a fondo perduto fino all’80% senza vincolo di autoconsumo.
  3. Imprese dell’Agroindustria: Gli ultimi 75 milioni di euro sono riservati per queste imprese, che possono beneficiare di un contributo a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo.
  4. Investimenti di Autoconsumo Condiviso: Le imprese possono realizzare investimenti in questa area, promuovendo la sostenibilità e l’efficienza energetica.

La logica di distribuzione delle risorse all’interno del Bando Agrisolare 2023 mira a sostenere lo sviluppo sostenibile e l’innovazione nel settore agricolo, promuovendo sia l’autoconsumo energetico che l’efficienza generale.

Le modalità di erogazione del contributo

Le modalità di erogazione del contributo nel quadro del Bando Agrisolare 2023 rappresentano una parte cruciale del percorso per coloro che vogliono capitalizzare le opportunità offerte da questa iniziativa. Come partner esperto nel settore, Valore Energia è pronta a guidare gli imprenditori come te attraverso questo processo. 

L’Agrisolare 2023, sotto il decreto parco agrisolare, è strutturato in modo da fornire un contributo fotovoltaico essenziale per promuovere la sostenibilità e l’efficienza energetica nelle attività agricole, zootecniche e agroindustriali.

Ecco le modalità di erogazione del contributo:

  1. Erogazione del Contributo: L’erogazione avverrà tramite bonifico bancario sull’IBAN fornito durante la compilazione della domanda. L’importo sarà trasferito in unica soluzione a intervento concluso.
  2. Anticipo: È possibile ottenere un anticipo fino al 30% del contributo totale, previo rilascio di fideiussione. Questo può aiutare a facilitare la fase iniziale del progetto.
  3. Cumulabilità: Il contributo Bando Parco Agrisolare PNRR 2023 è cumulabile con altri Aiuti di Stato, compresi quelli in regime de minimis. Questo deve essere fatto nel rispetto del divieto del doppio finanziamento e nel limite dell’intensità massima di aiuto stabilita per ciascuna tipologia di intervento.
  4. Compliance: Garantire la conformità con tutte le regolamentazioni e le direttive pertinenti è fondamentale per assicurare che il contributo venga erogato senza ostacoli.

Il Bando Agrisolare 2023 rappresenta una significativa opportunità per gli imprenditori del settore primario che desiderano installare o migliorare un impianto fotovoltaico sui tetti dei loro capannoni. Le modalità di erogazione del contributo sono state concepite per fornire un supporto flessibile e robusto, in linea con le esigenze dell’industria moderna.

Valore Energia è impegnata a supportare ogni fase del vostro progetto, dalla pianificazione all’installazione, assicurandoti di beneficiare pienamente di questo incentivo. Contattaci oggi compilando il modulo contatti in fondo alla pagina per scoprire come possiamo aiutarti a navigare le opportunità offerte dall’Agrisolare 2023 e realizzare la vostra visione di un’agricoltura più sostenibile e produttiva.

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Tutto quello che devi sapere sul nuovo Decreto Parco Agrisolare 2023

Cosa è, come funziona, quante risorse sono stanziate dal nuovo Decreto Parco Agrisolare 2023

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L’energia rinnovabile sta assumendo un ruolo sempre più centrale nel settore agricolo, zootecnico e agroindustriale. In questo contesto, il decreto Parco Agrisolare e relativo Bando (disponibile qui) rappresenta un’iniziativa innovativa ed entusiasmante. Ufficializzato il 24 luglio 2023, questo decreto ministeriale si inserisce nell’ambito del PNRR, Missione 2, componente 1, investimento 2.2 “Parco Agrisolare“, e prevede interventi specifici per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nel settore agricolo.

L’obiettivo principale del bando agrisolare è incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici, trasformando gli edifici agricoli in vere e proprie centrali energetiche sostenibili. Le domande dovranno essere presentate dal 12 settembre al 12 ottobre 2023, un periodo che offre un’opportunità limitata ma preziosa per gli imprenditori che desiderano modernizzare le loro strutture e ridurre le emissioni.

Se sei un imprenditore nel settore primario e stai cercando modi per massimizzare le prestazioni dei tuoi capannoni agricoli, o vuoi installare un nuovo impianto fotovoltaico, il decreto Parco Agrisolare potrebbe rappresentare una straordinaria opportunità. Il finanziamento offerto potrebbe essere la chiave per portare la tua attività al livello successivo di sostenibilità ed efficienza energetica. Con Valore Energia al tuo fianco, potrai navigare attraverso ogni aspetto del bando, assicurandoti di sfruttare appieno le opportunità disponibili. Il futuro dell’energia nel settore agricolo è qui, e con il Parco Agrisolare, è a portata di mano.

Cosa è un Parco Agrisolare? Quali vantaggi può portare?

Il concetto di Parco Agrisolare si sta affermando come una delle innovazioni più promettenti nel campo dell’energia sostenibile, in particolare per il settore agricolo. Ma cosa significa esattamente, e perché rappresenta una scelta vantaggiosa per gli imprenditori del settore primario? Abbiamo riassunto i punti principali qui di seguito.

  1. Definizione del Parco Agrisolare: Il Parco Agrisolare è un progetto innovativo che combina la produzione agricola con la generazione di energia solare. Attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti di edifici a uso produttivo nel settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, il decreto Parco Agrisolare intende promuovere la sostenibilità energetica nelle aree rurali.
  2. Vantaggi Economici: L’implementazione di un Parco Agrisolare consente agli imprenditori di ridurre significativamente i costi energetici. Il bando agrisolare mette a disposizione fondi sostanziali per l’installazione di questi sistemi, rendendo l’investimento ancor più conveniente.
  3. Sostenibilità Ambientale: I parchi agrisolari rappresentano un passo avanti importante verso una gestione responsabile delle risorse. Utilizzando l’energia solare, si contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra, favorendo un’agricoltura più ecologica e sostenibile.
  4. Ottimizzazione delle Prestazioni: Per gli imprenditori che hanno già installato un impianto fotovoltaico, il Parco Agrisolare offre l’opportunità di massimizzare le loro prestazioni produttive. Ciò include l’ottimizzazione dell’efficienza energetica e l’adozione di tecnologie all’avanguardia.

Il Parco Agrisolare non è solo un concetto futuristico; è una realtà accessibile e vantaggiosa che sta trasformando il modo in cui il settore agricolo percepisce e utilizza l’energia. La combinazione di vantaggi economici, sostenibilità ambientale e opportunità di crescita rende il Parco Agrisolare una scelta saggia e lungimirante per ogni imprenditore agricolo che guarda al futuro.

Cosa prevede il nuovo bando Parco Agrisolare?

Il nuovo bando Parco Agrisolare rappresenta un’opportunità significativa per gli imprenditori del settore primario che cercano di integrare l’energia solare nelle loro operazioni. Con una dotazione totale di 993.031.470,19 €, il decreto si propone di incentivare la produzione di energia rinnovabile in diversi settori agricoli. Ecco cosa è necessario sapere:

  1. Risorse per la Produzione Agricola Primaria: Una quota sostanziale di 693.031.470,19 euro è destinata alle imprese del settore della produzione agricola primaria (come indicato nella tabella 1A dell’Allegato A del Decreto). Questo sottolinea l’importanza dell’implementazione di sistemi fotovoltaici in ambito agricolo.
  2. Supporto alla Trasformazione dei Prodotti Agricoli: Il bando prevede un finanziamento di 150 milioni di euro per le imprese che si occupano della trasformazione di prodotti agricoli (tabella 2A dell’Allegato A del Decreto), sottolineando l’impegno verso la sostenibilità in tutti gli aspetti dell’industria agricola.
  3. Fondi per la Trasformazione di Prodotti Agricoli in Non Agricoli: Le imprese che trasformano i prodotti agricoli in non agricoli (tabella 3A dell’Allegato A del Decreto) possono beneficiare di un finanziamento di 75 milioni di euro, evidenziando la volontà di incoraggiare una produzione più ecologica e responsabile.
  4. Finanziamento per la Produzione Agricola senza Vincolo dell’Autoconsumo: Per le imprese che non rispettano il vincolo dell’autoconsumo (tabella 4A dell’Allegato A del Decreto), sono stati stanziati 75 milioni di euro, offrendo flessibilità nelle modalità di utilizzo dell’energia prodotta.

Quali saranno i beneficiari del Bando Agrisolare?

Ecco chi potrà beneficiare delle risorse stanziate:

  1. Gli IMPRENDITORI AGRICOLI: Sia in forma individuale che societaria, gli imprenditori agricoli possono accedere ai fondi per installare o migliorare gli impianti fotovoltaici sui tetti dei loro capannoni o in altri spazi adeguati.
  2. Le IMPRESE AGROINDUSTRIALI: Le aziende che rientrano nel codice ATECO (ancora da definirsi) avranno l’opportunità di ottenere finanziamenti per promuovere l’uso dell’energia solare nelle loro operazioni.
  3. Le COOPERATIVE AGRICOLE: Compresi i consorzi e le società iscritte nella sezione speciale del registro imprese, queste organizzazioni potranno beneficiare dei fondi per implementare l’energia solare nelle loro attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali e attività connesse.
  4. Forme Aggregative di Imprese: I soggetti costituiti in forme aggregative come associazioni temporanee di imprese (A.T.I.), raggruppamenti temporanei di impresa (R.T.I), reti d’impresa, comunità energetiche rinnovabili (CER), potranno accedere ai fondi per promuovere progetti energetici congiunti.

In sintesi, il bando agrisolare offre un supporto finanziario mirato e flessibile per diversi attori del settore agricolo e agroindustriale, incoraggiando l’adozione di soluzioni energetiche sostenibili. Che si tratti di installare nuovi impianti o di ottimizzare quelli esistenti, Valore Energia è pronta ad assistere tutti i beneficiari idonei nel processo di domanda e implementazione, garantendo che i progetti rispondano pienamente ai requisiti del bando.

Contattateci oggi compilando il modulo in fondo alla pagina per esplorare come possiamo supportarvi nell’ambito del Parco Agrisolare e portare la vostra attività verso un futuro energeticamente efficiente e sostenibile.

Per quali interventi sarà possibile richiedere le risorse individuate dal Bando Parco Agrisolare 2023

Il Bando Parco Agrisolare 2023 rappresenta una significativa opportunità per gli imprenditori del settore primario che intendono investire in soluzioni energetiche sostenibili. Le risorse stanziatmirano a promuovere una transizione energetica verde, sostenendo specifici interventi nei fabbricati strumentali all’attività dei soggetti beneficiari. Ma quali sono esattamente gli interventi che potranno beneficiare del finanziamento?

  1. Acquisto e posa in opera di impianti fotovoltaici: È finanziato l’acquisto e la posa in opera di impianti fotovoltaici con potenza di picco non inferiore a 6kWp e non superiore a 1000kWp sulle coperture dei fabbricati strumentali all’attività dei soggetti beneficiari. Questo intervento è centrale nel Parco Agrisolare ed è progettato per incrementare la produzione di energia pulita.
  2. Rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti: Un intervento che mira alla sicurezza e alla sostenibilità, eliminando materiali dannosi e sostituendoli con soluzioni ecologiche.
  3. Realizzazione dell’isolamento termico dei tetti: Questo intervento migliora l’efficienza energetica dell’edificio, riducendo le perdite di calore e contribuendo a una gestione energetica più efficace.
  4. Realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto: Un’ulteriore misura per migliorare l’efficienza energetica, assicurando una ventilazione adeguata e una gestione ottimale della temperatura all’interno del fabbricato.

Se vuoi scoprire di più sugli interventi finanziabili da Bando Agrisolare 2023 leggi questo nostro approfondimento!

Valore Energia: il tuo partner ideale per ottenere i fondi del Bando per il Parco Agrisolare

Con l’annuncio del bando agrisolare e del decreto parco agrisolare, si apre una finestra di opportunità unica per gli imprenditori del settore primario. Valore Energia è al tuo fianco per aiutarti a navigare in questo nuovo scenario, garantendo un percorso agevole verso il successo.

  1. Esperienza e Conoscenza: Con anni di esperienza nell’installazione di impianti fotovoltaici, siamo in grado di guidarti attraverso ogni fase del processo. La nostra comprensione approfondita del Parco Agrisolare significa che possiamo personalizzare una soluzione che si adatti perfettamente alle tue esigenze.
  2. Supporto Completo: Dalla preparazione della documentazione necessaria per accedere ai fondi, fino all’installazione e alla manutenzione dell’impianto, il nostro team è dedicato al tuo successo.
  3. Tecnologia all’Avanguardia: Offriamo le tecnologie più avanzate e sostenibili, assicurando che il tuo impianto sia efficiente e conforme alle linee guida del Parco Agrisolare.
  4. Impegno verso la Sostenibilità: La nostra missione coincide con gli obiettivi del bando agrisolare, promuovendo l’energia rinnovabile e le pratiche sostenibili nel settore agricolo.

In conclusione, Valore Energia è più di un semplice fornitore; siamo il tuo partner strategico nel perseguire le opportunità offerte dal Parco Agrisolare. Contattaci oggi per scoprire come possiamo trasformare i tuoi capannoni e le tue attività agricole, massimizzando le prestazioni e garantendo un futuro più verde e prospero. La nostra esperienza, dedizione e tecnologia ci rendono il partner ideale per realizzare i tuoi obiettivi nell’ambito del Parco Agrisolare.

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