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Pompe di calore ad alta temperatura: tutto quello che c’è da sapere

Alla scoperta delle pompe di calore ad alta temperatura. Cosa sono? A cosa servono? Quali sono i loro vantaggi?

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Prima di parlare delle pompe di calore ad alta temperatura è necessario fare un po’ il quadro completo sulla tipologia di edifici presenti in Italia. Riteniamo che contestualizzare un po’ sia la chiave giusta per capire appieno i vantaggi e le loro potenzialità.

Gli edifici ad uso residenziale in Italia sono circa 13 milioni, con oltre 31 milioni di abitazioni. Di questi circa il 77% risale a prima degli anni ’80. Questo significa che la gran parte di questi edifici ha degli impianti di riscaldamento a radiatore che funzionano tramite caldaie a combustibile fossile. Se a questo aggiungiamo il fatto che solamente circa un terzo degli edifici è in ottimo stato di conservazione ne deriva che lo spreco energetico è enorme. Si tratta infatti per la maggior parte di edifici che per raggiungere e mantenere le temperature desiderate all’interno dell’abitazione è enorme hanno bisogno di un quantitativo enorme di energia.

Avendo dei consumi termici elevati è impossibile avere delle emissioni di fattori inquinanti ridotte. Gli impianti termici degli edifici sono infatti responsabili di una quota compresa tra il 50% e il 75% delle emissioni totali di CO2 nei mesi invernali nelle città italiane. Inoltre anche le emissioni di particolato PM10 sono consistenti.

Appare evidente quindi come l’Italia abbia bisogno di una vasta riqualificazione del patrimonio edilizio anche tramite meccanismi di sostegno, non ultimi quelli previsti dagli Ecobonus al 110% del DL Rilancio. Questo tipo di meccanismi è fondamentale per poter installare dei nuovi dispositivi, come le pompe di calore ad alta temperatura, in grado sia di ridurre il consumo energetico e quindi far risparmiare in bolletta, sia ridurre l’inquinamento nelle aree urbane.

Ma cosa sono le pompe di calore ad alta temperatura? A cosa servono? Quali sono in maniera particolare i loro vantaggi?

Qui di seguito abbiamo fatto il punto della situazione sulle pompe di calore ad alta temperatura con i nostri esperti.

Se invece sei già informato su questi argomenti e vuoi richiedere maggiori informazioni contattaci pure cliccando qui!

Cosa sono le pompe di calore ad alta temperatura?

Le pompe di calore ad alta temperatura si chiamano così perché riescono a far raggiungere all’acqua negli impianti di riscaldamento delle temperature più alte di quelle normali.

Considerando quanto abbiamo detto prima, i radiatori e caloriferi già presenti nelle abitazioni italiane sono di solito molto vecchi. Questo significa che sono realizzati con materiali superati e che non sfruttano al meglio l’energia termica. Potrebbe essere quindi necessario avere più potenza termica per alimentare un’impianto di riscaldamento. Questo non significa che una pompa di calore ad alta temperatura non genera risparmio ma semplicemente che utilizzare un prodotto a bassa temperatura non garantisce lo stesso livello di confort negli ambienti.

E’ proprio a questo che servono le pompe di calore ad alta temperatura dal momento che riescono a far arrivare l’acqua del riscaldamento anche ad una temperatura di 80°C. Inoltre, la tecnologia ha fatto passi da gigante rispetto a 40 anni fa: questo tipo di pompe di calore non solo raggiunge temperature più alte ma consuma anche di meno!

Una normale pompa di calore invece può arrivare a riscaldare l’acqua dell’impianto di riscaldamento fino ad una temperatura di 55° C quando lavora alla sua massima efficienza. Come puoi ben immaginare non è mai consigliato far lavorare al massimo della temperatura un dispositivo di questo tipo visto che la sua efficienza ne risentirebbe pesantemente.

Quando è PRATICAMENTE OBBLIGATORIO installare delle pompe di calore ad alta temperatura?

pompe di calore ad alta temperatura: tutto quello che c'è da sapereDalla nostra esperienza maturata sul campo, l’installazione di una pompa di calore ad alta temperatura risulta una scelta obbligata in questi due casi:

  1. l’impianto di riscaldamento è costituito da termosifoni in ghisa
  2. le tubazioni in rame non sono sufficientemente grandi per poter installare dei ventilconvettori

Possiamo quindi tranquillamente affermare che le case con impianti termici realizzati precedentemente agli anni 2000, nella maggior parte dei casi, richiedono questo tipo di pompe di calore.

Quando è conveniente installare una pompa di calore?

Le pompe di calore ad alta temperatura sono ideali per le installazioni in abitazioni in fase di ristrutturazione. Soprattutto per le case che non hanno a disposizione un utenza di gas domestico. Questo perché solitamente sono compatibili anche con le energie rinnovabili e quindi non richiedono l’allaccio a fonti di energia combustibile.

In particolare è molto conveniente installare una pompa di calore ad alta temperatura nei seguenti casi:

  • In presenza di un impianto fotovoltaico dove grazie alla produzione di energia pulita di almeno 1500 kW/anno il ritorno dell’investimento avviene in meno di 5 anni;
  • Nelle località in cui non arriva il gas naturale di città;
  • In località dove non è possibile avere ne’ gas naturale ne’ gas propano liquido;
  • Dove per ragioni di sicurezza non si voglia avere a che fare con un impianto gas domestico.

Quali sono i vantaggi delle pompe di calore ad alta temperatura?

I vantaggi più grandi di questo tipo di pompe di calore sono i seguenti:

  1. Duplice utilizzo: La pompa di calore ad alta temperatura è utilizzabile sia per il riscaldamento sia per l’acqua calda sanitaria.
  2. Alta resa: sono in grado di funzionare anche con una temperatura esterna di -20 °C garantendo anche in questa condizione acqua calda ad una temperatura di 80°C.
  3. Possibilità di usufruire di Ecobonus o incentivi, di particolare interesse ora che sta per essere approvato il DL Rilancio che contiene gli Ecobonus al 110%!
  4. Integrazione con i radiatori già presenti: la temperatura di mandata più alta (80°C) del dispositivo interno consente di integrare i radiatori già presenti nell’abitazione.
  5. Manutenzione ridotta se comparata a quella di una caldaia a pellet ed al termocamino funzionando in maniera praticamente autonoma.
  6. Energia rinnovabile: le pompe di calore possono sfruttare l’energia prodotta da altri impianti ad energia rinnovabile grazie all’impiego della tubazione flessibile.
  7. Ecologica: un pompa di calore ad alta temperatura, oltre ad avere un efficienza maggiore di una normale, permette di consumare di meno. Prova ad immaginare quali sarebbero i risultati in termini di riduzione dell’inquinamento se tutte le abitazioni utilizzassero questo dispositivo!
  8. Spazi ridotti: L’ unità esterna della pompa di calore può essere installata facilmente in spazi ridotti e non necessita di un locale dedicato.
  9. Silenzio: la pompa di calore ad alta temperatura è molto silenziosa.
  10. Igiene: una corretta installazione di questo dispositivo ti permetterà di ottenere acqua sempre pulita.

Se vuoi richiedere maggiori informazioni sue queste particolari pompe di calore contattaci pure cliccando qui!

Cosa è una pompa di calore ad alta temperatura? Come funziona? Quali sono i vantaggi?

Quanto costa?

Purtroppo non possiamo dare una risposta precisa ed univoca a questa domanda. Per poter rispondere a questa domanda infatti è necessario prima conoscere l’effettivo fabbisogno energetico della casa o dell’edificio in cui va installata.

Questo significa che dobbiamo anche capire se sono presenti, o di che tipologia sono alcuni elementi che contribuiscono a ridurre il consumo energetico. Ad esempio l’involucro edilizio, i serramenti, i radiatori o caloriferi, valutare l’esposizione al sole della casa, la zona geografica in cui si trova ecc… Come abbiamo già avuto modo di dire si tratta di fattori fondamentali per poter dimensionare correttamente una pompa di calore e fare in modo che sia conveniente!

Inoltre, tieni presenti tutte le varie detrazioni fiscali concesse dalla legge italiana: dal conto termico ai nuovissimi ecobonus 110% del DL Rilancio.

Grazie a queste misure, installare una pompa di calore ad alta temperatura potrebbe essere davvero conveniente!

Richiedici un preventivo

Come avrai capito se hai letto fino a questo punto, installare una pompa di calore ad alta temperatura non è solo conveniente dal punto di vista ecologico. Potrebbe essere un vero e proprio investimento economico qualora la pompa di calore fosse dimensionata per il fabbisogno energetico e qualora l’ impianto lo consentisse.

Noi di Valore Energia progettiamo e realizziamo soluzioni per il riscaldamento degli ambienti domestici e per la produzione di acqua calda sanitaria, garantendo prodotti di alta qualità.

Effettuare un intervento innovativo e importante come installare una pompa di calore ad alta temperatura con Valore Energia significa preservare l’ecosistema grazie all’utilizzo delle fonti rinnovabili ma soprattutto investire sul proprio futuro e sul proprio comfort. Ed allo stesso momento significa anche risparmiare!

Quindi cosa stai aspettando? Clicca qui per contattarci subito!

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Sistemi di accumulo dell’energia: tutto quello che devi sapere

Sistemi di accumulo dell’energia: cosa sono, a cosa servono e come funzionano

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Se stai leggendo questo articolo probabilmente ha già sentito parlare di sistemi di accumulo dell’energia. Magari già possiedi un impianto innovativo per generare l’energia elettrica per la tua abitazione o ufficio.

Avere a disposizione energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e sapientemente immagazzinata è sicuramente il miglior modo per risparmiare sulla bolletta. Soprattutto quando si riesce ad auto-consumare l’energia che l’impianto, fotovoltaico, eolico o entrambi riescono a produrre. L’autoconsumo è infatti il miglior ritorno economico sull’investimento che hai effettuato dal momento che questo termine significa letteralmente produrre ed utilizzare ‘in proprio’ l’energia prodotta.

Tuttavia per riuscire ad auto-consumare l’energia prodotta dal tuo impianto a fonti di energia rinnovabili sono necessari dei sistemi di accumulo dell’energia. Ecco perché ti consigliamo caldamente di pensare di installa un impianto fotovoltaico o un microeolico con batterie di accumulo.

Ma cosa sono questi sistemi di accumulo dell’energia? A cosa servono? Come funzionano?

Proviamo a spiegarlo qui di seguito sperano di fornirti tutte le informazioni utili che ti servono.

Cosa sono i sistemi di accumulo dell’energia?

Un sistema di accumulo dell’energia è un apparecchio in grado di garantire l’immagazzinamento dell’energia prodotta. L’immagazzinamento di questa energia sarà finalizzato al suo riutilizzo quando, per avverse condizioni atmosferiche o qualsiasi altro motivo, l’impianto di produzione dell’energia non riuscirà a soddisfare il fabbisogno energetico dell’edificio in cui è installato.

In sostanza quindi un sistema di accumulo dell’energia non è altro che una batteria in grado di ricaricarsi attraverso una gestione intelligente dei flussi di energia. Gestione dei flussi energetici intelligente, sia in entrata che in uscita. Una batteria accumulatore riesce infatti sia a massimizzare l’l’energia prodotta dall’impianto di produzione dell’energia stoccandola temporaneamente, sia a restituire l’energia prodotta quando l’impianto non ne produce.

Se ci rifletti un po’ è proprio questo il concetto di autoconsumo vero e proprio.

Come funziona un sistema di accumulo domestico?

Il tuo impianto di produzione dell’energia, fotovoltaico o micro-eolico che sia, durante il giorno produce energia in corrente continua. L’energia elettrica prodotta viene convertita dall’inverter presente in ogni sistema di accumulo in corrente alternata per poter essere utilizzata direttamente dalle utenze di casa.

Il sistema con cui produci l’energia elettrica utilizzando le fonti rinnovabili quindi, prima di tutto fornisce l’elettricità alle utenze domestiche nel momento del bisogno. Questa è la definizione di autoconsumo immediato e fino a qui non c’è nulla di particolarmente difficile da comprendere.

L’efficacia dei sistemi di accumulo domestici però non è tanto nel garantire un autoconsumo immediato, quanto nel garantire autoconsumi differiti. Questo significa che sono in grado di garantire l’utilizzo dell’energia anche nel momento in cui l’impianto non produce elettricità, o non ne produce a sufficienza. Come? Stoccandola nelle batterie di accumulo e rendendola disponibile al momento del bisogno.

La domotica e la gestione intelligente dei flussi energetici

Quando si parla di gestione dei flussi energetici intelligenti non si può non parlare di domotica. E’ grazie ad essa infatti che è possibile programmare ad esempio la distribuzione dell’energia auto-prodotta prima verso gli elettrodomestici, e in un secondo momento verso le batterie di accumulo dell’energia.

Ma non finisce qui, perché se le batterie sono “cariche” sarà anche possibile cedere l’energia prodotta in più . Come? Immettendola direttamente in rete attraverso loscambio sul posto” col Gse (il Gestore dei Servizi Energetici).

Per questo motivo il sistema di accumulo dell’energia dovrebbe essere sempre complementare alla domotica. Inutile accumulare l’energia se poi non viene rilasciata quando serve e viene “sprecata” pertanto, ancor prima di ricorrere a delle batterie di accumulo, assicurati di avere anche a disposizione un buon sistema di domotica per gestire al meglio l’energia che produci.

Quali sono i sistemi di accumulo dell’energia più utilizzati?

Vengono utilizzati principalmente tre tipi di batterie:

  1. batterie al piombo: sono quelle più economiche, ma durano pochissimo (2-3 anni).
  2. Accumulatore al piombo/gel
  3. batterie al litio: sono più costose, ma durano almeno quattro volte di più: 10-12 anni con circa 6.000 cicli di ricarica pertanto sono queste quelle più perfomanti in termini di costi-benefici.

Costi e benefici delle batterie

Il costo delle batterie al Litio è ancora molto variabile inoltre, quando si parla di batterie, è necessario avere un’idea delle dimensioni ottimali del sistema di stoccaggio.

Se prendiamo un esame un famiglia “standard” i suoi consumi si aggirano intorno ai 9-10 kWh di elettricità al giorno. Con un sistema di accumulo domestico da 5-6 kWh una famiglia media (3-4 persone) può garantirsi il 70-80% di autoconsumo, riducendo le bollette elettriche del 70-80% l’anno. Ovviamente questa è una media: l’autoconsumo effettivo varia molto in base ai diversi periodi dell’anno oltre che alle condizioni atmosferiche contingenti.

Un’altra cosa da valutare attentamente è il tempo di rientro dall’investimento ovvero la tempistica con la quale, il risparmio sulle bollette, riuscirà a ripagare l’investimento che hai fatto per l’impianto di produzione dell’energia.

Ma stai tranquillo, noi di Valore Energia siamo qui per questo e non ti lasceremo da solo ad affrontare queste scelte. Ti forniremo tutte le informazioni necessarie senza impegno.

Contattaci richiedendo tutte le informazioni di cui hai bisogno per avere in preventivo cliccando qui!

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Fotovoltaico o microeolico: quale conviene di più?

Per un utilizzo domestico è meglio ricorrere ad un impianto fotovoltaico o uno microeolico?

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Ricorrere alle energie rinnovabili per soddisfare le esigenze energetiche domestiche è una pratica sempre più diffusa e consigliata. Questa può anche essere considerata come la prova che la società moderna sta iniziando a prestare attenzione alla sostenibilità della sua esistenza sul pianeta Terra.

I motivi che ci spingono verso queste soluzioni più eco-sostenibili sono sia etici che economici: se da un lato c’è chi trova motivazioni filosofiche, dall’altro c’è anche a chi guarda la convenienza economica cavalcando l’onda della Green Economy o cercando di ricorrere in tutti modi agli incentivi che gli Ecobonus distribuiscono.

Solare e ed eolico  sono le energie rinnovabili che più spesso vengono sfruttate nell’impiego domestico. Sono in molti ad avere nella propria abitazione un impianto fotovoltaico o uno microeolico per ridurre i costi delle proprie bollette. E fino a qui siamo tutti d’accordo.

Ma quale è meglio dei due? Fotovoltaico o microeolico?

Sembrerebbe una domanda da un milione di dollari, in realtà come spesso accade la risposta a questa domanda è solo una: dipende. Ma da cosa dipende?

Cerchiamo di scoprire da cosa dipende la risposta alla domanda fotovoltaico o microeolico qui di seguito.

Fotovoltaico o microeolico: quale conviene? Dipende dalla posizione

Scegliere se installare un impianto fotovoltaico o uno microeolico, come puoi leggere dal titolo di questo paragrafo, è una questione di posizione: le condizioni specifiche del luogo in cui vuoi installare il tuo impianto ad energie rinnovabili saranno determinanti nella scelta. In particolare il nostro consiglio in questi casi è quello di ricorrere ad analisi di esperti come noi di Valore Energia che provvedano ad un esame direttamente “sul campo” per comprendere quale delle due alternative è la migliore per il tuo caso specifico.

Generalizzando, è comunque possibile rispondere che in un paese come l’Italia, dove l’esposizione solare è costante e mediamente intensa per quasi tutto l’anno, il solare convenga più dell’eolico. Tuttavia in alcune zone particolarmente ventose, potrebbe convenire il microeolico.

Fotovoltaico vs microeolico

Qui di seguito abbiamo cercato di confrontare i due sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili individuando categorie oggettive che non tengano quindi conto del luogo in cui vengono installati. Questo per cercare di andare un po’ più a fondo nell’analisi di questi due sistemi.

  1. Necessità di manutenzione: i pannelli fotovoltaici generalmente richiedono una manutenzione più semplice e molto più occasionale. Mentre le turbine devono essere monitorate con frequenza oltre ad essere molto più esposte a danni e malfunzionamenti, gli impianti fotovoltaici richiedono soltanto una pulizia periodica dei moduli, ottenibile con semplici ed economici interventi.
  2. Efficienza energetica: l’intensità del vento necessaria a far funzionare un impianto micro-eolico è delimitata all’interno di un range preciso. Valori al di sopra o al di sotto di questo range non metteranno in funzione la turbina, che si troverà ad essere ferma per periodi di tempo prolungati. I pannelli fotovoltaici invece non presentano questo problema, essendo in grado di funzionare con tutte le condizioni meteorologiche. Infine prevedere la quantità di energia generata dal sole  è più facile visto che è nettamente più costante rispetto al vento.
  3. Burocrazia: La burocrazia ridotta e i tempi di installazione più brevi sono due delle ragioni che rendono il solare una delle energie rinnovabili più diffuse nel nostro paese perché le turbine eoliche necessitano di un iter di approvazione molto più lungo e complesso.

La terza via: fotovoltaico più microeolico

Leggendo quanto abbiamo scritto fino a qui, l’impressione che se ne ha, è che il fotovoltaico sia quello generalmente più conveniente. Generalmente perché, come non ci stancheremo mai di ripetere, molto dipende dalla posizione in cui lo installerete dal momento che le eccezioni di posti molto ventilati e con poca esposizione al sole non sono poi così difficili da trovare.

Tuttavia sta prendendo piede una terza via, quella “mista”, che prevede l’installazione di un impianto ibrido tra fotovoltaico ed eolico che si avvale di entrambe le fonti. Questo tipo di impianti di ultima generazione è veramente fenomenale dal momento che la possibilità di integrare fotovoltaico e micro-eolico offre dei vantaggi sicuramente maggiori!

L’idea alla base di questa integrazione fra eolico e fotovoltaico infatti è quella di garantire una produzione energetica più continuativa: quando uno dei due non funziona o non è sufficiente per il fabbisogno energetico richiesto, subentra l’altro

Quello che stiamo cercando di dirti quindi è che se per produrre energia per la tua abitazione o ufficio utilizzi un impianto fotovoltaico ed uno micro-eolico potresti avere energia tutto l’anno dal momento che i due impianti funzionerebbero alternativamente senza problemi!

Conclusioni

A questo punto dovresti avere tutti gli elementi necessari a tua disposizione per capire se ti conviene installare un impianto fotovoltaico o uno microeolico. In ogni caso, i fattori da considerare nella scelta sono molti!

Perciò ti consigliamo caldamente di consultare sempre degli esperti come noi prima di fare la tua scelta!

A questo proposito puoi contattarci tranquillamente cliccando qui!

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Ecobonus 110%: come migliorare la classe energetica di 2 livelli

Alla scoperta delle soluzioni possibili per migliorare la classe energetica di un edificio di 2 livelli per poter accedere all’Ecobonus 110%

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Il tanto annunciato DL Rilancio sta per essere approvato dal Senato, dopo essere a sua volta stato modificato ed approvato alla Camera dei Deputati. Nonostante quindi ancora non sia stato convertito in legge, appaiono chiari alcuni dei suoi contenuti, in particolare quelli legati agli Ecobonus al 110%.

Tra le altre cose relative a queste nuove detrazioni fiscali i requisiti per accedervi non hanno subito grosse modifiche. Appare ormai certo che per poter usufruire di queste detrazioni fiscali sia necessario migliorare la classe energetica di un edificio di almeno 2 livelli.

Del resto, noi di Valore Energia, abbiamo già scritto molto a riguardo di questi nuovi Ecobonus, come avrete avuto modo di leggere fra le nostre pagine. Comprendiamo tuttavia che la mancanza delle linee guida dell’Agenzia delle Entrate, dovuta al fatto che il DL non è ancora stato convertito in legge, possa generare confusione in molti di voi.

Se da un lato appare chiaro che si debba migliorare la classe energetica e che siano previsti degli interventi trainanti, dall’altro i lavori da sostenere per poter aumentare la classe energetica di almeno due livelli sono diversi. A questo proposito puoi consultare la nostra guida su come individuare la classe energetica cliccando qui. Specie per quegli edifici che hanno una APE (attestato di prestazione energetica) che li colloca al livello G ed F.

Abbiamo quindi cercato di fare il punto della situazione sugli interventi da sostenere che possono migliorare la classe energetica di un edificio con i nostri esperti. In questo modo abbiamo tentato di fare un po’ di chiarezza a riguardo, per chi, come te, ha molta confusione in testa.

Se non vuoi perderti le ultime informazioni a riguardo iscriviti alla nostra newsletter o contattaci cliccando qui!

Cosa significa migliorare la classe energetica di un edificio?

Prima di andare a individuare con esattezza quali sono gli interventi per migliorare la classe energetica di un edificio è necessario fare una breve premessa.

La classe energetica di un edificio è una scala con la quale viene identificato il consumo energetico dello stesso. Più la classe è alta, più significa che l’edificio consuma meno energia per riscaldarsi o raffreddarsi ma anche per alimentare gli apparecchi elettrici al suo interno. Consumando meno energia, quindi avvalendosi anche di fonti rinnovabili per produrla, è in grado di ridurre le emissioni di CO2 e quindi ridurre l’inquinamento. La classe energetica più performante è la A4 e quella meno performante è la G.

Gran parte degli edifici italiani, indipendentemente dal fatto che siano abitazioni private o condomini, rientra nella classe G o F. Questo perché si tratta di edifici di vecchia costruzione, nei quali praticamente non c’è isolamento termico o comunque dove non si ricorre alle energie rinnovabili per il proprio fabbisogno termico ed elettrico.

Migliorare la classe energetica di un edificio quindi, significa ad esempio portare un edificio di classe G o F ad esempio, ad una classe energetica A o maggiore. Per incentivare questa buona pratica quindi, il governo onte ha deciso di emanare il DL Rilancio, all’interno del quale sono previsti degli incentivi economici non indifferenti per il miglioramento energetico degli edifici.

Ovviamente, più la classe energetica è bassa, più interventi saranno necessari per migliorarla. Inoltre non è affatto detto che gli interventi sostenuti su di un edificio si possano replicare anche su di un altro della stessa classe energetica.

Quali sono quindi i migliori interventi da realizzare per renderli di classe energetica superiore, se non A, almeno sufficiente per ottenere le detrazioni fiscali?

Scopriamolo qui di seguito.

Cappotto termico per migliorare classe energeticaMigliorare la classe energetica per rientrare nell’Ecobonus 110%

Se si vuole raggiungere la classe A partendo da una classe bassa, è quindi chiaro che non basta intervenire solo su di un ambito ma occorrerà intervenire più pesantemente. Non basterà quindi intervenire sull’isolamento termico, ma occorrerà intervenire anche ad esempio sull’impianto di riscaldamento oppure su quello di produzione dell’energia elettrica.

In pratica, se si parte da una classe energetica come la F e la G occorre realizzare almeno due dei seguenti interventi:

  1. un isolamento a cappotto, eliminare i ponti termici, sostituire i vetri con vetri tripli.
  2. produrre l’energia con fonti rinnovabili migliorando così l’efficienza energetica dell’edificio.
  3. sostituire l’impianto di riscaldamento con uno a pompa di calore ed a pannelli a pavimento, o comunque a bassa temperatura per migliorare l’efficienza termica di un edificio.

Messo in chiaro quanto sopra, a questo punto sarà un professionista del settore, come quelli di Valore Energia, ad indicarvi gli interventi più adatti nel vostro caso specifico. Ovviamente dopo aver svolto gli opportuni calcoli per verificare che la soluzione prospettata consenta effettivamente di raggiungere la classe energetica desiderata e tenendo conto anche di quelle che sono le vostre esigenze/abitudini.

A questo punto, tenendo conto del costo dei materiali e della manodopera, vi verrà presentato un preventivo tramite il quale potrete valutare l’opportunità o meno di eseguire gli interventi di ristrutturazione/riqualificazione.

A questo proposito non esitare a contattarci cliccando qui!

Interventi migliorativi della classe energetica: involucro edilizio

Quello di intervenire sull’involucro edilizio è sicuramente uno dei modi migliori per migliorare la classe energetica di un edificio. Uno dei motivi per cui lo è anche la facilità di esecuzione dell’intervento. I materiali dei vecchi edifici possono infatti essere facilmente integrati, o addirittura sostituiti con dei materiali isolanti opportuni.

Realizzare un cappotto termico infatti implica applicare un involucro ci materiale isolante alle superfici dell’edificio, sia interne che esterne. Quest’ultimo caso è l’opzione migliore.

Per usufruire del Superbonus l’intervento di isolamento termico di superfici opache verticali e orizzontali dovrà riguardare oltre il 25% della superficie della facciata del condominio o dell’edificio unifamiliare.

La spesa massima da portare in detrazione, o trasformare in credito di imposta da cedere a terzi, è di 60.000 euro per ogni unità immobiliare. I materiali per l’isolamento devono rispettare i requisiti antincendio e i CAM, ovvero i Criteri Ambientali Minimi.

In questa categoria di interventi rientra anche la sostituzione degli infissi. In particolare di quelli con vetri singolo con quelli a vetri doppi o tripli a bassissima trasmittanza termica. Sono proprio gli infissi infatti ad essere uno dei punti deboli dell’isolamento termico di un edificio.

migliorare l’Efficienza energetica di un edificio

migliorare classe energetica microeolicoPer migliorare l’efficienza energetica di un edificio quindi, almeno potenzialmente migliorare la classe energetica di 2 livelli, gli interventi sono sostanzialmente 3, i seguenti.

  1. Avvalersi della tecnologia fotovoltaica. Grazie a questa tecnologia è possibile trasformare le radiazioni solari in energia elettrica. Gli impianti fotovoltaici con accumulo garantiscono la produzione di elettricità “green” con la possibilità di accumularla in una batteria per poi sfruttarla anche durante le ore notturne. . L’aumento di classe energetica con fotovoltaico può essere importante, con un incremento di due o più categorie.
  2. Sfruttare l’energia eolica: E’ possibile, qualora le condizioni climatiche e morfologiche lo consentano, avvalersi anche dell’energia del vento per produrre energia elettrica. Inoltre alternativa è possibile integrare gli impianti fotovoltaici con quelli microeolici in modo da garantirsi una costante produzione di energia, sia con il tempo bello che quando è nuvoloso, sia di giorno che di notte. Quest’ultima è una soluzione che permette di coprire fino all’80% del fabbisogno energetico senza più dipendere dalla tradizionale rete elettrica
  3. Impianti di domotica residenziale: per ottenere il massimo dell’efficienza energetica è anche necessario amministrarla in modo ottimale. E’ proprio a questo che servono i sistemi di domotica residenziale. Questi sono infatti in grado di gestire i consumi elettrici in modo ottimale e automatizzato premettendo di raggiungere elevati standard qualitativi e di risparmiare il più possibile. Per questo motivo anche questi interventi possono migliorare la classe energetica di un edificio.

Efficienza termica degli Impianti di casa

fotovoltaico per migliorare classe energeticaGli impianti collegati all’efficienza termica di un edificio sono quelli di riscaldamento, acqua calda sanitaria e raffrescamento. E per questo tipo di impianti esistono diverse soluzioni: pompa di calore, solare termico, impianto a pavimento. Proviamo ad esaminare approfonditamente questi interventi qui di seguito.

  • Miglioramento del riscaldamento: per migliorare il riscaldamento di un edificio è possibile intervenire in diversi modi. Potresti sostituire una vecchia caldaia con una più moderna ad alta efficienza. Oppure potresti sostituirla con una pompa di calore. Potresti anche pensare di integrare un sistema a solare termico al tuo attuale impianto di riscaldamento.
  • Produzione acqua calda sanitaria: Avere acqua calda sanitaria comporta un notevole dispendio di energia, soprattutto durante l’inverno. Ecco quindi una pompa di calore potrebbe ridurre notevolmente il consumo di energia elettrica. Anche un solare termico, il cui scopo principale è quello di produrre acqua calda sanitaria potrebbe servire al tuo scopo. Per non parlare della possibilità di integrare solare termico e pompa di calore, una possibilità che ti permetterà in pratica di ridurre a 0 il consumo di energia per produrre acqua calda sanitaria.
  • Raffrescamento: per quanto riguarda il raffrescamento potresti invece pensare di installare un impianto a pavimento. Si tratta di una soluzione che non solo ti permetterà di mantenere una temperatura fresca e costante durante tutta l’estate ma che durante l’inverno ti permetterà anche di riscaldarti dal momento che per forza di cose sarà collegato alla pompa di calore oppure al solare termico. In questo caso però l’intervento di ristrutturazione è piuttosto consistente. In alternativa potresti ricorrere a dei sistemi di climatizzazione che connessi opportunamente al fotovoltaico e/o microeolico non consumeranno praticamente nulla!

Conclusioni

Ricordiamo che le classi energetiche possono essere differenti a seconda della prestazione che attestano: climatizzazione invernale, estiva, produzione di acqua calda sanitaria.

Nel caso in cui i propri consumi segnalino una classe energetica molto sfavorevole, conviene intervenire quanto prima per risparmiare. Inoltre, intervenire in questo senso ora che gli Ecobonus stanno per essere approvati è sicuramente conveniente!

Come avete visto però gli interventi che si possono sostenere per migliorare la classe energetica di un edificio sono molteplici. Alcune volte sarà possibile effettuare proprio quelli che desiderate voi, altre volte no. Le variabili in gioco sono tantissime e qualche intervento potrebbe essere davvero conveniente, qualche altro no. Meglio quindi affidarsi a degli esperti del settore come noi, che tra le altre cose siamo anche specializzati in cessione del credito e sconto in fattura!

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Il raffrescamento a pavimento funziona davvero?

Cos’è il raffrescamento a pavimento? Come funziona? Perché conviene? Scoprilo nel nostro approfondimento!

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Siamo solo agli inizi dell’estate ma il caldo è già insopportabile. Un caldo che ci costringe a dover ricorrere sempre a nuovi sistemi per poter vivere serenamente dentro casa o in ufficio senza squagliarci. Ed il raffrescamento a pavimento è una delle ultime tendenze in questo settore!

In realtà il raffrescamento a pavimento non è affatto un ultimo ritrovato tecnologico, quanto piuttosto si tratta di una riscoperta di un’antica tecnica. Ad esempio i Romani erano soliti alimentare i loro ambienti con acqua calda e fredda alternativamente. In questo modo riuscivano a riscaldare o raffreddare gli ambienti termali.

Oggi quindi questa tecnologia viene riscoperta ed a ragione. Si tratta infatti di una soluzione che è molto efficace e riesce anche a garantire un grande risparmio energetico.

Ma come funziona un sistema di raffreddamento a pavimento? Quali sono i suoi vantaggi?

Abbiamo cercato di rispondere a queste domande interpellando i nostri esperti che ci hanno fornito le spiegazioni che troverete più avanti.

Se invece siete già a conoscenza di questi sistemi di raffrescamento e siete interessati ad installarli cliccate qui per mettervi in contatto con i nostri consulenti.

Impianto di raffrescamento a pavimento: cosa è?

Probabilmente, interessandoti al mondo degli impianti a pavimento, ti sarà capitato di imbatterti in quelli di riscaldamento. Questi ultimi infatti, soprattutto a partire dagli anni 2000 hanno conosciuto un vero e proprio boom. Ma cosa c’entrano con gli impianti di raffrescamento a pavimento?

Presto detto. Si tratta di impianti che praticamente funzionano alla stessa maniera. A cambiare è solamente la temperatura dell’acqua che circola all’interno delle tubature che compongono l’impianto al di sotto della pavimentazione. Questo significa di fatto che un impianto a pavimento può svolgere due funzioni: raffreddamento e riscaldamento a seconda della stagione e delle necessità di chi vive l’edificio in questione.

Nel periodo estivo infatti, le case o gli edifici che frequentiamo, sono soggetti ad importanti accumuli di calore all’interno dei loro spazi abitativi. Per difendersi da questi accumuli solitamente si ricorre al classico condizionatore. Sicuramente è un ottimo strumento, tuttavia comporta un non trascurabile dispendio energetico. Inoltre, specie se l’ambiente da cui si proviene è molto caldo, è difficile resistere alla tentazione di accenderlo al massimo della sua potenza con tutte le conseguenze del caso sulla nostra salute.

Grazie al raffrescamento a pavimento invece, non si è soggetti a bruschi sbalzi di temperatura come avverrebbe qualora si sfruttassero flussi d’aria. L’acqua che circola all’interno delle serpentine ha una temperatura inferiore a quella dell’ambiente. Siccome il calore passa sempre da un corpo più caldo ad uno più freddo, il calore dell’ambiente da raffreddare verrà passato al pavimento prima, ed alla serpentina poi, che lo assorbirà. L’effetto quindi che si verrà a creare è quello di raffreddare l’ambiente in questione.

Raffrescamento a pavimento: pro e contro

Il pro più grande dei raffrescamenti a pavimento è senza dubbio quello di poter svolgere una duplice funzione. D’inverno infatti può essere utilizzato lo stesso impianto a pavimento per riscaldare gli ambienti, d’estate invece per raffrescarli. Ovviamente questo comporta anche un notevole risparmio energetico come avremo modo di approfondire più avanti.

Come dicevamo poco più sopra inoltre, il raffrescamento a pavimento permette di rinfrescare gli ambienti senza flussi d’aria. Sono proprio questi flussi d’aria ad infastidirci ed a procurarci brutti mal di testa o mal di collo. Inoltre devi considerare anche che muovendo l’aria, il condizionatore muove anche la polvere che è depositata sulle superfici. Cosa che non propriamente ideale dal momento che queste polveri, nel lungo periodo possono nuocere.

Come avrai intuito quindi, il sistema di raffrescamento a pavimento non ha controindicazioni di questo genere.Tuttavia il raffrescamento a pavimento non ha solo i pro, ma ha anche dei contro.

Il più grande svantaggio di questo sistema riguarda il caso in cui si verifichi un guasto all’impianto. Si tratta di inconvenienti che non solo non sono facilmente rilevabili ma che per risolverli potrebbe essere necessario spendere diversi soldi. Questo perché per potrebbe essere necessario svolgere una quantità consistente di lavori dal momento che dovrai necessariamente rimuovere una porzione di pavimento, a seconda dei casi più o meno grande.

Per questo motivo, se deciderai di installare un impianto di questo tipo è sempre bene rivolgersi a delle ditte esperte come la nostra. Solo così avrai la garanzia di lavori eseguiti a regola d’arte e duraturi nel tempo. Contattaci cliccando qui!

accorgimenti utili

Prima di effettuare la realizzazione di un impianto di raffrescamento a pavimento è bene valutare gli standard energetici dell’edificio in cui lo si vuole applicare.

Questa infatti è una tecnologia che funziona al meglio quando non ha a che fare con sbalzi di temperatura pronunciati: sia in inverno che in estate. Pertanto l’edificio in questione deve essere ben isolato dal punto di vista termico grazie a degli infissi e soprattutto al cappotto termico adeguato. Altrimenti rischierete che casa vostra si riscaldi più rapidamente di quanto si raffreddi o viceversa!

Un altro accorgimento cui prestare attenzione è quello di installare un sistema di deumidificazione dell’ambiente. Questo perché se c’è parecchia umidità, questa potrebbe condensarsi quando si abbassa la temperatura dell’ambiente. Solo così è possibile scongiurare la formazione di condensa e di tutti i problemi ad essa connessi.

Costi di un impianto di raffrescamento a pavimento: la convenienza

Come potrai facilmente immaginare, installare una serpentina all’interno della quale far scorrere l’acqua al di sotto del pavimento ha un costo maggiore rispetto all’impianto a radiatori. Un costo che all’incirca è del 30-40% in più ma che siamo certi che si ripagherà dal momento che si tratta di un sistema che funziona sia d’inverno che d’estate.

Il costo di funzionamento di un impianto a pavimento caldo-freddo infatti è sensibilmente più basso rispetto all’utilizzo dei condizionatori. Se volessimo fare un confronto ipotizzando un condizionatore in ogni ambiente, il risparmio annuo sarebbe almeno del 25-30%.

Conclusioni

Installare un sistema di riscaldamento – raffreddamento a pavimento è quindi un ottimo modo per avere sempre una temperatura gradevole all’interno della propria abitazione o ufficio. Inoltre è un sistema che ti permetterà di risparmiare notevolmente in bolletta qualora le condizioni per il suo funzionamento sono rispettate alla perfezione.

Se vuoi maggiori informazioni contattaci cliccando qui oppure seguici su facebook!

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Solare Termico e pompa di calore: un’accoppiata vincente

La soluzione per avere acqua calda sanitaria in modo efficiente ed ecologico? Abbinare il solare termico e pompa di calore

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Se stai cercando di capire come mai solare termico e pompa di calore siano una soluzione ottimale per ottenere sempre acqua calda sanitaria sei nel posto giusto. Tuttavia, prima di spiegare perché facciamo un passo indietro.

La pompa di calore è senza dubbi la tecnologia su cui puntare se vuoi rendere confortevole la tua abitazione o l’edificio in cui si trova la tua azienda. La pompa di calore infatti ti permetterà di avere tramite lo stesso impianto, riscaldamento invernale, climatizzazione estiva e  acqua calda sanitaria. Il tutto, specie se è integrata ad un sistema fotovoltaico, sfruttando energia rinnovabile e quindi facendoti risparmiare notevolmente sulla bolletta.

Abbinare solare termico e pompa di calore, tuttavia è ancora più conveniente. Una convenienza che potrebbe portare ad avere un edificio che praticamente non consuma energia visto che riuscirà a soddisfare quasi totalmente il suo fabbisogno energetico grazie alle energie rinnovabili.

Ma come è possibile ottenere ciò? Come funziona questa accoppiata fra solare termico e pompa di calore?

Abbiamo chiesto delle spiegazioni a riguardo ai nostri tecnici specializzati nell’installazione di pompe di calore e impianti solari termici. Speriamo che queste spiegazioni possano esserti di aiuto e che chiariscano almeno in parte il funzionamento di questi due sistemi combinati assieme.

La particolarità della pompa di calore

Come abbiamo già avuto modo di spiegare all’interno di queste pagine, la pompa di calore è in grado di sfruttare l’energia termica dell’aria. Questo dispositivo in pratica trasferisce questa energia termica, o calore, che è presente nell’aria ad un particolare liquido o gas presente nella pompa di calore.

Questo gas o liquido “caldo” viene in seguito compresso, operazione che sua volta ne aumenta la temperatura. Solo in seguito viene immesso all’interno del circuito di riscaldamento riuscendo così riscaldare l’abitazione o l’acqua calda sanitaria.

Come avrai intuito quindi la pompa di calore è un dispositivo che già di per sé  è in grado di ridurre i costi sostenuti dal momento che non ha quasi bisogno di energia elettrica per funzionare. L’energia elettrica utilizzata serve quasi unicamente ad azionare il compressore ed altri dispositivi complementari.

Inoltre la pompa di calore riesce ad adeguare automaticamente il fabbisogno termico richiesto grazie alla tecnologia inverter, evitando così ulteriori sprechi di energia.

Fotovoltaico e Pompe di Calore: come funziona quest’ accoppiata vincente?

L’integrazione tra pannelli solari termici e pompe di calore viene realizzata solitamente con un scopo. Ovvero quello di utilizzare l’energia solare per incrementare le prestazioni della pompa di calore.

Come potrai intuire, il consumo di energia elettrica usata dalla pompa di calore per il suo funzionamento in questo caso viene praticamente azzerato. Questo perché il liquido da scaldare, grazie all’energia incamerata dal pannello solare termico, ha già un temperatura alta e quindi non ha bisogno di essere scaldato ulteriormente.

Quando si abbina solare termico a pompa di calore si riesce a massimizzare lo sfruttamento della fonte solare rinnovabile in due modi: in maniera diretta ed indirettaScopriamo qui di seguito la differenza fra le due tipologie di impianto solare termico e pompa di calore in maniera un po’ più approfondita.

Sistema integrato solare termico e pompa di calore diretto

I sistemi diretti si chiamano così perché integrano il circuito del pannello solare termico direttamente con la pompa di calore.

Il sole riesce a riscaldare il fluido presente nei pannelli solari termici, che è lo stesso che viene utilizzato dalla pompa di calore per riscaldare l’acqua calda sanitaria. Possiamo quindi dedurre che il consumo di energia elettrica che la pompa di calore utilizzava per comprimere il fluido in modo da aumentarne la temperatura viene ridotto drasticamente. Il fluido infatti è già caldo di suo grazie all’apporto del pannello solare termico!

Il sistema integrato solare termico e pompa di calore di tipo diretto dipende però tantissimo dalle condizioni ambientali ma anche da altri fattori. Questo che abbiamo appena descritto infatti è un meccanismo imperfetto dal momento che potrebbe portare al sovradimensionamento del collettore solare. Sovradimensionamento che sarebbe particolarmente evidente durante i mesi estivi dato che porterebbe ad una riduzione delle prestazioni dell’impianto.

Sistema integrato solare termico e pompa di calore INdiretto

I sistemi indiretti invece si chiamano così perché il circuito solare con la relativa sezione termica sono separati fra di loro.

In questo caso quindi il calore incamerato dal pannello solare termico dovrò essere scambiato con quello, minore, del liquido che poi circolerà nell’impianto della pompa di calore. Questo scambio di calore è continuo e fa sì che il liquido del circuito della pompa di calore venga scaldato senza consumo di energia elettrica, semplicemente prendendo il calore dal pannello solare termico.

Il principio rimane quindi sempre lo stesso. Ovvero quello di sfruttare il calore della parte termica in modo da non dover riscaldare ulteriormente il liquido all’interno del circuito della pompa di calore. Meccanismo che, come abbiamo visto poc’anzi è sempre volto a ridurre il consumo di energia elettrica.

Conclusione

Integrare questi due tipi di impianti quindi serve sostanzialmente a “truccare”, quindi aumentare, le prestazioni della pompa di calore.

Realizzare un impianto solare termico integrandolo ad un pompa di calore quindi è molto conveniente! Talmente conveniente che potresti puntare ad ottenere un edificio che per la produzione di acqua calda utilizza solo energie rinnovabili.

Inoltre questo intervento di efficientamento energetico, potrebbe rientrare in uno di quelli previsti dalle agevolazioni fiscali del governo italiano!

Cosa aspetti quindi a realizzarlo?

Contattaci immediatamente compilando il form se vuoi ricevere maggiori informazioni a riguardo!

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Quando scegliere il solare termico a circolazione naturale o forzata?

Solare Termico: circolazione naturale o forzata? Facciamo il punto su quando conviene scegliere una piuttosto che l’altra

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Se stai cercando di capire se ti conviene installare un impianto solare termico a circolazione naturale o a circolazione forzata allora sei nel posto giusto!

Probabilmente se sei qui, allora sei già consapevole di cosa sia un impianto solare termico. Questo tipo di impianti è davvero vantaggioso dal momento che ti permette di avere acqua calda ed un sistema di riscaldamento efficace facendoti risparmiare sulla bolletta sfruttando energia rinnovabile. Quale? Quella solare!

A questo punto quindi stai cercando di capire se ti conviene installare un impianto solare a circolazione naturale oppure uno a circolazione forzata. Per capire quando conviene uno o l’altro è necessario fare una panoramica d’insieme del loro funzionamento.

Per questo abbiamo chiesto ai nostri esperti di efficientamento energetico di spiegarci a grandi linee quando scegliere la circolazione naturale e quando quella forzata.

In questo modo speriamo di chiarirti un po’ le idee a riguardo prima di rivolgerti a degli esperti del settore, cosa che ti consigliamo comunque di fare. A questo proposito non esitare a contattarci cliccando qui!

Pronto quindi a scoprire quando scegliere la circolazione naturale e quando quella forzata?

Allora prosegui nella lettura!

Come funziona un impianto solare termico?

Il funzionamento di un impianto di questo tipo è piuttosto semplice dal momento che sfrutta il calore irraggiato dal sole catturandolo tramite i pannelli solari di cui è composto. Sarà proprio questo calore a riscaldare un fluido, che, scorrendo attraverso una serpentina cederà a sua volta il il proprio calore all’acqua contenuta in un serbatoio.

A questo punto, una volta accumulato abbastanza calore, questo potrà essere utilizzato per due funzioni: per riscaldare l’acqua sanitaria domestica, oppure per affiancare il riscaldamento domestico tramite un sistema che viene definito “combinato”.

Qual’è la differenza fra circolazione naturale o forzata di un impianto solare termico?

Quando si parla quindi di circolazione naturale o forzata di un impianto solare termico ci si riferisce alla modalità con la quale questo fluido circola all’interno della serpentina. Qui di seguito vediamo meglio il loro funzionamento in modo da spiegare meglio la differenza che c’è fra i due sistemi.

Circolazione naturale di un solare termico: come funziona?

In questo tipo di impianti solari termici la circolazione tra il pannello solare ed il serbatoio di accumulo avviene grazie al principio di gravità. Dal momento che non si usano altri tipi di dispositivi, ma solamente delle leggi fisiche presenti in natura si dice appunto naturale.

Il fluido infatti riscaldandosi all’interno del collettore diventa più leggero del fluido freddo che si trova all’interno del serbatoio. E’ proprio questa differenza di densità a far sì che si instauri una circolazione naturale.

Il fluido riscaldato cede il suo calore all’acqua contenuta nel serbatoio raffreddandosi. A questo punto torna ad essere più pesante e ricade nel punto più basso del circuito del pannello solare. Negli impianti a circolazione naturale il serbatoio si deve trovare quindi in un punto più alto del pannello solare.

Come funziona un impianto solare termico a circolazione naturale?

Come funziona un solare termico a circolazione forzata?

In questo tipo di impianti la circolazione tra collettore e serbatoio di accumulo è forzata dalla presenza di una pompa di circolazione. L’impianto solitamente è formato da un pannello solare a sè stante che a sua volta è connesso ad un serbatoio localizzato nell’edificio. All’interno del circuito solare si trova acqua o un fluido con uno speciale antigelo.

La pompa di circolazione del circuito solare termico è attivata da un regolatore differenziale di temperatura. In particolare la pompa si attiva quando la temperatura del collettore è maggiore della temperatura di riferimento impostata nel serbatoio. A questo punto, tramite uno scambiatore di calore, il calore del serbatoio viene trasferito all’acqua sanitaria.

Come funziona un impianto solare termico a circolazione forzata?

In ogni caso, se dovessi avere qualche dubbio in merito al funzionamento di un solare termico a circolazione naturale oppure su quello a circolazione forzata, non esitare a contattarci cliccando qui!

Quando scegliere la circolazione naturale e quando quella forzata per un solare termico?

Dopo aver esaminato come funzionano le due tipologie di impianti solari termici cerchiamo quindi di spiegare quando è opportuno scegliere uno piuttosto che l’altro.

Quando scegliere la circolazione forzata

E’ opportuno scegliere un impianto solare termico a circolazione forzata quando non è possibile porre il serbatoio di accumulo in posizione sopraelevata rispetto al collettore. D’altronde, come puoi facilmente immaginare, se il serbatoio non è più in alto non è possibile sfruttare il principio di gravità.

In questi casi quindi è necessario dotare il circuito dell’impianto di alcuni dispositivi aggiuntivi come una pompa di circolazione in grado di movimentare il fluido nel verso giusto, una valvola di ritorno che non permetta in nessun caso l’inversione del verso di circolazione ed una centralina di controllo con appositi sensori che permetta di ottimizzare il sistema.

Uno dei vantaggi principali di questo sistema è quello di avere una notevole libertà in fase di progettazione dal momento che questo tipo di sistema si adatta a qualsiasi condizione climatica. Si ricorre quindi a questo tipo di solare termico soprattutto in zone in cui le temperature sono molto rigide come ad esempio in montagna.

Tuttavia, nelle aree non soggette a particolare rigidità, l’utilizzo di questo sistema potrebbe comportare un maggiore dispendio di energia e quindi incidere in misura minore sui risparmi in bolletta.

Quando scegliere la circolazione naturale

Per quanto riguarda il solare termico a circolazione naturale è preferibile installarlo in tutti gli altri casi non suggeriti per quello a circolazione forzata. Sempre che, ovviamente, sia possibile installare il serbatoio in una posizione più alta rispetto al pannello solare termico.

Questo perché questo sistema ha una circolazione del fluido che sfrutta la convezione. Questo significa che sfrutta il fatto che il fluido, riscaldandosi, diventa più leggero e quindi sale verso l’alto, spingendo così il fluido più freddo e quindi più pesante verso il basso. Quest’ultimo a sua volta verrà riscaldato una volta raggiunto il livello più basso quindi diventerà più leggero e risalirà verso l’alto. In parole povere questo meccanismo è lo stesso che avviene quando bolle l’acqua che scaldiamo prima di cuocere la pasta.

In questo caso però, quando un liquido scaldato raggiunge il livello più alto però, cede il proprio calore all’acqua sanitaria che quindi si riscalda e può essere usata per i propri scopi.

Il fluido quindi non ha bisogno di apporto di ulteriori forze per circolare, ma sfrutta dei principi della fisica. Questo comporta un notevole vantaggio rispetto a quello a circolazione forzata. Infatti in questo sistema praticamente non esiste consumo elettrico da parte della pompa di circolazione visto che in questo tipo di impianti non è presente!

Tuttavia la circolazione naturale risulta essere molto più sensibile agli sbalzi di temperatura, specie quando questa scende molto. Pertanto non è sempre detto che sia questo il sistema più adatto a te!

Conclusioni

Se hai letto fino a questo punto quindi dovresti avere ben chiare quali sono le differenze e quindi anche aver capito, almeno in linea di principio, quando scegliere un impianto solare termico a circolazione naturale o forzata.

In ogni caso si tratta di valutazioni che non dovresti fare tu, ma che dovresti prendere solo dopo esserti consultato con un esperto.

A questo proposito quindi non esitare a contattarci!

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Ventilazione meccanica controllata (VMC), tutti i vantaggi

Quali sono i vantaggi principali della ventilazione meccanica controllata?

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La tecnologia a ventilazione meccanica controllata è l’unica a garantire un adeguato ricambio d’aria nei locali all’interno di edifici. Grazie a questa tecnologia non dovrai più aprire le finestre per cambiare l’aria e questa, soprattutto d’inverno, è una bellissima notizia!

Il sistema a ventilazione meccanica controllata è facilmente installabile sia su edifici esistenti che su edifici in costruzione. Si tratta di un sistema che può essere inquadrato anche in un’ottica di riqualificazione energetica degli edifici, una notizia che sicuramente ti farà piacere sentire vista l’imminente approvazione degli ecobonus 110%.

Se vuoi approfondire il discorso del sistema di ventilazione meccanica controllata scoprendone i vantaggi allora sei nel posto giusto. Abbiamo infatti chiesto ai nostri esperti di fare il punto sul perché si dovrebbe installare un sistema di ventilazione controllata e su quali vantaggi comporta un sistema di questo tipo. Ovviamente però, prima di parlare di questo è necessario fare una breve panoramica sul funzionamento di questo impianto di ventilazione.

Se sei già al corrente dei suoi vantaggi e vuoi passare direttamente all’installazione di questo impianto allora contattaci subito per richiedere un preventivo!

Perché è importante un corretto ricircolo dell’aria?

Le attuali normative vigenti nel settore dell’edilizia impongono la realizzazione di strutture sempre più coibentate. Questo per favorire l’isolamento termico di un edificio, isolamento che serve a ridurre la dispersione di calore.

Si tratta di una pratica senza dubbio positiva visto che grazie ad essa si riduce lo spreco di energia utilizzata per riscaldare o raffrescare un ambiente. Una tecnica che se abbinata a sistemi come le pompe di calore può dare dei risultati incredibili! Tuttavia anche una casa, proprio come la pelle del nostro corpo, ha bisogno di respirare se si voglio evitare spiacevoli inconvenienti come muffe ed umidità.

Se fino a qualche tempo fa, l’unica soluzione per risolvere questo problema era spalancare le finestre, che specialmente in inverno significava disperdere una quantità enorme di calore, grazie ai sistemi di ventilazione meccanica non è più così.

Come funziona le ventilazione meccanica controllata?

Questo sistema, come avrai già capito è particolarmente innovativo dal momento che riesce permettere un continuo scambio di aria tra esterno ed interno dell’edificio.

Questo scambio è possibile grazie a delle condotte installate all’interno dell’edificio, che fanno in modo, attraverso dei particolari dispositivi, di immettere l’aria pulita nei cosiddetti locali nobili. Questi sono i locali di un edificio nei quali non si producono inquinanti, quindi non nella stanza della caldaia ma ad esempio in stanze come il soggiorno o la camera da letto.

Prima di essere immessa all’interno dell’edifico l’aria viene ovviamente filtrata da polveri e batteri in modo che non possa causare problemi alle persone che vivono l’edificio. Una funzione che oggi è particolarmente utile anche per via dell’emergenza coronavirus! Contemporaneamente a questo meccanismo, ce n’è un altro che regola l’estrazione dell’aria viziata. Quest’ultima è quella che si trova in locali detti tecnici come ad esempio i bagni, le cucine e le lavanderie.

In pratica quindi, l’aria cattiva ricca di anidride carbonica viene espulsa mentre al tempo stesso viene incamerata all’interno dell’abitazione aria ricca di ossigeno. Un vero e proprio scambio che avviene in maniera automatica e senza dover aprire le finestre con la dispersione termica che comporta questa operazione.

Ma non finisce qui!

Oltre a garantire un adeguato ricircolo d’aria, questi sistemi permettono di trattarla, riscaldandola, raffreddandola e recuperando il calore dall’aria esausta.

Quali sono i vantaggi della Ventilazione meccanica controllata? Vantaggi relativi alla qualità dell’aria

Abbiamo già scritto come i sistemi VMC riescano a garantire aria sempre pulita anche evitando di aprire porte e finestre.

Il lavoro costante della ventilazione meccanica evita tutta quella serie di problemi, da non sottovalutare, causati dall’inquinamento domestico. Inquinamento domestico che è quasi sempre causato dall’azione umana come ad esempio l’utilizzo di prodotti chimici per la pulizia e l’igiene della casa.

Anche per questo motivo avere sempre a disposizione aria pulita significa anche godere di una migliore qualità della vita.

Scendendo un po’ più nello specifico inoltre questi sistemi possono anche garantire i seguenti vantaggi:

  • La VMC garantisce sempre aria filtrata e, dunque, salubre, anche per chi ha forti allergie a polveri, polline e acari.
  • Gli ambienti sono più salutari salutari visto che non ci sarà nessuna formazione di muffe. Hai mai visto alcune delle pareti aree, specie in corrispondenza di angoli, assumere degli strani colori grigio-verdi? Il miglior modo per contrastare questi fenomeni è quello di eliminare l’umidità interna e si può fare, in modo efficace, solamente installando la ventilazione meccanica con recupero del calore.
  • L’aria è talmente pulita che viene eliminata anche la presenza di possibili batteri o virus in essa contenuti. Ed in tempi di coronavirus non è affatto male!
  • Grazie a questi sistemi è possibile garantire una climatizzazione corretta degli ambienti.
  • Non ci saranno fastidiose correnti d’aria.

UN sistema di ventilazione meccanica controllata è un importante investimento

I sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata hanno notevoli vantaggi dal momento che, come abbiamo intitolato questo paragrafo, rappresentano un importante investimento, sia in termini economici che di qualità della vita.

Abbiamo riassunto i perché di questa affermazione nei punti qui di seguito:

  1. Installare un VMC garantisce un notevole risparmio dell’energia facendo quindi calare i costi delle bollette.
  2. Garantisce un notevole recupero termico perché riutilizza il calore dell’aria che buttiamo fuori. In questo caso si parla di sistemi VMC a doppio flusso. Questi scambiano l’energia termica tra l’aria calda in uscita e l’aria fredda in ingresso, senza che i due flussi vengano a contatto diretto riuscendo a recuperare il calore dall’aria in espulsione.
  3. Il risparmio dell’energia ed il recupero termico si riflettono in maniera direttamente proporzionale sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’ambiente.
  4. Il sistema di Ventilazione Meccanica Controllata è silenzioso ed inoltre riesce a garantire l’ assenza di rumori provenienti dall’esterno.
  5. Un sistema di questo tipo realizzato come si deve può anche portare ad una riduzione considerevole del rischio di effrazioni.
  6. La spesa viene ammortizzata velocemente, specie qualora riusciate a rientrare negli ecobonus 110%
  7. Infine, l’immobile, sia per l’ottima certificazione energetica che riceverà, sia per lo stato di salute che conserverà nel tempo, riuscirà ad ottenere e mantenere negli anni un ottimo valore di mercato.

Rivolgiti ad esperti per un esperto per essere sicuro di beneficare dei vantaggi dei VMC

Come abbiamo visto fino a questo momento, i vantaggi di un sistema di ventilazione meccanica controllata sono considerevoli. Però, per essere sicuro di beneficiarne è importante affidarsi ad aziende esperte e preparate, come la nostra.

I nostri collaboratori sono infatti persone qualificate e competenti che sapranno valutare correttamente i migliori sistemi da utilizzare per rispettare le tue esigenza. Sono inoltre in grado di installare i componenti di questo tipo di impianti a regola d’arte, assicurandoti così le migliori prestazioni energetiche e quindi un notevole risparmio economico senza dimenticare di migliorare anche il tuo comfort e la salubrità degli ambienti!

Cosa aspetti?

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Impianto fotovoltaico integrato: cosa è e perché serve

Impianto fotovoltaico: integrato oppure no? Qual è la differenza fra i due?

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Se sei in procinto di installare un impianto fotovoltaico, che sia per la tua abitazione o per la tua azienda, probabilmente ti sarà stata prospetta una scelta. E questa scelta non è altro che la risposta alla fatidica domanda: impianto fotovoltaico integrato o non integrato?

Se invece non ti è stata posta questa domanda significa che non hai scelta e che devi optare per un impianto fotovoltaico integrato. Questo di solito capita nel caso in cui la tua abitazione o ufficio si trovi in particolari aree. Per esempio in centro città oppure in zone sotto la tutela dei beni culturali e in tutte quelle aree soggette a vincoli paesaggistici.

Ma per quale motivo in alcuni casi è possibile scegliere fra un impianto fotovoltaico integrato o uno normale ed in altri no? Cosa è di così particolare un impianto fotovoltaico integrato?

Abbiamo cercato di rispondere a queste domande insieme ai nostri esperti in modo da fornirti dei chiarimenti esaustivi in merito.

Se invece sai già consapevole delle risposte a queste domande e sei interessato agli impianti fotovoltaici non esitare a contattarci cliccando qui.

Cosa è un impianto fotovoltaico integrato? Cosa significa integrato?

Un impianto fotovoltaico per privati o per aziende, si dice integrato quando i pannelli sostituiscono gli elementi di copertura del tetto sul quale vengono installati. Quindi i pannelli solari non vengono sovrapposti al tetto ed alle tegole di cui è composto ma sostituiscono direttamente i materia di rivestimento. Al posto delle tegole di un normale tetto, vengono quindi installati i pannelli solari dell’impianto fotovoltaico.

Proprio a causa di questa sua peculiarità, l’impianto fotovoltaico integrato è in grado di svolgere quindi due funzioni. Quella primaria di convertitore di energia solare in energia elettrica, e quella secondaria di copertura dell’edificio dalle intemperie.

Il fatto che sia integrato quindi, significa anche l’impianto sia stato progettato opportunamente per resistere alle intemperie e dalle possibili infiltrazioni d’acqua grazie all’utilizzo di apposite guaine e strutture impermeabili.

Dal momento che appunto i pannelli solari di questo tipo di impianto vanno a sostituire le tegole di un tetto la loro installazione è molto delicata. Per questo i nostri tecnici sono altamente qualificati ed hanno capacità architettoniche oltre che normali competenze di installazione di pannelli fotovoltaici.

Puoi richiedere una nostra consulenza o maggiori informazioni cliccando qui!

Perché potrebbe essere obbligatorio fare ricorso all’ integrato?

I motivi per cui si può richiedere l’integrazione del proprio impianto fotovoltaico non sono molti. Anzi fondamentalmente  sono 2: l’estetica e la necessità.

Un impianto fotovoltaico integrato è sicuramente più piacevole a livello visivo in quanto il profilo dei pannelli non sporge dall’involucro della struttura. Si tratta di una soluzione ideale quando la si deve installare in case di un certo stile come ad esempio case d’epoca, cascine, o comunque edifici di un certo stile architettonico.

Questo perché questo tipo di impianti fotovoltaici sfrutta una tecnologia a basso impatto visivo. Si tratta quindi di un motivo puramente estetico: non c’è assolutamente nessuna diminuzione della resa dei pannelli fotovoltaici.

Oltre al motivo estetico tuttavia potrebbe essere necessario installare un impianto fotovoltaico integrato anche a causa di alcune norme specifiche che ti obbligano a farlo. Questo ad esempio è il caso in cui l’edificio sul quale si vorrebbe installare l’impianto potrebbe essere soggetto a vincoli paesaggistici. Questi potrebbero riguardare sia l’edificio che l’area all’interno della quale si trova.

Questi vincoli paesaggistici o culturali in realtà dipendono sempre e comunque dallo stesso principio estetico di prima. Il loro obiettivo è sempre quello di ridurre l’impatto estetico che di solito provoca un impianto fotovoltaico.

In questo secondo caso però i proprietari di immobili soggetti a vincoli paesaggistici sono obbligati a rispettare il decoro imposto dai comuni. In questi casi quindi un impianto fotovoltaico integrato è quindi l’unica vera soluzione per rispettare tali vincoli e beneficiare dell’energia solare.

Le varie tipologie di impianto fotovoltaico integrato

Le varie tipologie di impianto fotovoltaico integrato dipendono dal livello con il quale si integra con la superficie dell’edificio nel quale deve venire installato. Esistono quindi tre tipi:

  • Non integrato
  • Parzialmente integrato
  • Integrato

Qui di seguito analizziamo brevemente le caratteristiche di questi tipi di impianti a pannelli solari.

Impianto fotovoltaico non integrato

Questa tipologia è quella che si avvale di impianti installati su superfici piane per mezzo di cavalletti e di zavorre. Questi servono ad ancorare in pannelli alla superficie oltre a regolarne l’inclinazione in modo da garantire un corretto funzionamento dell’impianto.

Siccome i pannelli vengono ancorati a strutture pre esistenti come tetti o facciate di edifici i pannelli saranno visibili. In questo caso i pannelli fotovoltaici svolgono esclusivamente la funzione di produzione energetica. Inoltre esistono pannelli fotovoltaici di varie tipologie, per questo ti consigliamo di approfondire l’argomento cliccando qui.

Impianto fotovoltaico parzialmente integrato

Questa tipologia è la perfetta via di mezzo tra gli impianti fotovoltaici normali e quelli integrati. Questo perché in questo caso i pannelli fotovoltaici, pur venendo ancorati al tetto sporgono sensibilmente di meno dall’involucro esterno dell’edificio.

L’installazione dei pannelli per questo tipo di impianto non modifica la struttura sulla quale vengono installati. Inoltre i pannelli svolgono sempre e comunque la sola funzione di produzione dell’energia elettrica.

Impianto fotovoltaico integrato

In questo caso, come abbiamo già avuto modo di spiegare precedentemente, i moduli sono complanari rispetto alla copertura dell’edificio sul quale vengono installati. Pertanto la loro funzione non sarà solo quella di produrre energia elettrica ma sarà anche quella di proteggere l’edificio dalle intemperie.

Questa soluzione è molto in voga nei progetti moderni. Gli edifici di ultima generazione infatti vengono progettati in modo che abbiano un impatto ambientale il più inferiore possibile pertanto questo tipo di impianto è spesso compreso al posto di un normale tetto.

Questa soluzione tuttavia si adatta anche ad essere utilizzata nelle strutture pre esistenti. In questo caso il fotovoltaico sostituirà delle tegole o di porzioni di tetto rimuovendo quindi la vecchia struttura.

Conclusioni

Se sei arrivato a questo punto della lettura dovresti aver ormai compreso cosa è un impianto fotovoltaico integrato oltre ad aver capito la differenza con uno normale.

A questo punto devi sono decidere qual’è quello che fa per te!

In ogni caso prima di decidere se installare o meno un impianto fotovoltaico integrato ti consigliamo di richiedere l’opinione di un esperto.

 A questo proposito ti invitiamo a contattarci immediatamente cliccando qui oppure ad iscriverti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato.

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Chi sono i beneficiari dell’Ecobonus al 110?

Alla scoperta di tutti i beneficiari dell’Ecobonus 110% previsto nel DL Rilancio: persone ed edifici.

Home » Blog » Pagina 30

 

Oramai è notizia di qualche giorno fa: il governo Conte, ha annunciato delle misure che prevedono il rilancio del settore dell’edilizia nel DL Rilancio. La cifra prevista è davvero ingente  e speriamo che sia sufficiente ad imprimere una svolta Green all’ economia italiana.

Nonostante la bella notizia però molte sono le questioni ancora irrisolte che riguarderebbero questi Super Bonus riguardanti sia l’edilizia che l’efficientamento energetico degli edifici.

Ad esempio una delle questioni che merita più approfondimenti è quella che riguarda i beneficiari dell’Ecobonus 110 % sia a livello di persone che a livello di tipologie di edifici che potrebbero rientrarvi. Proviamo quindi a cercare di chiarire questi aspetti qui di seguito.

Il DL rilancio vale 55 miliardi

Il DL Rilancio è stato approvato in un momento di straordinaria emergenza. Pertanto è stato possibile presentarlo solo dopo una lunga fase di gestazione e di trattative all’interno della maggioranza proprio per la straordinarietà delle misure in esso contenute. In particolare, quello che riguarda da vicino noi  di Valore Energia sono i Super Ecobonus 110% in esso contenuti che prevedono un pacchetto di misure da circa 55 miliardi.

Il DL Rilancio è in sostanza un unico grande testo (266 articoli) che rifinanzia molte delle misure già in atto. Inoltre introduce nuovi interventi volti al sostegno di famiglie, lavoratori e aziende. Di questi 55 miliardi molti sono quelli previsti per il cosiddetto Ecobonus al 110% dal momento che nel testo del DL sono contenuti due articoli che vanno a regolare questa materia. Eccoli qui:

  1. L’articolo 119 “Incentivi per efficientamento energetico, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici”;
  2. L’art. 121: “Trasformazione delle detrazioni fiscali in sconto sul corrispettivo dovuto e in credito d’imposta cedibile”.

Delle questioni che abbiamo elencato qui sopra abbiamo già parlato approfonditamente fra le pagine di questo blog. In questo approfondimento però vorremo fare chiarezza sui beneficiari di questo Ecobonus al 110 %.

“A chi spetterebbero parte di questi 55 miliardi?” “Quali sono gli edifici che possono essere efficientati dal punto di vista energetico beneficiando di questi Ecobonus?”.

Cerchiamo di approfondirlo qui di seguito.

Chi sono i beneficiari dell’ecobonus al 110?

Il testo contenuto nel DL Rilancio pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso Maggio individua tutta una serie di beneficiari dell’Ecobonus all 110 %. In particolare emerge chiaramente che ne potranno usufruire:

  • le persone fisiche;
  • gli istituti autonomi case popolari (IACP) e simili;
  • le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci

Oltre a quanto scritto qui sopra però è anche da tenere in considerazione quali sono le tipologie di edifici che rientrano negli interventi di efficientamento energetico previsti da queste misure per il rilancio dell’economia.

Quali edifici saranno beneficiari dell’Ecobonus al 110?

Gli edifici a cui possono essere praticati interventi di efficientamento energetico secondo il DL Rilancio invece sono i seguenti:

  • prime case unifamiliari;
  • condomini;
  • seconda casa inserita in contesti condominiali;
  • case popolari;

Inoltre, si lavora per allentare i vincoli relativi agli interventi su edifici tutelati dai beni culturali in modo che anche fare interventi su questo tipo di edifici possa far beneficiare di questi bonus.

Esistono alcuni emendamenti presentati ed attualmente in discussione che, qualora approvati aprirebbero il campo di applicazione anche ad alberghi, seconde casi autonome ed enti no profit.

Ne consegue quindi che la platea di potenziali beneficiari dell’ Ecobonus 110% è abbastanza ampia e che potrebbe essere ulteriormente ampliata.

Se ritieni che anche tu potresti essere beneficiario di questo Ecobonus ma non ne sei sicuro non esitare a contattarci cliccando qui!

Attenzione

Il DL Rilancio non è ancora tuttavia entrato definitivamente in vigore. Come per ogni Decreto Legge è necessario infatti che il nostro sistema parlamentare approvi anche una legge attuativa dopo essere stata adeguatamente discussa in parlamento.  Discussione che potrebbe portare a delle modifiche, minime o sostanziali come ad esempio abbiamo accennato poco prima per quanto riguarda i vincoli relativi agli interventi su edifici dal valore storico culturale riconosciuto.

A questo si dovrebbe aggiungere anche la circolare dell’Agenzia delle Entrate che dovrebbe fornire informazioni ancora più dettagliate in materia.

Conclusione

Nonostante le dovute precauzioni del caso quindi è ragionevole supporre che almeno le categorie che abbiamo elencato qui sopra possano rientrare agevolmente nei beneficiari dell’Ecobonus 110% . 

In ogni caso per rimanere aggiornato su questo e su altri importanti argomenti ti consigliamo di iscriverti alla nostra newsletter cliccando qui!

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