La delibera Arera modifica il TICA: da oggi basta il modello unico fotovoltaico
La delibera Arera 674/2022/R/efr modifica il TICA: da oggi basta il modello unico fotovoltaico per l’installazione di impianti fino a 200 kW di potenza sul tetto della tua abitazione o condominio
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I prezzi di gas e luce hanno raggiunto vette impensabili fino a solo qualche anno fa. Il risultato è che sempre più famiglie italiane si trovano in difficoltà in quanto non riescono più ad arrivare a fine mese a causa di questi aumenti. Per questo motivo sono sempre più le persone che cercano di ricorrere a soluzioni alternative per cercare di ridurre i propri consumi e quindi le loro spese energetiche.
Fra queste soluzioni alternative, una delle più efficaci è senza dubbio ricorrere ad un impianto fotovoltaico in grado di utilizzare l’energia solare per produrre energia elettrica per il tuo fabbisogno energetico. Una soluzione, questa, per cui esistono anche diverse agevolazioni e bonus di cui parliamo meglio in questo approfondimento. Nonostante la presenza di questi incentivi e/o agevolazioni, tuttavia, installare un impianto fotovoltaico prevedeva, almeno fino a poco fa, un lungo processo autorizzativo e burocratico. Per questo, molte persone, seppur interessate ad installarne uno, non riuscivano a farlo perché si arenavano nei meandri della burocrazia.
Ma oggi non è più così! Installare i pannelli solari fotovoltaici, grazie alla Delibera 6 dicembre 674/2022/R/efr di Arera da adesso infatti sarà sempre più semplice. Tramite questa delibera infatti, Arera, estende la possibilità di ricorrere al modello unico per la richiesta per l’installazione e realizzazione, la connessione e l’esercizio di impianti solari fotovoltaici di potenza fino a 200KW e per quelli di microcogenerazione fino a 50 KWE. Il tutto è stato possibile grazie alla sostanziale modifica del TICA (testo integrato delle connessioni attive) che approfondiremo tra poco.
Ma come funziona di preciso la possibilità di ricorrere al modello unico semplificato per l’installazione di un impianto fotovoltaico? Ne parliamo qui di seguito.
La delibera del 6 dicembre 674/2022/R/efr
La delibera di Arera 674/2022/R/efr introduce quindi la possibilità di ricorrere al modello unico per l’installazione di impianti fotovoltaici fino a 200 kw. In questo modo, molti degli impianti fotovoltaici di piccola e media taglia potranno essere posizionati senza particolari noie burocratiche.
Per fare in modo di ottenere questa preziosa semplificazione, Arera ha di fatto modificato il TICA (testo integrato delle connessioni attive) che era in vigore. D’altronde era proprio lo stesso TICA a stabilire le modalità e connessioni tecnico economiche per la connessione alla rete degli impianti di produzione di energia elettrica. Con le modifiche introdotte da ARERA, adesso entra in vigore appunto il modello unico fotovoltaico.
Tale modello a sua volta si rifà a quanto stabilito dal dlgs 199/2021. In particolare, l ’art. 25, comma 3, lettere a) di tale decreto infatti prevedeva il ricorso ad un documento semplificato per gli impianti fotovoltaici fino a 50kW ai sensi dell’articolo 7-bis, comma 5 del dlgs 28/2011 per la realizzazione, la connessione e l’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. La delibera quindi modifica questo limite di 50 kW innalzandolo adesso a 200 kW.
L’iter burocratico prima del Modello unico fotovoltaico fino a 200 kW semplificato
Prima di scoprire il modello unico semplificato per l’installazione di un impianto fotovoltaico, abbiamo brevemente ricostruito come funzionava l’iter burocratico prima della delibera di ARERA. Fino a questo momento infatti l’iter procedurale per richiedere l’installazione di un impianto fotovoltaico di potenza superiore ai 50 kW era complesso. Per l’installazione di questi impianti fotovoltaici era infatti necessario seguire gli step qui di seguito:
- autorizzazione da parte del comune che ospita l’edificio (dell’impresa o dell’abitazione) sulla quale andrà installato l’impianto;
- messa in sicurezza del cantiere e comunicazione al comune delle date di inizio e fine lavori;
- richiesta di connessione alla rete tramite il Distributore locale;
- registrazione al sito GSE e attivazione della convenzione per lo Scambio sul Posto (per cessione totale in assenza di un sistema di accumulo o parziale qualora presente);
- registrazione presso Terna S.p.A. società che censisce e gestisce l’anagrafica unica degli impianti fotovoltaici nazionali;
- invio della scheda dell’intervento ad ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) per la richiesta delle detrazioni fiscali in vigore.
Obbiettivo del modello unico
L’adozione del modello unico per l’installazione di impianti fotovoltaici fino a 200 kW avvenuta tramite la delibera di ARERA ha un scopo ben preciso.
Grazie a questo iter burocratico infatti sarà possibile seguire un iter più snello e facile e quindi di fatto agevolare il ricorso a questo tipo di impianti a fonti rinnovabili. Agevolando il ricorso all’energia ottenuta da fonti rinnovabili, di fatto si sta sostenendo quel percorso verso una maggior sostenibilità ambientale che passa attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra ed inquinanti. Sono questi ultimi infatti i responsabili principali dei recenti cambiamenti climatici in atto.
La delibera di ARERA quindi definisce tutte le condizioni e le modalità per l’attuazione del modello unico semplificato per gli impianti solari fotovoltaici su edifici, strutture o manufatti ecc… di potenza nominale fino a 200 kW.
Esclusioni previste dal modello unico per l’installazione di impianti fotovoltaici
Le norme recentemente introdotte non cambiano tuttavia le modalità di esclusione per l’installazione di impianti fotovoltaici. Questo significa quindi che il modello unico non potrà essere utilizzato per gli impianti solari fotovoltaici installati in aree specifiche di cui all’articolo 136 comma1, lett. b) e c) del dlgs 42/2004. In altre parole non potranno avvalersi del modello unico gli impianti fotovoltaici che saranno realizzati su edifici ed aree come:
- ville, giardini e parchi, non tutelati dalle disposizioni della Parte seconda del presente codice, che si distinguono per la loro non comune bellezza;
- complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici.
Precisiamo però che possono tuttavia utilizzare tale modello unico semplificato gli edifici che rientrano nell’ultima casistica sopra esposta a patto che:
- l’installazione dei pannelli solari non risulti visibile dagli spazi pubblici e dai punti di vista panoramici.
Struttura del modello unico fotovoltaico
Il modello unico fotovoltaico, presente nell’allegato 1 del decreto, è strutturato nel seguente modo:
- Nella prima parte devono essere riportati i dati anagrafici del proprietario e dell’immobile o del bene oggetto dell’intervento;
- Nella seconda parte invece il soggetto richiedente dovrà dichiarare di essere in possesso della documentazione rilasciata dal progettista circa la conformità dell’intervento;
- Infine, nella terza parte dovranno essere indicati i dati funzionali alla connessione e all’accesso al mercato da parte degli impianti di produzione.
Campo di applicazione
Il modello unico semplificato per il fotovoltaico può essere utilizzato nei seguenti casi:
- potenziamento di impianti esistenti,
- modifica di impianti esistenti,
- realizzazione di nuovi impianti,
- connessione di impianti esistenti o appena realizzati,
- l’esercizio degli impianti di produzione.
I possessori di tali impianti e gli impianti stessi devono però rispettare le seguenti caratteristiche:
- i possessori devono essere clienti finali già dotati di punti di prelievo attivi per i quali siano necessari interventi di realizzazione, modifica o sostituzione dell’impianto per la connessione del gestore di rete, secondo le modalità individuate dall’ARERA;
- gli impianti devono avere potenza nominale complessiva, al termine dell’installazione, non superiore a 200 kW;
- tali impianti devono prevedere il ritiro dell’energia elettrica da parte del GSE.
Modalità operative
Un recente decreto del MiTE definisce le condizioni e le modalità tramite cui sarà possibile utilizzare il modello unico semplificato per l’installazione di un impianto fotovoltaico. Qui di seguito abbiamo quindi elencato quali sono i punti da seguire per trasmettere il modello correttamente.
Dovrà essere il richiedente a compilare e trasmettere in via informatica, al gestore il modello unico fotovoltaico. Costui inoltre, prima di iniziare i lavori, dovrà fornire i dati anagrafici richiesti presenti nell’allegato, prendendone visione e accettando le condizioni contrattuali definite dal gestore di rete per la gestione e i relativi costi, come definiti nel TICA.
Anche il gestore di rete ha degli obblighi. Costui infatti dovrà verificare che la domanda sia compatibile secondo la modalità definite da ARERA. A questo punto possono verificarsi diversi scenari.
In caso in cui il gestore esprima esito positivo, la pratica verrà avviata immediatamente e non è previsto l’emissione del preventivo per la connessione. In questo caso sarà il gestore ad informare il soggetto richiedente che provvederà a:
- inviare copia del Modello Unico al Comune;
- caricare i dati sul portale Gaudì;
- inviare copia del Modello Unico al GSE;
- addebitare al soggetto richiedente gli oneri per la connessione;
- inviare copia delle ricevute delle comunicazione;
- inviare i file dati in merito all’impianto alla Regione o alla Provincia autonoma, tramite PEC.
Invece, nel caso in cui sia stata accertata la necessità dei lavori complessi per la connessione ai sensi del TICA, il gestore dovrà informare il soggetto richiedente, specificandone i motivi.
Casa accade una volta terminati i lavori per l’impianto fotovoltaico?
Una volta terminati i lavori, il soggetto richiedente dovrà trasmettere al gestore di rete la II parte del Modello Unico prendendone visione e accettando il regolamento e il contratto previsto. Solo a seguito della ricezione di questa seconda parte del modello unico fotovoltaico, il gestore di rete potrà:
- inviarne copia al comune;
- inviare copia al GSE;
- caricare i documenti sul portale GAUDI;
- addebitare l’eventuale saldo di connessione;
- inviare copia delle ricevute al soggetto richiedente.
Infine il soggetto che richiede tale agevolazione dovrà mettere a disposizione tutte le informazioni e la documentazione eventualmente richieste dai soggetti deputati, al controllo sulla veridicità delle dichiarazioni rese con il Modello Unico.
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